A sei anni del terremoto anche lo sport gioca un ruolo importante nella ripartenza di Amatrice: “Sia un motore di cambiamento e portatore di valori” ha detto Claudio Galuppini, CEO di ‘Italian Padel’ che ha donato i due nuovi campi. Il sindaco Cortellesi: “Lo sport è una delle principali molle di ripartenza della comunità”
Lo sport come rilancio, due nuovi campi come una delle molle di una città che, a sei anni dal terribile terremoto, vuole ripartire. E lo fa anche dal padel. Erano le 3.36 del mattino del 24 agosto 2016 quando una scossa di magnitudo 6.0 distrusse il Comune di Amatrice insieme a quelli di Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Oggi i numerosi cantieri che popolano la città testimoniano la voglia e la necessità della ricostruzione, e il padel (sport in continua ascesa) contribuisce a questo rilancio.
“Padel come ispirazione, aggregazione e spinta”
È stata Italian Padel a donare i due campi, società che, dal 2016 ad oggi, ne ha venduti oltre 2.500 in diciannove Paesi del mondo: “Come Italian Padel abbiamo aderito ad “Amatrice-report” (#alzagliocchievediicantieri, #amatriceriparte) donando due campi alla città – prosegue il CEO Claudio Galuppini -. Crediamo che questo sport meraviglioso, in grado di spingere a giocare anche chi normalmente non pratica attività fisica e capace di avvicinare persone con un range anagrafico che va dagli otto agli ottant’anni, possa essere di ispirazione, di aggregazione e di spinta per far ripartire il tessuto sportivo, sociale ed economico del territorio colpito. Crediamo che lo sport sia motore di cambiamento e portatore di valori”.
“Fonte di vita e di valori”
Una molla sociale, come conferma il sindaco della città Giorgio Cortellesi: “Il padel è un modo divertente e formativo per avvicinare tanti giovani allo sport. E lo sport è vita, fonte di valori, molle di ripartenza della nostra comunità he ha subito il dramma del terremoto“.