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Corvette C8 Stingray, motore posteriore e velocità top

La nuova supercar di casa Chevrolet, Corvette C8 Stingray, sembra abbandonare l’architettura classica che ha contraddistinto il modello nel corso del tempo, rendendolo un simbolo automobilistico. Certo è però che le ragioni tecniche che stanno dietro al suo rinnovamento non si possono trascurare. Così come quelle filosofiche.

Il motore passa dietro l’abitacolo, posizione posteriore-centrale. Cambia l’equilibrio delle masse, guidatore e passeggero vengono proiettati in avanti, ben 42 centimetri di avanzamento della cabina. Inutile dire come perda molto del proprio fascino senza tempo.

MOTORE: è una rivoluzione

La ragione prova a convincersi che è meglio così, perché hai un motore installato più in basso, un doppio vano bagagliaio, per 357 litri di volume complessivo, perché con C8 debutta sul V8 aspirato la lubrificazione a carter secco, il cambio doppia frizione 8 marce, perché è la più veloce Corvette di sempre sullo zero-cento.

L’anteprima della C8 arriva con motore V8 6.2 litri da 501 cavalli (369 kW) e 637 Nm, valori da pacchetto Z51 a corredo, che introduce uno scarico sportivo, un diverso rapporto finale del cambio, prese d’aria dedicate per il raffreddamento dei freni anteriori, dischi freno di diametro maggiorato, regolazione manuale delle sedi delle molle degli ammortizzatori.

Un propulsore ottimizzato nella lubrificazione per rendere al meglio anche nell’utilizzo in pista, assicurando sempre il volume d’olio necessario, grazie alla presenza di tre pompe.

Dichiara un’accelerazione di 3 secondi sullo 0-96 km/h, favorita da un cambio doppia frizione con prima corta e rapporti dalla II alla VI ravvicinati, mentre VII e VIII sono marce di “riposo”, per un turismo veloce e comfortevole acusticamente.

LE ALTRE PRIME VOLTE

Tra le prime volte di Corvette C8 Stingray registriamo l’adozione di una traversa posteriore in fibra di carbonio, elemento terminale di un telaio con sei blocchi con elementi in alluminio pressofuso. La “trave” progettuale è nel tunnel centrale, intorno al quale è stato sviluppata la C8. Una centralità sottolineata, all’interno, dal posizionamento dei comandi secondari della climatizzazione.

Non siamo all’estrema semplificazione dei tasti fisici, anzi. Tutti in fila a separare posto guida e passeggero, un “muro” che raccorda tunnel e plancia, dalla strumentazione virtuale da 12 pollici di diagonale. Il volante squadrato è stato disegnato per assicurare un’ottimale visibilità del quadro.

Posto guida proposto in tre diverse specifiche di sedile: GT1, GT2 e Competition Sport, gli ultimi due ventilati e riscaldabili. I rivestimenti in pelle si abbinano a inserti in fibra di carbonio, applicati nell’abitacolo in alternativa a lavorazioni in alluminio.

USCITA E PREZZO D’ATTACCO

Da coupé diventa roadster, rimuovendo il tetto. Una linea che è funzione aerodinamica, sviluppata per generare 180 kg di carico dallo splitter e dallo spoiler in due parti. Non racconta ancora tutto di sé, Corvette C8. L’uscita sul mercato USA è prevista da model year 2020, a un prezzo d’attacco di 60 mila dollari. Lo farà offrendo sospensioni a richiesta del tipo Magnetic Ride Control, sistema di variazione della rigidità operando sulla consistenza idraulica degli ammortizzatori.

Interessante l’offerta del dispositivo di sollevamento dell’asse anteriore, in 2,8 secondi l’altezza da terra aumenta di 40 mm ed è possibile memorizzare fino a 1.000 punti, localizzati dal GPS, nei quali automaticamente l’assetto modifica l’altezza dell’asse anteriore. Sistema operativo fino a 38 km/h.

Il contenimento dei pesi ha un supporto dalla realizzazione in vetroresina e resine proprietarie Chevrolet dei due vani bagagliaio.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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