Il Masters1000 di Parigi Bercy negli anni ci ha abituato a sorprese e tennisti che dalla capitale parigina hanno spiccato il volo verso grandi traguardi: se nel 2017 era stato Jack Sock a chiudere in bellezza l’anno trionfando nell’ultimo Masters1000 della stagione lanciandosi verso delle Finals da protagonista, quest’anno è il turno del russo Karen Khachanov, autore di un torneo perfetto e diventato (ancora di più) una piacevole realtà del circuito.
Il russo classe ’96 nativo di Mosca, a Parigi non solo ha messo fine alla marcia trionfale del nuovo re delle classifiche Novak Djokovic ma soprattutto si candida a essere un campione del futuro: un best ranking ritoccato da numero 11 ATP e la sensazione che, in un anno in cui molti dei NextGen sono cresciuti a livello di prestazioni e classifica, lui sia cresciuto un po’ di più.
Alexander Zverev che chiude un altro anno da top5, Borna Coric finalista in un 1000 e vincitore di un 500, Tsitsipas, Edmund e Chung semifinalisti Slam, il connazionale Medvedev già top20, eppure per molti quello che ha realizzato un’impresa è proprio Khachanov: un grande titolo e un posto per le Finals quest’anno da riserva di lusso e prenotato per i prossimi da assoluto protagonista.
Il russo ha un tennis solido, senza apparenti punti deboli, con fondamentali in grado di mettere pressione da fondocampo e una testa già da “grande”: 4 le finali disputate in singolare…4 i successi, con i trofei raccolti quest’anno, oltre a Bercy, a Mosca e Marsiglia che sono andati a fare compagnia a quello di Chengdu, sua prima affermazione nel 2016.
Un anno da 47 vittorie a fronte di 24 sconfitte, con il cemento vero e proprio fortino e la terra battuta come superficie meno praticata, con solo 11 partite disputate sul rosso e uno score di 6 W e 5 L, terreno su cui arriva al 3T a Monte – Carlo e Barcelona, viene sconfitto all’esordio a Madrid e Roma prima di raggiungere gli ottavi di finale al Roland Garros. È proprio a livello Slam che la crescita diventa evidente e importante negli ultimi 12 mesi: se a Melbourne ha lottato ma perso contro Del Potro al secondo turno e a Parigi raggiunge appunto la seconda settimana, a Wimbledon e soprattutto New York mette in mostra un tennis impressionante, arrivando agli ottavi dello Slam su erba (sconfitta contro Djokovic) e mettendo in grosse difficoltà lo spagnolo Nadal al terzo turno dell’ultimo Major della stagione.
L’anno che verrà sarà quello della conferma, il più difficile: Karen mostra un carattere forte, una convinzione nei propri mezzi importante e granitica, forgiata su colpi da vero top player. Insieme a Medvedev e Rublev, la Russia ha trovato dei moschettieri tutti in grado di arrivare davvero in alto, anche a giocarsi gli Slam del futuro: mentre molti dei suoi coetanei cercano ancora il grande acuto, Karen ha già tagliato questo significativo traguardo e potrà ambire nel 2019 a salire ancora più in alto.
Alessandro Orecchio