Quando l’avversario si dimostra più forte giocando sereno, in controllo, sbagliando di meno e sfruttando le chance per l’allungo in ogni set, il risultato finale è purtroppo scontato. Novak Djokovic si conferma forte, fortissimo, sconfigge Jannik Sinner col punteggio di 6-3 6-4 7-6(4) in 2 ore e 46 minuti di gioco, qualificandosi per la finale dei Championships, la sua nona nel torneo e 35esima Slam, punta all’ottava coppa sui prati londinesi. Aspetta Alcaraz o Medvedev, in campo nella seconda semifinale e vedendo la sua forma, sarà l’uomo da battere anche domenica. C’era grandissima attesa per questa storica prima semifinale Slam per Jannik, purtroppo è andata male e, onestamente, l’incontro è stato anche piuttosto deludente sul piano dello spettacolo e divertimento, e non solo per l’esito finale. L’azzurro era chiamato alla partita perfetta, coraggiosa, alzando l’asticella oltre ai suoi limiti per provare a vincerla. C’ha provato, non ha disputato un brutto match, soprattutto nel terzo set – nonostante il fardello di due set sotto – è stato forse finalmente più sciolto e si è issato al tiebreak, avanti anche 3 punti a 1. Ha complessivamente retto, non è stato annichilito dal formidabile avversario, ma la differenza tra i due è comunque parsa ancora piuttosto netta. Djokovic, ricordiamo, è imbattuto nel torneo dall’edizione 2018, ogni anno sull’erba “sacra” del Centre court migliora e diventa sempre più difficile da battere. Ha dato l’ennesima dimostrazione di classe, di completezza, di superiorità, giocando una partita terribilmente concreta ad efficace, colpendo pulito, forte, profondo. Continuo. Se nessuno riesce a batterlo, ci sarà un motivo…
Sinner non ha demeritato, ha spinto tanto ed è stato piuttosto vicino al rivale, come dicono i numeri, ma l’altro è stato un “muro”. Sicuramente l’esperienza dell’anno passato, quella rimonta a cui è stato costretto, l’ha messo in guardia, tanto da farlo partire subito molto forte. Novak ha governato i tempi di gioco conducendo per la massima parte il match alle sue velocità, rischiando poco e ottenendo un rendimento altissimo. Al contrario Sinner ha rischiato tanto, ha sbagliato troppo col diritto soprattutto in alcuni momenti chiave. Ha vinto i big point e si è procurato diverse situazioni interessanti e sei palle break. Non ne ha trasformata nessuna, questo nell’andamento del match pesa tonnellate. Ma c’è dell’altro, oltre le chance reali non sfruttate. Nonostante la forza nella spinta, i momenti di vero forcing, Sinner non ha mai dato l’impressione di poter prendere in mano il match e poterlo girare a suo favore, perché non è mai riuscito a “montare sopra” all’avversario, a soverchiarlo per potenza e velocità. L’unico spiraglio è arrivato nella fase finale del terzo set, quando Djokovic è calato al servizio e ha iniziato a concedere qualcosa, pure a beccarsi col pubblico. Quel doppio fallo sul 3-1 del tiebreak resterà l’unico vero rimpianto della partita dell’azzurro. Un punto importantissimo, però poi nel “decider” il serbo ha di nuovo ripreso in mano il controllo dello scambio, e pur senza gli effetti speciali ha portato Jannik a sbagliare, fino al match point trasformato. Semplicemente, Djokovic ha fatto “il Djokovic”, ha imposto i suoi ritmi, quella magnifica pulizia all’impatto e controllo degli angoli che lo rende unico, portando Jannik all’errore e facendo tantissimi punti col servizio. È stato più forte.
Poteva fare qualcosa in più Jannik? Forse. Non è stato contratto e col braccio rigido come nelle fasi peggiori del suo – splendido – torneo, ma nemmeno così sciolto; ha spesso perso aderenza rincorrendo, quando gli appoggi sono una chiave del suo gioco; ha fatto pochi punti diretti col servizio ma… occhio a chi rispondeva dall’altra parte. Probabilmente avrebbe dovuto cercare più spesso il rovescio lungo linea improvviso, per far correre a destra “Nole”, ma quel colpo continua a centellinarlo, forse non se la sente di rischiarlo, provando invece a tutta e forzando spesso perché colpisce con poco equilibrio esagerando nella rotazione. Ma oltre agli errori col diritto, dove Jannik è mancato è stata la conclusione del punto dopo esserselo ben costruito: ha sprecato alcune occasioni all’interno di diversi game in risposta, situazioni interessanti di 15-30 o 30-30, dove ha comandato ma non è riuscito a finalizzare, esagerando nella spinta o scegliendo il momento tatticamente peggiore per rischiare. Sembrano piccole cose, ma invece fanno l’esatta differenza tra il super campione e chi sta lavorando per arrivarci.
