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““. Questa frase non è stata pronunciata né da un allenatore né tantomeno da un dirigente, bensì da un militare britannico, Robert Baden-Powell, fondatore dello scoutismo e di un metodo pedagogico che tramite obiettivi fisici e mentali si pone il fine di formare un individuo che sia in grado di servire la comunità.
Una frase che potrebbe perfettamente sintetizzare l’inizio della carriera di Viktoriia Kobzar, palleggiatrice russa – classe 2004 – che ha bruciato in maniera sorprendente le tappe, fino ad essere chiamata a prendere le redini del Volero Le Cannet, squadra francese che quest’anno vuole difendere il titolo di campione nazionale ed è pronta a fare il suo esordio assoluto in Champions League.
Viktoriia, innanzitutto ci racconti com’è nata la tua passione per la pallavolo?
““.
Com’è stato il percorso che ti ha portato al Severyanka?
““.
Qual è stato il momento migliore della tua carriera finora?
“ (nel 2020, n.d.r.) (nel 2021, n.d.r.)”.
Come ti descriveresti come giocatrice? C’è qualche palleggiatrice a cui ti ispiri o assomigli come stile di gioco?
“ (giocatore dello Zenit San Pietroburgo, n.d.r.)”.
Cosa pensi quando ti descrivono come un astro nascente della pallavolo russa?
““.
È appena iniziato un nuovo capitolo della tua carriera. Come mai hai scelto il campionato francese, e nello specifico il Volero Le Cannet? Quali sono le tue aspettative?
““.
In questa nuova avventura hai trovato ben cinque connazionali: Alina Popova, Vita Akimova, Anna Kotikova, Elizaveta Kochurina e Tatiana Simanikhina. Questo fattore vi sta aiutando ad ambientarvi?
““.
Quali sono le tue impressioni dopo le prime partite?
““.
Il Volero dovrà affrontare Alba Blaj, Vero Volley Milano e Prometey nella Pool B di CEV Champions League. Cosa ne pensi delle vostre avversarie?
““.
Quali sono i tuoi hobby preferiti quando non sei impegnata con la pallavolo?
““.
Quali sono i tuoi grandi sogni in ambito pallavolistico?
““.