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Carlo Gobbi non è solo un giornalista. Uomo di sport, amante della pallavolo, quella giocata e quella parlata. Un professionista dalle diverse sfumature del panorama sportivo nazionale: dall’hockey alla ginnastica, dal judo al rugby.
Certo, la pallavolo è per lui una passione che non ha mai nascosto in mezzo secolo di carriera. Anni in cui il mestiere è mutato, nonostante valori e deontologia siano rimasti pilastri di una professione fatta di passione.
Inventore del Trofeo Gazzetta, ha assistito ad oltre 6 Mondiali e 15 Europei di pallavolo. Ai microfoni di Volley NEWS ha raccontato pillole e aspetti di un percorso che lo hanno portato ad essere riconosciuto tra le migliori penne della storia di questo sport: deontologia, giovani giornalisti e l’evoluzione del 9×9, toccando anche temi vicini come la Nazionale e il caso Modena.
L’anno scorso è stato premiato per i suoi 50 anni di appartenenza all’Ordine. Quanto è cambiato in questi anni questo mestiere, ultimamente troppo spesso etichettato negativamente?
E’ mutato l’approccio a questo mestiere?
Nonostante le difficoltà, rimane una professione mossa dalla passione…
L’Italia si appresta a vivere il suo Mondiale in casa. Come vede il percorso dei ragazzi di Blengini?
Reputa ci sia qualche falla nel sistema?
Qual è la Nazionale a cui si sente più legato?
Impossibile non chiederle di Modena…