Parigi – I latini dicevano che gli assenti hanno sempre torto, ma non è un massima applicabile in ogni situazione. Prendiamo il Salone di Parigi, che apre al pubblico giovedì (4-14 ottobre, orari di apertura 10-20, prezzo del biglietto 18 euro, linee 8 e 12 del metrò), anticipato dalle tradizionali giornate stampa. Tutto lo hanno più o meno definito come il Salone dimezzato per via delle assenze pesanti di 14 marchi, tra cui FCA (Alfa Romeo, Jeep, Lancia e Fiat), Volkswagen Volvo, Ford, Nissan, Opel, Mazda, Subaru, Mitsubishi, Rolls Royce, Bentley, McLaren e Aston Martin, eppure era tempo che in un Salone non appariva un concentrato di novità come quello che vedremo nei padiglioni della Fiera Port de Versailles.
FORMULE NUOVE. Ciò non toglie che le ragioni degli assenti siano più che comprensibili: i costi esorbitanti di partecipazione, le formule un po’ troppo obsolete di questi appuntamenti hanno già iniziato a modificare radicalmente la distribuzione dei budget delle Case. Il Motor Show di Bologna ha appena traslocato a Modena, derubricato in un Festival; il mitico Salone di Detroit ha cambiato stagionalità (da gennaio a giugno), per non andare a sovrapporsi con il CES di Las Vegas, l’autentica e logica tendenza del momento, dove le Case possono esibire le loro vetture sempre più figlie della rivoluzione tecnologica, come al Mobile Word Congress di Barcellona.
LA SFIDA A TESLA. Però, la tradizione resiste e il Salone più antico d’Europa (prima edizione 1898) schiera una formazione compatta di 50 brand, provando anche a declinare l’automobile con eventi ad hoc tipo il Mondiale de la Mobilitè e il Mondial Tech.
Ed è indubbio che il tema principale della rassegna parigina sia quello dell’elettrificazione della mobilità, al netto delle politiche anti Diesel, molto più pesanti in Europa che dalle nostre parti.
Non a caso al Mondial francese si gioca una partita muscolare e tecnologica che casualmente (?) coincide con le serie difficoltà che in patria sta attraversando Elon Musk, costretto a lasciare la presidenza almeno per tre anni (ma resterà CEO) e a pagare una multa di 40 milioni di dollari dopo il patteggiamento con il SEC per via del tweet che ha violato la legge americana sulla Borsa. Una evidente posizione di debolezza che apre scenari di vendite o alleanze anche in tempi brevi che potrebbero coinvolgere Hyundai, Geely o addirittura la stessa FCA.
Tornando al salone, la concorrenza non aspetta: e il premium europeo risponde all’anticipo ormai esaurito delle innovazioni di Tesla, con macchine pronte (o quasi) a prendere il posto dei modelli mai prodotti nei numeri giusti da Musk. E così a Parigi vedremo il confronto tra Mercedes EQC, Audi e-Tron e BMW iNEXT, i nuovi SUV tutti elettrici della triade tedesca, mentre la Jaguar I-Pace è già pronta a scendere in strada.
QUANTE NOVITA’!. Un ouverture di grande impatto, simbolo della sfida che comunque l’industria germanica continua a lanciare. Perchè Mercedes porta a Parigi anche la Classe B, la nuova GLE, la Classe A versione berlina, senza dimenticare il gioiello EQ Silver Arrow e la coppia sportiva l’AMG A 35, l’AMG GT 43 4Matic+Coupé 4. Da parte sua, la rivale di Monaco risponde con un poker spettacolare: regalando il debutto europeo di BMW Z4 (torna la capote di tela ad azionamento elettrico), la nuova X5, la classe 5 e la best-seller Serie 3. Con la iNEXT, il concept che regala la visione autonoma ed elettrica che verrà. Sul fronte Audi, presente con la concessionaria locale, oltre all’e-tron, il SUV gioiello tutto elettrico, ecco esibiti i muscoli della nuova Q3, della Q8, oltre al restyling della nuova A1.
FRANCESI ALLA SPINA. All’infornata tedesca, non poteva non rispondere la presenza massiccia e compatta dei brand di casa francesi. A cominciare dal Gruppo PSA, che lasciati a casa Opel e Vauhxall, dà mostra del suo notevole potenziale di fuoco in tutti i campi, elettrico compreso.
Peugeot con 3008 e 508, ibride plug-in a benzina si sposano bene con la Peugeot e-Legend, fantastico prototipo di coupé con livello 4 di guida autonoma. Mentre sul versante Citroen, ecco la Citroën C5 Aircross, al debutto continentale con prima ibrida plug-in del marchio. Con un sistema propulsivo che si ritrova anche sulla DS7 Crossback, grazie all’inedita motorizzazione ibrida realizzata tramite due motori elettrici e la trazione integrale (disponibile da settembre 2019). Ma è indubbio che le aspettative siano concentrate tutte sul DS3 Crossback, un baby Suv anche in versione elettrica, di nuova generazione.
Renault proverà a stupire grazie alle arti magiche del capo designer Laures van de Acker che presenterà un prototipo con un robot centrale a guida autonoma, la Renault Z35 e probabilmente una nuova versione della Clio.
Sempre in tema di elettrificazione Kia porterà la versione zero emissioni della Niro EV e nella battaglia entrerà anche Honda con il CR-V Hybrid.
INVASIONE SUV. Non potevano mancare i SUV, in crescita continua e inarrestabile. E qui le proposte sono varie, dal Range Rover Evoque II, alla Seat Tarraco, senza dimenticare il restyling di Renault Kadjar e Porsche Macan e il debutto europeo della Toyota Rav4. Toyota che lancia anche la Toyota Corolla (ex Auris)sia berlina che wagon e il crossover di Lexus UX.
MAGIA ROSSA. Per chiudere, le sportive, dove a dare spettacolo sarà come sempre la Ferrari, dalla 488 Pista, alle nuove, fantastiche Monza Sp1 e Sp2, incredibile rivisitazioni a uno e due posti della mitica Barchetta.
Per rimanere nel settore, si faranno notare la Hyundai i30 Fastback N, la Renault Megane RS Trophy, e le Skoda Kodiaq e Vision RS.
Controcopertina dedicata ai 50 anni di Jaguar con una serie speciale e al SUV e alla berlina dei vietnamiti di Vinfast, disegnate da Pininfarina
Non sappiamo se gli assenti hanno sempre torto, ma stavolta i presenti si sono davvero dati da fare.