Classe B, come autonoma. Meglio, semi-autonoma da famiglia con lo sguardo ammiccante, un po’ alla sportività e molto al futuro, conservando quel comfort che resta l’essenza della sua natura. Tutto senza esagerare. Perchè, se la personalità esteriore di quella che dovrebbe sostituire nel cuore delle donne di tutta Europa, la sottrazione (indebita) della Classe A, non è proprio la dote migliore da esibire, bisogna ammettere che il pieno di tecnologia a bordo di Classe B, è un salto avanti mica da ridere. Esattamente come quello bissato nel cuore pulsante, cioè i motori. Fedelmente ancorati alla culto teutonico del Diesel, i propulsori Mercedes rilanciano la sfida alle polemiche, in un mondo che si diverte a demonizzare quello che non dovrebbe e a trascurare quello che invece andrebbe davvero cambiato. E così, ecco tre motori Diesel (oltre ai due benzina turbocompressi), tra cui quello che sarà il più gettonato da noi, il 2 litri OM 654q, il primo in assoluto a soddisfare la norma Euro 6d che sarà vincolante per i nuovi modelli solo a partire dal 2020, dotato anche di sistema SCR nel sottoscocca per gestire al meglio le emissioni nocive. Insomma, ottime basi per replicare un successo che va avanti da tredici anni con oltre 1,5 milioni di Classe B vendute in Europa, di cui 138.000 in Italia (il 9%). In linea con la storia di successo delle compatte di Stoccarda che dal 1987 hanno toccato quota 6 milioni.
VIAGGIO NEL FUTURO. Mai fidarsi dell’apparenza, anche con le macchine. Vero: la nuova classe B, non eccelle in originalità con le sue forme. Il primo impatto visivo non strappa ululati di stupore. Una vettura da famiglia, anche se opportunamente ridisegnata e corretta con gli stilemi della nouvelle vague dell’estetica applicata alle macchine. Cioè, design sportivo, filante (aerodinamica da record: il Cx è di 0,24), con sbalzi corti e tetto spiovente, fino al posteriore, quello sì, decisamente originale e interessante, senza dimenticare l’anteriore di chiara “discendenza” da Classe A e i cerchi più “muscolari” (da 16 a 19”). Ma sotto il vestito “istituzionale” si nasconde tutto un mondo che anticipa, in realtà, già vive di futuro. A cominciare dalla fantastica interfaccia utente del sistema multimediale MBUX, sì quello di “Hey Mercedes”, apparso la prima volta a gennaio a Las Vegas sulla stessa Classe A. Opportunamente aggiornato, con i due touchscreen da 7” o 10” (nella versioni più accessoriate) aggiunge alle già notevoli funzioni di assistente di bordo (info sul traffico, sul meteo, su ristoranti, alberghi, locali, quello che volete, ndr) anche quelle proprie di un’intelligenza artificiale avanzata, cioè impara i gesti e riconosce le abitudini, modellandosi sulle esigenze di chi è al volante e non solo. E lo stesso sistema di navigazione offre la sua interpretazione di realtà aumentata, mostrando sulle mappe in prossimità di svolte o incroci l’immagine della strada ripresa dalla telecamera frontale dell’auto, con sovrapposti i nomi delle vie e la direzione da prendere.
GUIDA DA SOLA (QUASI). Ma il salto quantico, decisamente in lungo, in avanti, arriva quando nella panoramica autostrada attraversata durante il test nella splendida Maiorca, proviamo a lasciare il volante (ma sempre in controllo), fidandoci ciecamente del pacchetto dei sistemi di assistenza alla guida e delle parole dei tecnici di Stoccarda. Bene, la macchina prosegue tranquillamente la sua marcia, e teoricamente curva quando deve ma oltre un certo raggio c’è bisogno dell’intervento umano per restare in traiettoria. In definitiva, una guida parzialmente automatica possibile in alcune situazioni specifiche grazie e telecamere e sensori radar che rilevano le condizioni del traffico fino a 500 metri di distanza, sfruttando i dati cartografici e di navigazione. Nel dettaglio, il sistema di regolazione della distanza Distronic, può rendere più confortevole la guida modificando in anticipo la velocità in prossimità di curve, incroci o rotatorie. Funzioni alle quali si aggiungono il sistema di assistenza attiva nella frenata di emergenza e quello di assistenza attiva al cambio di corsia, decisamente troppo invadente quando ci si avvicina o sfiora la linea di mezzeria. Di serie, su Classe B, è disponibile il sistema di assistenza alla frenata attivo ampliato, che aiuta a mitigare o a evitare del tutto le collisioni, non soltanto con i veicoli più lenti che precedono, stanno frenando o sono fermi, ma anche con pedoni e ciclisti in attraversamento. Senza dimenticare altri sistemi addirittura… travasati da macchine di segmenti superiori come la Classe S. Tipo Sedili massaggianti, luci e profumi, del centro-.oasi benessere (l’Energizing System o Coach) di Mercedes. Delizie da prendere in considerazione ma non essenziali.
COMFORT TOTALE. Tornando alla prova, la B200d da 190 cv (116 e 150 cv le altre potenze a gasolio; 136 e 163 quella dei due turbo a benzina) si districa con grande agilità e silenziosità sulle curve di una misconosciuta Maiorca montana, dimostrando reattività anche ai bassi regimi, grazie anche alla trasmissione doppia frizione 8G-DCT (offerta in alternativa a quella a 7 rapporti ma solo sui due modelli a gasolio più potenti) e che garantisce cambi velocissimi pur rimanendo quasi impercettibili. Una ruolo importante nel comportamento stradale sul perfetto asfalto spagnolo lo svolgono anche le sospensioni comfort o adattive, a seconda della scelta. E lo stesso motore, sistemato in maniera trasversale. Lo sterzo è preciso e leggero, la macchina si muove poco, nonostante il tracciato sinuoso: rollii, beccheggi e imbardate sono davvero limitate al minimo per la tipologia di vettura, ferma restando la posizione di guida alta (9 cm in più della classe A) che tanta sicurezza regala al gentil sesso. E per chiudere, la chicca – in arrivo a metà 2019 – della possibilità di spostare il divanetto posteriore avanti o indietro di 14 cm a seconda delle esigenze. Per una capacità del vano bagagli che va da 445 litri a 1.530 litri. La macchina verrà lanciata il prossimo 5 dicembre sul mercato italiano. Non si conoscono ancora i listini ufficiali, ma il prezzo di partenza dovrebbe superare di poco i 30.000 euro. Se il futuro è già qui, forse vale la pena provarlo.