Matteo Berrettini vince facilmente contro Andy Murray sull’erba del Queen’s, 6-3 6-3 lo score in favore del romano. Nonostante il “nome” e la storia di Andy sull’erba, è stato netto il gap a favore dell’azzurro, troppo più solido e continuo nella spinta rispetto all’incerta condizione del rientrante Murray. Ai quarti di finale Berrettini trova Daniel Evans.
Un buon match per Matteo, tutto ha funzionato discretamente bene nel suo tennis. Ha regalato qualche punto a rete, ha sbagliato qualche risposta, ma mai abbiamo avuto la sensazione che la partita potesse complicarsi o addirittura girare a favore dello scozzese. Murray è uno dei migliori della sua epoca su erba, con 2 titoli a Wimbledon, l’Oro Olimpico sul “sacro” Centre Court nel 2012 e quindi 5 vittorie in questo torneo (record assoluto). Ma quello era… il vero Murray. Coraggioso Andy a cercare di tornare, ad insistere spinto dal viscerale amore per il gioco, come lui stesso ha dichiarato. “So che ogni partita potrebbe essere la mia ultima, per questo le giocherò tutte alla grande”. Applausi convinti per il Campione che gioca nonostante i problemi, il ritardo di forma fisica e tecnica. Ma non possiamo non sottolineare come oggi in campo si sia visto un abisso tra Berrettini e Murray per efficacia, forza, qualità ed intensità. Andy prima dell’operazione all’anca serviva bene, applicava alla grande schemi offensivi e pungeva alla risposta. Il Murray del 2021 è purtroppo lento, falloso, non continuo con la prima e a fondo campo arriva troppo scarico con le gambe per riuscire a spingere con potenza e precisione. Ammirevole, ma assai inferiore a quel che serve per impensierire Berrettini.
Matteo ha servito piuttosto bene, ha regalato poco col rovescio, anzi ha trovato spesso un tempo d’impatto davvero notevole. Questa è forse la nota più interessante del suo match: su erba deve necessariamente cercare impatti in anticipo perché la palla scivolerà spesso bassa, e per la sua stazza non sarà facile “tirarle su”, a meno di optare per il suo ottimo back. Oggi, probabilmente perché si sentiva sicuro sul rivale, ha cercato spesso l’impatto secco, anche cross, trovando soluzioni interessanti. Alternando questo colpo ai suoi tagli, ha guadagnato campo ed è venuto avanti a prendersi il punto. Una buona partita, chiusa con 28 vincenti a 7, a rimarcare ulteriormente la netta differenza sul rivale.
Domani sarà tutt’altra musica. Evans quest’anno sta giocando bene e su erba il suo tennis offensivo e spesso imprevedibile potrebbe creare più di un grattacapo all’azzurro, soprattutto se non dovesse servire con alte percentuali.
Marco Mazzoni
La cronaca della partita.
L’idolo di casa e 5 volte vincitore del torneo (record all-time) inizia al servizio. Serve bene Andy nei primi due punti, Matteo prova con successo una delle sue smorzate. Si va ai vantaggi. Murray tiene il primo game. Matteo serve, ma è Murray ad incantare con un passante di diritto in corsa che è da “Murray Doc”. Si porta 0-30 lo scozzese, l’azzurro ha bisogno del servizio. Con un diritto forzato in corridoio (troppa fretta), Berrettini si ritrova 15-40, due palle break da cancellare. Servizio ok sulla prima, chiude a rete sulla seconda, ma che sprint Andy, sembra quello dei bei tempi per reattività in difesa. Con “una mazzata” da 143 miglia ed un scambio vinto, Berrettini impatta 1 pari. 11 minuti e già diversi scambi interessanti. Si avanza sui turni di servizio. Nel quinto game Murray va in difficoltà, è in ritardo su di un rovescio, 0-30, e quindi sbaglia una volée alta di rovescio, non facilissima. 0-40, tre palle break per il romano. Cancella le prime due col servizio ad un buon ritmo dal centro del campo. Spedisce lungo però un diritto all’uscita dal servizio lo scozzese, arriva il BREAK per Matteo, avanti 3-2 e servizio. Murray approfitta di un doppio fallo di Matteo e risponde bene, in modo aggressivo bloccando la racchetta con ottimo timing, forzando il sesto game ai vantaggi. Con due ottime prime, Berrettini non si mette nei guai e consolida il vantaggio salendo 4-2. In difficoltà Andy anche nel settimo game, ma con un paio di schemi offensivi dopo la prima di servizio, riesce a vincere il game, 4-3 Berrettini lo score. Murray cerca di incidere in risposta tagliando molto bene col rovescio in back, palla bassa a “far lavorare” le ginocchia dell’italiano. È ottimo Matteo sullo 0-15 a correre bene a destra e tirare su un diritto lungo linea molto complicato, su una palla che poteva complicare non poco il game. Fa il pugno “Matté”, e con una coppia di Ace si porta 5-3. Si vede che a Murray manca ritmo. Si fa sorprendere dalla potenza di Berrettini in risposta, con un paio di errori gravi crolla 15-40. Sono due Set Point per l’azzurro. Cerca di aggredire la rete Matteo dopo una bella risposta, ma l’approccio è un filo lungo. Si scambia sul secondo, arriva scarico con le gambe Andy a destra, il suo diritto muore in rete. 6-3 Berrettini. Un buon set giocato da Matteo, piuttosto solido e pronto a ricavare punti importanti col servizio.
