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F1 2018, Pirelli ha rispettato le aspettative dopo un terzo di campionato?


Dopo il primo terzo di campionato una delle domande che accompagna la Formula 1 in ogni week-end è: “Come si comporteranno le gomme Pirelli?”

Gli pneumatici quest’anno sono un bel rebus perché per provare a garantire ai piloti di poter spingere ad ogni giro, Pirelli ha ridotto la finestra di utilizzo delle coperture 2018, mandando però “in crisi” alcune scuderie.

Attualmente, Ferrari e RedBull sembrano aver capito meglio di altri le nuove gomme P-Zero, mentre per tutti gli altri è una lotta costante tra temperature troppo elevate e temperature troppo basse. Proviamo però a fare un quadro più completo.

Come ben sappiamo, da inizio anno, Pirelli ha proposto 7 mescole slick, una mescola per pista umida e una per condizioni di bagnato estremo.

Le ultime 2 ad oggi non sono ancora state utilizzate, ma questo non dipende da Pirelli visto che le condizioni sono sempre state ottimali. Delle 7 mescole da asciutto solo 5 hanno assaggiato la pista, nei primi 7 Gp dell’anno: Hypersoft, Ultrasoft, Supersoft, Soft e Medium.

La mescola Hard dovrebbe esordire in Inghilterra mentre la Superhard probabilmente non sarà mai utilizzata.

Una gamma così ampia di mescole avrebbe dovuto permettere a team e piloti di differenziare le strategie, ma fino ad oggi non è stato così.

In molti Gran Premi infatti, il gap prestazionale tra gli pneumatici in pista era molto ridotto; in alcune occasioni, pur avendo gomme più morbide, il pilota che inseguiva aveva difficoltà a raggiungere il suo rivale; in altre la durata indicata da Pirelli era lonatana da ciò che poi abbiamo visto in pista.

Infine, altra nota dolente che tornerà anche questo week-end, è la riduzione del battistrada di 0,4 mm, a stagione in corso. Anche se questo non ha influito molto sulle prestazioni, il modo in cui è stato introdotto questo cambiamento ha sollevato qualche dubbio.

Passando alle strategie, possiamo notare come tutti i Gran Premi sono stati vinti da piloti che hanno effettuato una sola sosta tranne che in Cina dove Daniel Ricciardo ha sfruttato la Safety Car per fare la seconda sosta.

Come nel 2017 quindi la gara, almeno per il leader, si svolge sempre nel medesimo modo: partenza con gomme usate e creazione di un piccolo gap, gestione della gomma, un giro veloce a fine stint, sosta ai box, qualche giro veloce con gomma nuova e gestione della gomma fino alla fine. Rimane nella maggior parte dei casi la strategia più veloce, mentre l’intento dichiarato da Pirelli era quello di rendere le gare un po’ più variabili sotto l’aspetto delle soste ai box e delle strategie.

Avere una gara con troppe soste ai box non piace a nessuno, ma come ben sappiamo la Formula 1 si è accorta, soltanto dopo averle introdotte, che le nuove vetture in molte piste creano tante turbolenze e ciò rende il sorpasso quasi impossibile.

Avere una gara con due soste tra i top team renderebbe il risultato più incerto, anche se in alcune piste ci sarebbe comunque il dominio di un pilota sul resto del gruppo.

Forse, anziché avere una gamma così ampia di pneumatici, Pirelli dovrebbe realizzare gomme con gap prestazionali maggiori. In alcune piste abbiamo sentito dire che per fare un sorpasso con queste vetture serve un delta nel passo gara pari a 1 secondo, cioè per passare chi ti sta davanti devi avere almeno un secondo di vantaggio al giro.

Tornare a 2 mescole sarebbe impraticabile, ma arrivare per esempio a 4 sarebbe forse ottimale. In questo modo ci potrebbe essere una maggiore differenza di prestazione e aumenterebbe l’incertezza a livello strategico nelle piste dove ormai il sorpasso è diventato difficile se non impossibile.

Un primo terzo di stagione è ormai alle spalle e nelle restanti 14 gare non vedremo “cose” molto diverse da quelle viste finora.

Non è ancora certo però se la Pirelli continuerà questa sua avventura in Formula 1, perché, vista la vicinanza della scadenza del contratto, iniziano a farsi importanti le voci su un possibile addio della P-lunga alla massima categoria motoristica e Marco Tronchetti Provera ha affermato: Se la sfida continua ad essere tecnologica, dando a team e piloti quello che vogliono, allora siamo della partita ma se diventa un evento commerciale, ci ritireremo. Se il percorso rimane così ok, altrimenti non ne faremo più parte. La cosa importante è che i piloti siano sempre al centro. Io credo che le gomme funzionano quando il pilota è contento e il pubblico è contento quando i piloti riescono ad avere una sfida”.

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/6wi7YOE6qTA/f1-2018-pirelli-ha-rispettato-le-aspettative-dopo-un-terzo-di-campionato.php


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