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Suzuki Katana: a EICMA è tutta nera

Anteprima nazionale per la Suzuki Katana, modello di punta nella gamma 2019 della Casa giapponese, svelato a Milano anche in versione black. Un mezzo dal carattere prestazionale, ma anche confortevole su strada, per un’esperienza di guida affilata proprio come suggerisce il nome, Katana, lo stesso delle celebri spade del Sol Levante.

POTENZA PURA – A spingere questa nuova moto è un 4 cilindri in linea da 999 cc di derivazione GSX-R 1000 (2005-2008), un’unità a corsa lunga particolarmente vigorosa ai medio-bassi regimi, opportunamente rivista per dare il meglio di sé nell’utilizzo stradale. Solo qualche numero per rendere l’idea: 150 cavalli di potenza massima a 10.000 giri/min e un picco di coppia pari a 108 Nm a 9.500 giri/min.

I RUGGENTI ANNI ‘80 – Le linee della nuova Katana sono sicuramente un omaggio al leggendario modello degli anni ‘80, dal quale eredita la decalcomania con logo rosso. Per il resto, però, il richiamo è più che altro concettuale, con un design moderno e rivisitato fatto di linee tese, caratterizzate da un piacevole accento sportivo e hi-tech, quest’ultimo sottolineato dai fari a LED e dalla strumentazione full-LCD. Azzeccata la scelta del nero per il silenziatore: sdrammatizza gli ingombri e fa risaltare forcellone e meccanica.

IL TELAIO è in lega di alluminio di tipo “twin-spar”, progettato per offrire maneggevolezza e tenuta di strada. Il forcellone, anch’esso in lega d’alluminio, deriva dalla GSX-R1000 2016 e rimanda ad atmosfere tipicamente racing. La sella alta 825 mm, insieme alla posizione di guida col busto moderatamente eretto e alla particolare rastrematura nella zona di congiunzione tra sella e serbatoio, facilitano il controllo del mezzo in manovra a piloti di tutte le taglie.

PER QUANTO RIGUARDA LE SOSPENSIONI, la forcella pluriregolabile da 43mm, marcata KYB, offre 120 mm di corsa; al posteriore, invece, lavora un mono-ammortizzatore regolabile con una corsa di 63mm. L’impianto frenante Brembo propone davanti pinze monoblocco ad attacco radiale (le stesse della GSX-R 1000 attuale) accoppiate a dischi da 310mm. Il sistema ABS Bosch monitora la velocità della ruota 50 volte per rotazione, per ottimizzare la potenza di frenata in base alla situazione.

IL PACCHETTO ELETTRONICO è composto, invece, da un avanzato sistema di controllo della trazione, con tre livelli di intervento, che monitora costantemente le velocità delle ruote, riducendo rapidamente l’erogazione del motore quando viene rilevata un’anomalia. Il pilota può selezionare liberamente una delle tre modalità previste o disattivarlo completamente. Le modalità differiscono in termini di sensibilità di intervento e invasività. Oltre al traction è presente anche un sistema Easy Start, che permette al pilota di avviare il motore con una sola pressione dell’interruttore di avviamento. Un altro vantaggio è che non occorre tirare la leva della frizione quando si avvia il motore (a condizione che la moto sia in modalità NEUTRAL).


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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