Match fixing: un viaggio a puntate all’interno di quello che è un incastro molto pericoloso e che sta minacciando lo sport che amiamo. Perchè tutti gli appassionati meritano chiarezza.
Lettori e amici di Livetennis, su gentile concessione dello staff ho avuto modo di poter utilizzare lo spazio della piattaforma che mi ha avvicinato più di tutte al tennis e che guardo con interesse da oltre dieci anni, per lanciare un appello importante che sono sicuro verrà ripreso anche da altri organi d’informazione che hanno a cuore il tennis inteso come competizione sana e leale.
Senza voler essere oltremodo sensazionalistici, non si può fare a meno di osservare che il legame tra il mondo del “Betting” e il tennis giocato come lo abbiamo sempre conosciuto, sta diventando sempre più forte: vuoi per le partnership tra tornei e agenzie di scommesse, vuoi per le somme non indifferenti che vanno a depositarsi su partite di tennis anche di secondo/terzo piano.
La nostra “indagine” non è fatta per creare illazioni di nessun tipo per il rispetto che abbiamo nei confronti delle autorità competenti, ma allo stesso tempo non si può negare che le risposte arrivate dagli “addetti ai lavori” e soprattutto dai piani alti dell’ATP e dell’ITF appaiono piuttosto deboli e confuse. Le squalifiche per chi ha sbagliato sono arrivate certo, ma rimangono ancora tante contraddizioni e tanti punti interrogativi i quali rischiano di alimentare un clima di sospetto da parte degli spettatori. E’ proprio di ieri l’ultimo caso che ha fatto discutere per tempistiche e per contraddizioni, riguardante purtroppo i nostri ex-Davisman Potito Starace e Daniele Bracciali.
Siccome riteniamo che questo tema non possa essere trattato nella superficialità che richiedono le poche righe di un solo articolo, nei prossimi giorni daremo il via ad una ricostruzione completa dei fatti mattone dopo mattone: dai primi match sospetti alle condanne avvenute, passando per tutti gli interrogativi che ancora trovano risposta, soffermandoci soprattutto sui meccanismi delle scommesse e sui risvolti giuridici della faccenda.
L’unica premessa doverosa nei confronti di voi lettori è questa: né io a livello personale né la redazione di Livetennis, che ringrazio ancora una volta, vogliamo intraprendere questo discorso per portare avanti una nostra tesi. Si tratta di una mera attività di informazione, ricostruendo un puzzle di tantissimi pezzi sulla quale c’è molta confusione.
Ritengo fisiologico personalmente, che un indotto che cresce sempre più come lo è quello delle scommesse sportive (gli ultimi dati AAMS parlano di cifre record che hanno toccato i 10 miliardi di euro nel 2017) porti con sè anche dei rischi non indifferenti all’integrità di uno sport per di più individuale. Un saluto a voi lettori e ci rileggiamo con la prima “puntata” di questa serie!
Giampaolo Di Leonardo