Tornare alla normalità dopo al quarantena? Voglia di sport estivo? Giusto, sacrosanto. Ma attenzione: gli sport da spiaggia e in acqua come nuoto, beach volley, surf, wakeboarding e stand up paddle posso essere un pericolo, fonti di lesioni e traumi, soprattutto dopo un prolungato periodo di lockdown che ha visto il prevalere di sedentarietà e regimi alimentari scorretti. Ci ammonisce una recente ricerca dall’American Physical Therapy Association che rivela come il rischio d’infortuni agli arti inferiori legato agli sport estivi sia in aumento del 45%. E se questo scenario, allarmante, interessa 23 milioni di persone in tutto il mondo, in Italia riguarda cinque milioni di praticanti.
Quale può essere la soluzione? Sempre e solo una: la prevenzione. Che inizia prima di partire per le ferie sottoponendosi a un check up fisico completo e a una valutazione della postura, e continua poi a tavola con un regime alimentare equilibrato. Non volete crederci? Sappiate che secondo la National Health Association il più pericoloso risulta essere il surf con il 67% di trauma cranici, 20% di lacerazione agli arti inferiori e 13% di contusioni.
A seguire il beach volley che, se praticato in maniera scorretta, può dar vita a lussazioni alle spalle (50%), microtraumi ai gomiti (32%), e fratture delle dita (18%). Ma non esistono soltanto i traumi da spiaggia perché sempre più appassionati decidono di praticare attività fisica ad alta quota, praticando trekking, jogging e mountain bike.
In questo caso i traumi più frequenti riguardano le distorsioni alle caviglie (43%), dovuti all’instabilità del terreno, strappi muscolari alla schiena (36%), causati da un carico di lavoro eccessivo a danno della colonna vertebrale, e fratture delle falangi dei piedi (21%), dovute a un errato utilizzo dei bastoncini da trekking.
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sport estivi Occhio alla ripresa, l'infortunio è dietro l'angolo
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