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Van Assche, studia per diventare grande

Il francese Luca Van Assche ha chiuso il 2022 vincendo il primo torneo Challenger in carriera a Maia (Portogallo). È stata una vittoria importante anche dal punto di vista statistico: è diventato il primo classe 2004 a trionfare a livello Challenger, e tennista francese più giovane tra i migliori 150 al mondo. Il giovane parigino aveva alzato la coppa junior di Roland Garros 2021, insieme ai primi passi nel mondo Pro. Ai microfoni del sito ATP ha parlato della sua crescita sportiva ma anche scolastica: sta continuando gli studi insieme alla carriera tennistica, iscritto al secondo anno della Paris Dauphine University, alla facoltà di matematica. Combinare i due impegni non è facile, ma per lui è importante ed è un grande stimolo.

“Effettivamente non è facile, spesso ho davvero molto da studiare quando sono sul circuito, ma trovo sempre un modo per gestirmi. Ci sono momenti in cui diventa difficile fare tutto al meglio, ma per ora mi diverto e riesco a reggere entrambi gli impegni, quindi continuerò su questa strada. La cosa brutta è che non posso fare gli esami online, mi costringono a stare a Parigi. Quest’anno, ad esempio, ho avuto due settimane di esami: una settimana a giugno e una a gennaio. Cerco di prendermi il tempo per studiare quando sono a casa ma anche quando sono in viaggio”.

Il suo primo acuto è stata la vittoria a Roland Garros junior nel 2021, un dolce ricordo: “Vincere il titolo al Roland Garros Junior è stato un momento molto speciale. Vivo a Parigi, il che significa celebrare la vittoria a casa, dove ho la mia famiglia e dove condivido ogni momento con loro. Ho lasciato la mia carriera giovanile con grande soddisfazione, orgoglioso dei miei risultati. Inoltre quell’edizione di Roland Garros fu incredibile, eravamo tutti giocatori francesi approdati in semifinale nel tabellone maschile, è stato qualcosa di unico. Spero che il futuro del tennis francese sia radioso”.

Il primo titolo Challenger l’ha lanciato verso nuovi orizzonti: “Quella in Portogallo è stata una settimana fantastica, sono molto felice di aver alzato il trofeo. Quando ho perso il primo set in finale, la mia testa ha cominciato a pensare ‘Non posso perdere quattro finali!’ Non avevo altra scelta che continuare a combattere su ogni punto. Uno dei miei obiettivi in ​​questa stagione era vincere un titolo Challenger, e fortunatamente ci sono riuscito nell’ultimo torneo dell’anno”. Luca con questo successo è diventato il sesto francese a vincere un Challenger a 18 anni, dopo Santoro, Grosjean, Gasquet, Monfils e Moutet. “Mi hanno detto di questo piccolo record, sono tremendamente orgoglioso di appartenere a quel gruppo, spero in futuro di poter avere una carriera brillante come quella che hanno avuto i connazionali che mi hanno preceduto”.

Non dotato di un fisico imponente (è sotto al metro e ottanta), Luca fa della velocità in campo e strategia i suoi punti di forza. “Fin da bambino in campo ho cercato di sbagliare il meno possibile. Ho buone abilità in difensa, ma non credo di essere solo un ribattitore. Posso contrattaccare passando da difesa a attacco. Per vincere è necessario possedere più stili di gioco, come è stato capace di fare in carriera Djokovic”.

“Obiettivi per il 2023? Continuare con la stessa dinamica con cui ho chiuso questa stagione, adesso con molta più fiducia. Sto lavorando sodo ogni giorno, voglio raggiungere la top 100 il prima possibile e restarci a lungo”.

Intanto avrà una prima grande chance al prossimo Australian Open: infatti grazie ad un accordo di lunga data tra la federazione francese (nel cui sistema Luca è cresciuto) e quella australiana, ogni anno la FFT assegna una wild card nel main draw al primo Slam dell’anno; per l’edizione 2023 l’ha ricevuta proprio Van Assche.


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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