ROMA – Il mondo delle due ruote non è rimasto impassibile dopo la morte di Dean Berta Vinales. Come a voler dare un avvertimento al motomondiale, Michel Fabrizio ha deciso di ritirarsi in seguito all’ennesima tragedia in pista. Il pilota italiano, anche Campione Europeo Superstock 1000 nel 2003, ha spiegato in maniera esauriente le sue motivazioni su Facebook: “Mi rifiuto di correre per rispetto della vita umana. E mi ritiro. È il momento di dire basta. Oggi ho assistito ad una brutta giornata, la perdita di un pilota di soli 15 anni. Gare così ne ho viste tante in questa categoria, e ogni volta che ne finiva una, si tirava un sospiro di sollievo perché era andata bene. Ma purtroppo non sempre va bene e oggi è successo l’imprevedibile o forse quello che si sapeva potesse accadere. Sono sdraiato da più di 5 ore sul letto del mio hotel a guardare il soffitto, ripensando ai momenti belli che questo sport mi ha regalato. Ma rientrando dopo 6 anni ho visto questo mondo cambiato”, le sue parole.
“Troppa poca esperienza”
Fabrizio si è soffermato anche sul tema dei grandi campioni come esempio per i più giovani: “Ho visto un’indifferenza da parte della Federazione Internazionale: schierare 42 bambini nella Yamaha cup e altri 42 nel Mondiale 300. Troppi, troppi piloti con poca o addirittura pochissima esperienza, e questo non succede solo nel mondiale, ma anche in campionati nazionali, dov eper fare cassa si prende tutto, fino all”ultimo posto disponibile. Valentino Rossi anni fa, quando Marquez è entrato in MotoGP, è stato hanno criticato, dicendo che si lamentava per le manovre di Marquez ‘scorrette’. Bisogna dargli ragione. Marc è diventato un punto di riferimento: questi giovani emulano le sue gesta, facendo sorpassi troppo a limite, appoggiandosi al proprio avversario rischiando ogni centimetro”, conclude.