Lucia Bronzetti saluta gli US Open al terzo turno. L’italiana non è riuscita a ribaltare il pronostico contro la testa di serie numero 23, la cinese Qinwen Zheng, che si è imposta in tre set per 6-3, 4-6, 6-4 in due ore e 41 minuti di gioco.
Nel primo set Bronzetti parte meglio e si procura una palla break – che non sfrutta – già nel primo game. Il break per l’italiana è nell’aria e arriva nel terzo game, ma Zheng reagisce immediatamente e si riporta in parità sul 2-2. Lo snodo tra il quinto e il sesto game è decisivo: prima Bronzetti non sfrutta una situazione di 40-15 in risposta, poi perde nuovamente il servizio. Sul 4-2, 40-0 Zheng dimostra come i capovolgimenti di fronte siano dietro l’angolo e arriva a concedere una palla per il controbreak, ma la cinese si salva e non rischia più fino al 6-3 con cui chiude il parziale in 46 minuti.
Bronzetti è sempre più in sofferenza al servizio e deve salvare un’ulteriore palla break in apertura di secondo set. Sul 3-3, l’italiana capitola al termine di un game da 26 punti, ma, chiamata soltanto ad amministrare il vantaggio acquisito, Zheng subisce un parziale di tre game a zero di Bronzetti che, con orgoglio e cuore, si porta al terzo set.
Terzo set che si apre con Bronzetti che non riesce a sfruttare l’inerzia a favore. In apertura di parziale l’italiana si lascia riprendere da 40-15 e subisce un sanguinoso break. Anche Zheng, però, non sembra gestire al meglio la tensione: la cinese rischia di essere riagganciata già nel secondo game per poi venire effettivamente ripresa nel quarto, con la numero 5 d’Italia che completa la rimonta sul 2-2 e, addirittura, estende a quattro la striscia di game vinti di fila strappando nuovamente il servizio a Zheng. Servizio che, però, non è un fattore neanche per Bronzetti, che restituisce subito il vantaggio acquisito. In una girandola di emozioni, la partita si avvia alle fasi finali: sul 4-4 Zheng passa alla terza occasione di break e chiude al primo match point utile. Con la sconfitta di Bronzetti non rimangono più italiane nel torneo.