Lorenzo Musetti: “Non ci ho mai giocato contro, ma lo conosco abbastanza. L’avevo visto giocare a Francavilla contro Giulio [Zeppieri] che ha vinto. L’anno scorso ha cambiato marcia allo US Open. Qui ha rimontato contro De Minaur, è un mancino può darmi fastidio. Ma sto giocando bene, non ho paura”.
“Sono veramente contento di questa vittoria, Nishikori non me l’ha regalata. Sapendo che potevo essere un rompiscatole in campo è partito aggressivo, io dopo i primi game ho colpito più forte ed è stata la chiave di svolta della partita.
Ho giocato una partita bellissima, sapevo che era più difficile rispetto a Wawrinka, perché Nishikori gioca più vicino alla riga e mi toglie più tempo: a me non piace tanto. Ho servito sempre bene, sono stato freddo, questa tattica di lucidità mentale e freddezza penso mi abbia aiutato”.
“Kei è un giocatore fantastico, ma sapevo che ha avuto un’operazione e pensavo di poter avere una chance. Sono veramente contento di questa vittoria, Nishikori non me l’ha regalata. Sapendo che potevo essere un rompiscatole in campo è partito aggressivo, io dopo i primi game ho colpito più forte ed è stata la chiave.
Ho sempre avuto una buona manualità ma a volte ne abusavo e non spingevo. Da piccolo ti levi i sassolini dalla scarpa anche così. Qui giochi con un avversario che ha fatto finale Slam e non puoi farlo. C’è un altro aspetto in cui devo migliorare le smorzate: a volte quando le faccio, non le seguo a rete. Il cesto prima del match che sto facendo con il coach Simone [Tartarini] mi sta dando sicurezza, soprattutto dalla parte del diritto“.
“In campo sono più positivo, credo di aver acquisito una diversa consapevolezza e una maggiore convinzione nelle ultime settimane. Però ho fatto un mese con questo atteggiamento. Devo fare tutta la carriera così”.
Il gran punto di Musetti