John Millman ha deciso appendere la racchetta al chiodo al termine dei tornei in Australia il prossimo gennaio. L’ha comunicato con l’ormai classico messaggio social, nel quale ringrazia i suoi fan per il sostegno ricevuto tanti anni di carriera in giro per il mondo.
“Tutte le cose belle finiscono. Dopo la prossima estate australiana mi ritirerò dal tennis professionistico. Sono incredibilmente grato per tutto il supporto che ho avuto durante la mia carriera. È stata un’esperienza elettrizzante vivere un sogno che avevo da bambino”
All good things come to an end.
After the upcoming Australian Summer I’ll be retiring from professional tennis.
I’m incredibly grateful for all the support I’ve had throughout my career.
It’s been a thrilling ride living out a dream I had as a kid. ❤️ pic.twitter.com/BFru6Wjwgn— John Millman (@johnhmillman) November 9, 2023
Nato a Brisbane 34 anni fa, l’australiano ha vinto un titolo ATP in carriera (Nur Sultan, 2020), toccando come best ranking la posizione n.33 nel 2018. Ha raggiunto anche due finali, Budapest nel 2018 e Tokyo nel 2019. Negli Slam, il suo miglior risultato sono i quarti di finale a US Open 2018, il suo miglior anno in carriera.
Dotato di un fisico compatto e colpi potenti, ha fatto della resistenza in campo e della lotta le sue doti migliori. Molti ricorderanno la sue due splendide partite contro Roger Federer negli Slam. A New York nel 2018 vinse John, rimontando il campione svizzero in una giornata umidissima che rese le condizioni di gioco al limite della sopportazione, in quella si rivelò una delle vittorie più prestigiose della carriera di Millman; due anni dopo agli Australian Open 2020 lo svizzero si prese la rivincita, superando l’australiano al tiebreak decisivo nel quinto set (1o punti a 8) al termine di una battaglia feroce terminata a notte fonda (fu la vittoria n.100 per Roger nel torneo).
Personaggio verace e pungente, sui social spesso commenta i fatti del tour maschile e femminile con commenti senza peli sulla lingua, a difesa dei propri colleghi contro le “storture” dei circuiti.