WASHINGTON – La Western Conference è ancora cosa di Golden State. Nel big match dell’Ovest tra i Denver Nuggets (29-14) e i Warriors (30-14) non c’è storia. I campioni in carica, trascinati dagli Splash Brothers, mettono in chiaro quelle che sono le gerarchie della Lega: al Pepsi Center finisce 111-142 con gli uomini di coach Kerr che si riprendono la leadership di prepotenza. Esatto, perché il match di fatto si chiude dopo appena un quarto con Golden State che segna addirittura 51 punti, mai accaduto prima nella storia della Nba.
PROVA DI FORZA WARRIORS – Numeri da extraterrestri, quelli che da sempre questa squadra ci ha abituati a vedere. Steph Curry e Klay Thompson segnano 31 punti a testa, Kevin Durant si ferma a 27, 17 solo nel primo quarto. I Warriors toccano il +17 dopo pochi giri d’orologio e quando alla prima sirena il tabellone recita 51-38, il match è di fatto già messo in archivio, perché nel resto della gara i campioni non cedono di un centimetro e continuano a sfornare punti sfondando il muro del +30 nel terzo quarto e chiudendo col 60% dal campo, compreso il 53,8% dall’arco. Denver, la cui unica colpa è quella di affrontare la miglior squadra degli ultimi anni e che tra poco potrà contare anche sul contributo di DeMarcus Cousins, prova a rientrare in gioco con Jokic (17 punti), ma Golden State sembra aver ritrovato la convinzione di sempre.
LAKERS RITROVANO IL SUCCESSO – I Los Angeles Lakers (24-21) si rialzano. Allo Staples Center i gialloviola giocano male, ma alla fine riescono a strappare una fondamentale vittoria contro i Chicago Bulls (10-34): 107-100 il finale con Lonzo Ball (19), Ingram (16) e Kuzma (16) che rialzano i californiani in attesa del rientro di LeBron James. Grazie ai tanti errori dal campo e, soprattutto, dalla lunetta che confermano i Lakers tra le peggiori squadre ai liberi, Chicago resta in partita fino alla fine con Parker (18) e Markkanen (17), ma non evita l’ottava sconfitta di fila.
MILWAUKEE VA, TONFO OKLAHOMA – 12 punti, 10 rimbalzi e altrettanti assist per Giannis Antetokounmpo che ci impiega appena 24′ per realizzare la quarta tripla doppia stagionale e stendere Miami (21-21) 124-86. Un dominio assoluto quello di Milwaukee (31-12) che manda sette giocatori in doppia cifra, il migliore dei quali è Bledsoe con 17 punti. Atlanta (14-30) apre la crisi in casa Oklahoma (26-17) alla quarta sconfitta in cinque gare: finisce 142-126 per gli Hawks nonostante i 31 punti e gli 11 assist di Russell Westbrook.
OK PHILADELPIA E INDIANA – Netto successo anche per Philadelphia (29-16) che, davanti al proprio pubblico, batte Minnesota (21-23) 149-107. Il più prolifico è Joel Embiid con 31 punti (oltre a 13 rimbalzi), mentre sfiora la tripla doppia Ben Simmons che fa registrare al suo attivo 20 punti, 11 rimbalzi e 9 assist. In doppia cifra anche Butler (19), Redick (15) e Shamet (12). Chiude la vittoria degli Indiana Pacers (29-14) per 131-97 sui Phoenix Suns (11-34) con i 20 punti a testa per Bogdanovic ed Evans.