Qualche variazione in più dopo aver spinto tanto poteva starci, o per assurdo poteva anche provare a spinger ancor di più, ma Novak è stato troppo bravo ad appoggiarsi su tante accelerazioni del nostro, cambiare angolo e ribaltare lo scambio a suo favore. Il controllo del corpo e della palla di Djokovic restano uno dei più grandi, splendidi, misteri del gioco. In questo Novak è una leggenda non solo del tennis, ma dello sport.
Contro un avversario così forte e centrato, era difficile fare molto di più, anche perché Jannik non ha al momento un servizio che possa portargli tantissimi punti gratis – come Hurkacz per esempio nel torneo, ed è uscito ugualmente sconfitto. Purtroppo è corretto ammettere che oggi Djokovic è qualche spanna superiore a Sinner, e questa differenza si amplifica a dismisura negli Slam, dove la costanza di prestazione del serbo sulla lunga durata è impressionante.
Jannik merita tutti i nostri applausi. Alla fine ha compiuto la missione: era testa di serie n.8, è arrivato in semifinale contro il più forte sfruttando un tabellone eccellente. È un merito, non è fortuna, anche perché coloro che ha battuto si erano guadagnati sul campo quella situazione. Sinner continua ad accumulare esperienza, a mettere mattoncini in classifica, a costruire il suo gioco e la propria mentalità. Quest’ottimo Wimbledon è un altro scalino superato, deve continuare a guadare la vetta e a puntarci convinto. La strada per arrivarci è ancora bella lunga, ma c’è un solo modo per farcela: crederci e lavorare. Novak così ha fatto.
Marco Mazzoni
La cronaca
La semifinale scatta con Djokovic al servizio, e Sinner slitta sull’erba già nel primo scambio, finendo quasi in terra. Jannik vince il suo primo punto del match con un passante solido che Novak non controlla. Sul 30 pari Jannik risponde molto dietro, è una risposta profonda, avanza e chiude col diritto inside out. 30-40, palla break per l’azzurro. Trova la riga il serbo con un diritto da sinistra, così la cancella. Fantastico Jan! Lungo scambio, diritto cross veloce e poi diritto lungo linea velocissimo, imprendibile. Seconda Palla Break! Stavolta è Sinner a sbagliare in campo, la palla viaggia molto veloce. Con due diritti molto profondi, Novak si prende il primo game. Sinner to serve. Perfetto Djokovic nel rimettere la palla, Sinner si prende rischi ma sbaglia due diritti. L’ultimo gli costa la palla break sul 30-40. E niente primo servizio in campo… Chirurgico “Nole”: risposta profonda, diritto aggressivo sulla destra e Jannik spara in corridoio. BREAK Djokovic, 2-0. Come temevamo in presentazione, il “Djoker” è partito fortissimo per far sentire pressione a Sinner: impatti puliti, molto preciso, non forza niente, gioca profondo a basso rischio. Una macchina. 3-0 Djokovic. Muove lo score Jannik con un game di battuta rapido, incluso un Ace, 1-3, ma ora è necessario rincorrere e trovare un super-game in risposta. Il controllo del corpo del serbo è, come sempre, clamoroso: controlla la frenata su di un ottimo contro piede dell’azzurro e infila un passante comodo, ma come si è fermato e ritrovato equilibrio. Sinner lotta, va a prendersi la palla del contro break comandando lo scambio sul 30 pari e infilando un vincente di rovescio lungo linea strepitoso. Ci prova Jannik, ottimo schema, rovescio lungo linea e poi diritto cross a tutta, ma gli esce di poco. Novak si salva ancora (3 pb su 3 annullate), con un Ace si porta 4-1. Bene l’azzurro nel tuo game di servizio, ma purtroppo anche il serbo è molto preciso nel suo pressing alla sua velocità, e trova pure un nastro fortunato (non ha granché bisogno…). 5-2. Jan rischia la smorzata dopo il servizio, è talmente sorpreso Novak da scivolare a terra. Anche un serve and volley, molte variazioni che hanno funzionato. 5-3, ora il campione in carica serve per il set. Gran risposta dell’altoatesino, poi Novak tira due Ace, anzi… tre. Tre infilate da campione, 40-15 e doppio set point. Altro servizio perfetto, la risposta è in rete. 6-3 Djokovic, in 40 minuti. Jannik ha giocato bene, ha pagato l’unica palla break concessa, e non salvata. L’altro del resto non è un tennista, è un chirurgo… Un luminare della disciplina che ha un record di 27/0 nelle semifinali Slam dopo aver vinto il primo set….
