Il campione del mondo Remco Evenepoel ha reso omaggio a Gino Mäder vincendo la settima tappa del Giro della Svizzera, a Weinfelden, indicando il cielo con le dita e con una mano sul cuore, mentre tagliava il traguardo. Questa competizione era ripresa 24 ore dopo l’annuncio della morte del 26enne svizzero, caduto in un burrone giovedì scorso nella discesa del passo dell’Albula, nel tratto finale della quinta tappa. La frazione di ieri era stata neutralizzata per permettere al gruppo di rendergli omaggio. Poi gli organizzatori, che avevano deciso di proseguire la manifestazione “d’accordo con la famiglia di Gino Maeder”, hanno scelto sabato di congelare i tempi a 25 km dall’arrivo per non far correre rischi ai corridori nel finale di tappa. Ma dal canto loro, 36 atleti tra i 150 ancora presenti oggi hanno deciso di non prendere il via, in particolare quelli dei team Bahrain-Victorious (la formazione di Mäder), Tudor Pro Cycling e Intermarché-Circus-Wanty.
Nessun “attacco” nella prima parte della tappa
Secondo Evenepoel, quarto in classifica, i favoriti avevano concordato di non darsi battaglia prima della decisione degli organizzatori sugli ultimi 25 chilometri. “Abbiamo deciso tra i corridori piazzati nella classifica generale di non attaccare per buona parte della corsa”, ha rivelato l’iridato belga prima del via. Così la prima parte della tappa si è svolta in ‘corteo’ e la lotta per la vittoria parziale è iniziata solo nell’ultima parte della tappa, quando Evenepoel è andato in fuga a 17 km dal traguardo per poi vincere per distacco. Il giro della Svizzera si concluderà domani con una cronometro individuale di 25 chilometri tra San Gallo e Gaiserwald. Il danese Mattias Skjelmose difenderà il suo primato in classifica, soprattutto contro Evenepoel che dovrà recuperare i 46 secondi di ritardo che ha attualmente.