Il lockdown cominciato a marzo 2020 ha trasformato, come tutti ricordano, la Lombardia in una delle regioni che, a causa dell’alto numero di contagi, ha passato più tempo in compagnia delle restrizioni. Dallo scorso 25 ottobre, infatti, per molte settimane la Lombardia è stata zona rossa e poi arancione: questo ha nuovamente limitato gli spostamenti e quindi la circolazione dei veicoli. Ma nonostante ciò l’aria della regione non è migliorata e la conferma arriva dalla rilevazione della qualità dell’aria dell’Arpa, presentata oggi 12 gennaio 2021 a Palazzo Lombardia dall’assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo e dal presidente dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, Stefano Cecchin.
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I risultati dello studio
Cosa emerge dall’analisi fatta? Nel 2020, per il terzo anno consecutivo, la Lombardia ha rispettato i limiti per quanto riguarda il Pm10, nonostante un leggero e inaspettato peggioramento della media annua e un aumento dei giorni di superamento del limite. A migliorare, invece, è la quantità diossido di azoto (NO2): il calo rispetto alla rilevazione precedente è notevole, merito del lockdown.
Ma qual è la conclusione finale? “Visto il lockdown, ci aspettavamo un netto miglioramento della qualità dell’aria – ha commentato l’assessore Cattaneo -, ma così non è stato. Ciò significa che non è così evidente la correlazione tra traffico e qualità dell’aria”.
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