Secondo set, Sinner al servizio. Due un paio di errori in spinta, rimedia con un Ace e un poi un diritto inside out vincente. 1-0, fa il pugno al suo angolo, può adesso fare corsa di testa. Djokovic concede un paio di regali nel suo primo turno, smorzata errata, rovescio out. Sul 30 pari Jannik tira forte col rovescio ma sbaglia, era una piccola chance. 1 pari. Terzo game, Jannik va in difficoltà: subisce un rovescio lungo linea splendido, poi commette un doppio fallo, 0-30. Tira su il muro “Nole”, spinge l’azzurro ma alla fine con un rovescio rapido va lungo, 0-40. Tre palle break da difendere. Splendido lo schema offensivo per annullare la seconda, diritto cross e poi via attacco col lungo linea, massimo anticipo, palla imprendibile. 30-40. Purtroppo la terza gli è fatale, in scambio il diritto tirato da destra in corsa gli vola via, bello lungo. BREAK Djokovic, 2-1 e servizio. Troppi errori col diritto di Jannik, la palla di Novak sembra niente di che, in realtà è sempre precisa, angolata, con una discreta rotazione, complessa da rigiocare con velocità. Djokovic sul 15 pari caccia un urlo ben dopo aver colpito di rovescio, il giudice di sedia ferma il gioco e assegna il punto a Sinner per “gioco disturbato”. Scelta coraggiosa ma corretta. Protesta incredulo Novak, ma si rimette a macinare il suo gioco senza scomporsi. Jannik va a prendersi una palla del contro break lavorando un filo maggiormente la palla col diritto. Comanda lo scambio Jan, sposta Novak per tutto il campo, ma invece di venire avanti aspetta troppo e forza in rete l’ultima accelerazione. Questo è esattamente un suo limite, non venire avanti. Si prende un warning per time violation Novak, mentre rifiatava dopo il duro scambio precedente, ma ritrova concentrazione e vola 3-1. Jannik forza il sesto game in vantaggi, ci prova con una risposta di rovescio vincente, ma gli esce di poco. 4-2 Djokovic, continua a sbagliare troppi diritti l’azzurro, soprattutto sulle palle chiave, ci prova, spinge tanto, ma i risultati sono così così. Settimo game, di nuovo in difficoltà Jannik, ancora per gli errori col diritto (13 in totale nel match). 0-30. Brutto game per l’azzurro, ora anche niente prima palla e rovescio out, colpito troppo forte e stretto per il precario equilibrio. 15-40, due palle break per Djokovic, praticamente dei set point (o quasi match point….). Sbaglia un rovescio in scambio Novak, rarissimo regalo, poi trova un bel vincente Jannik, a grandissimo rischio. Con un Ace resta in scia, 4-3. Sinner vince alcuni big points, ma non riesce a incidere in risposta. Djokovic chiude il secondo parziale 6-4 al secondo set point, con il “solito” Ace esterno, slice, imprendibile. Come nel primo set, i numeri di Sinner non sono malvagi, ma 0/1 sulle palle break e troppi errori col diritto, mentre 1/5 per il serbo, il break che fa la differenza. Se l’altro sbaglia di meno, sfrutta le chance, impossibile vincere per Jannik. Solo -4 punti, è vicino, ma l’altro controlla e purtroppo domina.
