Insieme al greco Stefanos Tsitsipas era l’attrazione principale della seconda edizione delle ATP NextGen Finals e alla fine non ci sarà: stiamo parlando ovviamente del canadese Denis Shapovalov, ritiratosi e che quindi non prenderà parte alla manifestazione milanese infierendo un colpo da KO agli organizzatori. KO perché il forfait è doloroso in quanto il nordamericano è dotato di un talento cristallino e palese agli occhi di tutti e soprattutto perché non è il primo ritiro per le Finals dei più giovani, arrivando dopo quello di Alexander Zverev che giocherà fra i grandi a Londra per il secondo anno consecutivo.
Mentre i più scettici dubitano anche sulla presenza del greco Tsitsipas che potrebbe staccare la spina dopo la stagione della consacrazione, rimangono al momento oltre l’ellenico, Alex De Minaur, Frances Tiafoe, Taylor Fritz, Andrey Rublev, Jaume Munar e il subentrato Hubert Hurkacz: giocatori forti, soprattutto in previsione, però che oggi oggettivamente non rappresentano nomi di grande richiamo.
Adesso si spera che dopo la prima edizione, quella dell’esordio e della curiosità, l’interesse non scemi e non si vada incontro a un vero e proprio fiasco: le regole “differenti” già l’anno scorso avevano generato più di qualche dubbio ma ciò che semina malcontento sono i prezzi dei biglietti, reputati troppo cari considerando anche il numero ridotto di match a cui danno diritto.
Assegnare dei punti validi per il ranking ATP probabilmente avrebbe scatenato maggior interesse, imitando quelle Finals londinesi che in fondo dovrebbero rappresentare il giusto punto di riferimento: personalmente ho reputato la prima edizione interessante sotto alcuni punti di vista, con un parterre di giocatori che sinceramente stravincono il confronto con quelli che prenderanno parte al torneo in questo 2018, considerando che i vari Coric, Khachanov e Chung avevano l’anno scorso dimostrato un livello sicuramente più alto di quello conseguito dai giocatori delle Finals NextGen di quest’anno.
C’è da considerare inoltre che l’anno scorso la qualificazione di Gianluigi Quinzi aveva creato aspettative e curiosità fra gli appassionati italiani, mentre quest’anno gli 8 che si presenteranno alle pre quali non sembrano ancora pronti tennisticamente e potrebbero sopperire malamente ai 7 già qualificati di diritto (sarei curioso di vedere Pellegrino, per me il più esplosivo anche se ancora con troppi passaggi a vuoto).
Spiace, perché la manifestazione si svolgerà a Milano, in un Paese che ha grande bisogno di appuntamenti tennistici e che non può accontentarsi dei “soli” Internazionali d’Italia: purtroppo però, queste ATP NextGen Finals capitolo II stanno per prendere il via fra ritiri e poco appeal.
Alessandro Orecchio