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Australia, dal casco del motociclista spunta un ragno gigante

Cosa sarebbe successo se fosse capitato qui in Italia? Probabilmente non quello che è accaduto in Australia, dove gli abitanti sono costantemente alle prese con specie di animali ed insetti che noi possiamo solo immaginare o guardare nei documentari. Ma un ragno gigante dovrebbe destare stupore e una bella dose di spavento anche ai cuori più coraggiosi e avvezzi.

GROSSO MA… INNOCUO

L’Australia è quel luogo dove trovano madrepatria gli animali e gli insetti più particolari al mondo. Per i motociclisti autoctoni, dunque, non c’è tutto questo clamore se un esemplare di Giant Huntsman (nome originale Heteropoda Maxima) finisce dentro un casco. Il ragno in questione è stato scoperto soltanto nel 2001 ed è la specie più grande del mondo. Niente paura, però: il Gigante non è velenoso.

SEGNALATO SU FACEBOOK

Mark Anderson, motociclista di Sidney, era a bordo della sua due ruote in direzione ufficio, quando ha sentito un fastidio dentro al casco. Con la coda dell’occhio si è accorto di una presenza… insolita, si è fermato per controllare ed è rimasto di sasso: un Giant Huntsman si era infilato all’interno, deciso ad accompagnare il centauro a lavoro. Anderson stesso ha fotografato il ragno nel casco e ha inviato le immagini alla pagina Facebook “Australian Spider Identification”, che si occupa di riconoscere le varie specie di aracnidi e scoprire eventuali pericoli di avvelenamento.

SALVATAGGIO… PER IL RAGNO

Lo stesso protagonista ha raccontato sul social la sua avventura e come ha risolto la questione: “Volevo condividere questa esperienza che ho avuto mentre andavo al lavoro in una mattina di sole a Sydney. Mentre cercavo un posto dove parcheggiare la mia moto, ho notato qualcosa vicino alla visiera che si muoveva… così ho accostato, mi sono tolto il casco e ho visto che avevo un ‘passeggero’. Sono sceso dalla moto, ho scattato qualche foto al mio nuovo amico e poi l’ho sistemato con cura su un albero vicino… mi è venuto in mente che questa piccola creatura molto probabilmente si trovava già sulla moto e si è spostata su di me per avere una presa migliore e si è aggrappata per sopravvivere durante i 10 km di corsa”.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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