Secondo set, s’inizia con Matteo alla battuta. A 30 si porta 1-0. Murray è in evidente difficoltà sul tempo d’impatto, a volte frena troppo tardi, crollando sulla palla; altre anticipa così tanto da colpire scarico. Solo il servizio sembra funzionare discretamente. Berrettini trova un’altra delle sue palle corte fantastiche, stavolta di rovescio. Veloce sotto rete Matteo sul 30 pari, chiude di volo e “vola” a palla break, la prima del set. Se la gioca alla grande l’azzurro, risponde, tocca e chiude sotto rete. Mano delicatissima, rovescio più sicuro, BREAK per l’azzurro, 2-0 e servizio. Sembra tutto molto facile, il gap di intensità e continuità con il rivale è netto. Forse proprio per questo si distrae un attimo Berrettini, sul 30 pari un doppio fallo manda Murray a palla del contro break. Gioca una seconda molto carica e quindi trova un angolo bello stretto col rovescio, Murray è sorpreso e spedisce largo col back. 3-0 Berrettini in 15 minuti, il match sembra “in ghiaccio”. Con grinta Andy vince il quarto game, si porta 1-3. Di nuovo Matteo si imballa un po’ alla battuta nel quinto game, 0-30. Murray ci prova, ha ancora il “cuore” del campione, ma Berrettini c’è, con qualche prima e un bel passante rimonta e si porta 4-1. Nel sesto game Murray parte bene, ma commette troppi errori. Da 40-15 si va ai vantaggi e concede due palle break che di fatto chiuderebbero il match. Gioca solido Andy, servizio e diritto aggressivo. Con un paio di diritti inside in, giocati stavolta belli carichi e con la spinta delle gambe, lo scozzese resta in scia sul 2-4. Berrettini continua a macinare il suo tennis potente, servizio più diritti profondi e precisi. Con il 12esimo Ace del match si porta 30-15, quindi serve altre palle molto cariche, che Murray controlla con difficoltà. 5-2 Berrettini. Non crolla lo scozzese, con due Ace nell’ottavo game si porta 3-5, saltella e cerca di motivarsi per tentare un ultimo assalto. Matteo serve per la vittoria. Inizia con un “bomba” di servizio a 142 miglia, imprendibile. Segue altra botta al T, Murray solo la sfiora. 30-0. Altra prima al centro. 40-0, tre Match Point. Chiude subito l’azzurro, servizio esterno e diritto cross vincente. 6-3 6-3, chiusura autorevole per l’azzurro. Domani sarà tutta un’altra sfida contro Evans.
Marco Mazzoni
[1] Matteo Berrettini vs [WC] Andy Murray
14 Aces 4
2 Double Faults 2
65% (35/54) 1st Serve 66% (40/61)
83% (29/35) 1st Serve Points Won 63% (25/40)
53% (10/19) 2nd Serve Points Won 48% (10/21)
100% (3/3) Break Points Saved 63% (5/8)
9 Service Games Played 9
38% (15/40) 1st Serve Return Points Won 17% (6/35)
52% (11/21) 2nd Serve Return Points Won 47% (9/19)
38% (3/8) Break Points Converted 0% (0/3)
9 Return Games Played 9
72% (39/54) Service Points Won 57% (35/61)
43% (26/61) Return Points Won 28% (15/54)
57% (65/115) Total Points Won 43% (50/115)