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Ciclismo, Tour de France: il Covid e la maglia gialla, i corridori hanno fretta

MILLAU – Il Covid, ce n’eravamo quasi dimenticati. Ci ha pensato un profilo social molto seguito, Pro_tour_cycling, a ricordare a tutti che questo Tour è sotto scacco e che la pandemia potrebbe presto o tardi metterla lei la maglia gialla. La lettura è fantasiosa: se lunedì, il primo giorno di test obbligatori per tutti, tre corridori, non necessariamente della stessa squadra, dovessero essere trovati positivi al Covid, il Tour si fermerebbe ma non verrebbe annullato. Farebbe fede e albo d’oro la classifica di quel momento. Ossia quella di domenica sera, quella scaturita dalla tappa di Laruns. Fantasiosa e priva di fondamento, questa lettura, come lo sarebbe qualunque altra. Perché non c’è un regolamento ad hoc e Prudhomme, Aso e chi per loro non hanno uno strumento tecnico-giuridico cui fare riferimento. Tanto che se il Tour dovesse essere fermato e non assegnato, la questione potrebbe essere posta dalla squadra del corridore in maglia gialla in quel momento al giudizio di qualche tribunale dello sport nazionale o internazionale, come il Tas.Ciclismo


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