“Hai sentito il francese Benneteau cos’ha detto su Roger Federer?”
“Si ma come ha osato? Criticare il re?” oppure “Si e ha tutta la ragione del mondo, nel tennis non ci possono essere due pesi e due misure!”
Impazza nel mondo del tennis la polemica Benneteau contro Federer: i fatti sono chiari ma meglio riassumerli brevemente. Da un lato il francese Julien Benneteau, tennista d’Oltralpe che da poche settimane ha appeso la racchetta al chiodo, dall’altro lo svizzero più vincente di sempre, il super campione Slam Roger Federer, addirittura…criticato dal primo. Smessi i panni del tennista pro, Benneteau intervistato da RMC ha tirato più di una bordata (usare il termine frecciatina sarebbe riduttivo…) al giocatore elvetico: secondo Julien, Federer ha ricevuto nel corso degli anni trattamenti di favore da parte degli organizzatori (e continua a riceverli…), con tornei condizionati dalle sue richieste e con la Laver Cup criticata duramente e definita sportivamente illegittima, in quanto pura esibizione che si accavalla a impegni del circuito pro con tornei che devono forzatamente accettare defezioni in serie più o meno di buon grado. E tutto questo perché se c’è Federer di mezzo le cose cambiano …e a favore dei suoi impegni e dei suoi progetti.
Una battaglia ideologica condotta dal francese con un fondo importante di verità perché non possono esistere tennisti di serie A e tennisti di serie B, con alcuni protetti e beneficiati e altri “sfruttati” dal mondo della racchetta: il problema è che i tornei sparsi in giro per il mondo oggi sono sempre più eventi e manifestazioni che si muovono giustamente anche attorno alle sponsorizzazioni, ed è giusto che le stelle di un appuntamento in un certo senso vadano “tutelate”. Ovviamente non si tratta di favorire un campione piuttosto che il numero 80 del ranking ATP quanto favorire lo spettacolo: se voi organizzaste un torneo di tennis, chi fareste giocare nella sessione serale per riempire gli spalti? Federer o … Benneteau?
Tutto giusto ideologicamente ma a livello di marketing se un organizzatore vuole un Roger star del proprio torneo tutti i torti proprio non ce li ha a metterlo nelle migliori condizioni di gioco: le star e gli atleti di punta portano spettatori e basta fare un parallelismo semplice con altri sport. Credete che nel basket NBA susciti più interesse LeBron James o un giocatore di una squadra che puntualmente ogni anno fallisce l’obiettivo dei playoff? Credete che la Serie A di calcio sbagli nel proporre posticipi serali con squadre come la Juventus, l’Inter e la Roma che possono contare su fior fiori di campioni in campo riducendo gli appuntamenti serali ad esempio del Chievo Verona? Con tutto il rispetto per il Chievo Verona che ha nel nostro passato recente scritto pagine bellissime di calcio…
Non si può prescindere al giorno d’oggi da superstar come Cristiano Ronaldo, Stephen Curry e Roger Federer: portano pubblico, introiti grazie a un appeal ineguagliabile. Ben vengano queste superstar, sempre che nei loro atteggiamenti non si riscontri un’assenza di umiltà, umiltà su cui qualsiasi campione dovrebbe porre le basi della propria storia sportiva…
Alessandro Orecchio