Daniel Ricciardo e Carlos Sainz sono due piloti della “famiglia” Red Bull. Il primo, australiano dal sorriso contagioso, corre con il team austriaco da cinque anni, dopo aver esordito in F1 con HRT nel 2011 e aver disputato due stagioni con Toro Rosso. Il secondo, spagnolo dal cognome importante, ha corso con la Scuderia di Faenza dal 2015 al 2017 per poi approdare quest’anno in Renault, pur avendo comunque un contratto Red Bull.
Cosa faranno questi due piloti il prossimo anno non è ancora scritto su nessun contratto. Quel che è certo è che il loro legame attuale con la casa austriaca ha condizionato e condizionerà il loro futuro in Formula 1. Vincolati entrambi da un contratto con forti clausole a favore di Red Bull che comunque li ha fatti crescere e portati in Formula 1, sia Ricciardo che Sainz si trovano, nel momento cruciale della loro carriera, senza una reale e concreta possibilità di cambiare team.
Ma perché l’australiano e lo spagnolo dovrebbero vestire i panni di un team senza il Toro Rosso sul petto? Beh, la risposta è semplice e si chiama Max Verstappen. Come ai tempi di Vettel-Webber, il predestinato alla vittoria di un mondiale, qualora il team sia lì a lottare con Ferrari e Mercedes, è senza alcun dubbio il fenomeno olandese. Verstappen, coccolato e protetto da Helmut Marko e da Chris Horner, ha tutte le attenzioni del team, al contrario di tutti gli altri piloti in orbita Red Bull.
Diventa quindi difficile sia per Ricciardo che per Sainz pensare di poter raggiungere l’obiettivo titolo mondiale, stando nello stesso team di Verstappen. Il punto è che, fino a che non avranno il coraggio di dire “basta” a Red Bull, né Ricciardo, né Sainz potranno giocarsi le loro carte fino in fondo!
Lo vediamo con lo spagnolo, costretto il prossimo anno a cedere il posto in Renault a Esteban Ocon in quanto Red Bull gli impedisce di poter prendere una decisione prima del 30 di settembre. E Renault, che non vuole rischiare di trovarsi senza pilota per il 2019, si è mossa per assicurarsi il giovane e talentuoso pilota francese della Force India.
In una situazione analoga si trova Ricciardo, chiamato a firmare almeno un biennale con il suo attuale team, con condizioni economiche molto lontane dal suo attuale valore di mercato e con clausole tutte a favore del team. Per contro, anche il pilota australiano pare non sia libero di andarsene se non dopo il 30 settembre, data che preclude ogni possibilità di accordo concreto con qualche altro team!
Come dire, il coltello dalla parte del manico è nelle mani del team Red Bull che, anche giustamente dopo i tanti investimenti fatti in passato, può decidere dove far correre i suoi piloti.
Ma cosa è forse mancato in questi mesi sia a Sainz che a Ricciardo? Forse la forza di dire basta con la famiglia Red Bull, magari già a inizio anno! E invece no, nulla di tutto ciò e se dovessimo scommettere un euro su come andrà a finire… beh, io punterei 50 centesimi sulla riconferma di Ricciardo in Red Bull e 50 sul richiamo di Sainz per una anno in Toro Rosso.
Secondo voi invece come potrebbe finire?
Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/dSeabe-9k3w/ricciardo-sainz-e-il-mancato-coraggio-di-dire-basta-alla-red-bull.php