Terzo set, Sinner to serve. Nel terzo game Djokovic mette il pilota automatico, Sinner non trova via d’uscita. Nel terzo game c’è tanto da soffrire per Jan. “Nole” trova un back di rovescio clamoroso, basso, maligno.. 0-30, poi tira in rete di rovescio al termine di uno scambio complicatissimo. 0-40, tre palle break che profumano di MP per il serbo. Bravo Sinner a reggere e variare sulla prima chance, scambio durissimo portato a casa, soffrendo. Poi trova uno slice esterno (Ace) e un’altra ottima prima palla. Si salva, e chiude il game con un altro Ace, il sesto del match, 2-1. Il quarto game va ai vantaggi, ma il “solito” servizio esterno sulla riga manda in bambola la risposta dell’italiano, incapace di gestire questa situazione in tutto il match. Un buon Jannik finora al servizio nel terzo set, due prime su tre in campo, vincendo il 77% dei punti. Il problema restano i game in risposta, finora solo 4 PB ottenute (nessuna sfruttata) contro le 9 ottenute di Novak (sfruttate, una per set). Sinner torna a vincere un game a zero, non accadeva dal primo set, 4-3. Inizia bene in risposta Jannik, 0-15, poi è chiamata out una risposta (era buona! ma nessuno chiama la verifica), piccola occasione sprecata. Perfetta la manovra di Novak, apre l’angolo, incrocia e via, si prende il punto. Sciolto, sicuro, che classe. 4 pari. Si entra nel rush finale. Non trema affatto l’azzurro, spinge tanto e si butta avanti trovando sul 40-15 una volée perfetta. 5-4. Come in altre occasioni nel match, si costruisce bene il punto Jan, ma sbaglia l’affondo finale perché lo rischia da una posizione difficile, MAI tirare un colpo ad alto rischio dopo essersi creato lo spazio per chiudere. Sul 15 pari Sinner spinge a tutta in risposta col diritto, punendo una seconda palla non così incisiva. 15-30, è a due punti dal set l’azzurro. OH! Regalo di Djokovic, costruisce il punto benissimo, ma tira largo un diritto davvero facile per la sua accuratezza in queste fasi. Due palle break per Sinner, le prime del set, e sono anche Due Set Point!!! Dopo aver colpito in rete la prima palla Novak è disturbato, applaude polemicamente il pubblico… gioca sulla riga il rovescio seguente, che classe, in un momento così delicato. Rischia Jannik correndo a destra, ma col diritto spara largo. Vorrebbe piegare in due la racchetta Jan per la rabbia, gesto strano per lui, mentre il pubblico “becca” il serbo di nuovo. Elettricità a mille. Pessimo al servizio “Nole” nel game, ma impatta 5 pari. Mima lacrime Djokovic, schernendo gli spalti che normalmente supportano il più debole, non capisce che gli spettatori lo amano meno esattamente per questi atteggiamenti… Non sfrutta due chance fondamentali Sinner, ma continua a giocare ottimi turni di servizio, si guadagna almeno il tiebreak. È calato il serbo negli ultimi game, commette più errori, non mette più la stessa pressione a Jannik. Il “solito” slice esterno, non così rapido ma precisissimo, lo aiuta. Solo righe per il più vincente. Tiebreak. Ne ha vinti 14 fila negli Slam… Si prende il mini-break subito Jannik, riposta vincente di rovescio su di una seconda di servizio troppo corta del rivale, 2-0. Con un servizio esterno ottimo, Sinner si porta 3-1, ma al punto seguente rischia una seconda palla rapidissima che è OUT, un doppio fallo terribile (il secondo del match), in momento pessimo. 3-2, serve “Nole”. Rimette il pilota automatico col diritto, contro piede, scivola l’azzurro e 3 pari. Vince un punto rocambolesco Novak, ritrovando in modo misterioso la coordinazione dopo una terribile deviazione del nastro. Troppo bravo. 4-3. Ora è Novak a scivolare sul contropiede dell’azzurro, 4 pari. Si scivola tanto quest’anno sui prati londinesi. No, no, no! Sbaglia malamente un rovescio in rete in scambio Jannik, un vero errore gratuito, su di una palla docile, normalissima. 5-4 Djokovic. È l’errore che di fatto chiude il match. Il campione in carica si prende Due Match Point (6-4) spostando Jan a destra, tanto per cambiare. Altro scambio condotto, apre il campo, è Sinner a sbagliare col rovescio. Game Set Match Djokovic, è di nuovo in finale. Terzo ottimo set per l’azzurro, ma non è bastato di fronte ad un rivale davvero troppo forte.
J. Sinner vs N. Djokovic
J. Sinner | N. Djokovic | |
---|---|---|
ACES | 8 | 11 |
DOUBLE FAULTS | 3 | 0 |
1ST SERVE IN | 54/90 (60%) | 65/112 (58%) |
1ST SERVE POINTS WON | 41/54 (76%) | 49/65 (75%) |
2ND SERVE POINTS WON | 20/36 (56%) | 28/47 (60%) |
NET POINTS WON | 22/29 (76%) | 17/25 (68%) |
BREAK POINTS WON | 0/6 (0%) | 2/9 (22%) |
RECEIVING POINTS WON | 35/112 (31%) | 29/90 (32%) |
WINNERS | 44 | 33 |
UNFORCED ERRORS | 35 | 21 |
TOTAL POINTS WON | 96 | 106 |
DISTANCE COVERED | 3196.4 m | 3194.7 m |
DISTANCE COVERED/PT. | 15.8 m | 15.8 m |