La cultura della mobilità elettrica avanza, non quanto e non con la velocità che sarebbe necessaria per aiutare a risolvere i problemi dell’ambiente e dell’inquinamento – che comunque, lo ricordiamo a chi finge di non sapere che riguarda solo per il 13% la mobilità delle vetture…. – ma avanza. E in assenza di alternative valide, che non siano proclami, è un privato a portare avanti la bandiera delle zero emissioni, mantenendo le promesse fatte negli scorsi anni.
PROMESSE MANTENUTE. A Vallelunga, l’ENEL, davanti ad un platea di 700 persone, ha presentato infatti l’aggiornamento relativo alla realizzazione di quel piano ambizioso da 300 milioni di investimenti che prevedeva l’installazione di 14.000 colonnine di ricarica entro il 2022, presentando allo stesso tempo nuovo prodotti (Intelligent Charging Solution) per la ricarica, dal design innovativo – sembrano smartphone giganti – disegnati dalla matita di un italiano che lavora a Chicago. La chiamano e-mobility Revolution e in effetti è un movimento che cresce provando a cambiare.
“Siamo perfettamente in linea con i nostri obiettivi – spiega Francesco Venturini a.d. di Enel X, la società che si occupa di mobilità elettrica – . Entro fine anno Enel avrà installato in Italia circa 2.500 colonnine di ricarica per le auto elettriche. Allo stato attuale ne abbiamo già 1.578 pronte ad essere attivate, ma da qui a fine anno andiamo avanti al ritmo di 60-70 installazioni a settimana, quindi ne verranno completate altre 918, per arrivare a quota 2.500. Se le istituzioni confermano le parole dette qualche tempo fa (il vice premier Di Maio ha annunciato «1 milione di auto elettriche in Italia entro il 2022» ndr) ci aspettiamo un forte impegno da parte del Governo nel settore delle auto elettriche. Non nascondo che l’inizio è stato difficoltoso, ma era prevedibile. Allo stesso tempo devo dire che c’è stata una forte accelerazione“.
Questo mentre avanza secondo i programmi il consorzio Eva+: entro l’anno ci saranno 180 stazioni veloci lungo le autostrade e anche la prima ultraveloce a 350 kW. «Sarà installata tra Roma e Bologna – ha detto l’AD di Enel X – ma adesso non vi dirò dove».
CAMBIAMENTO. Settore, quello delle zero emissioni, che vive di paradossi e contraddizioni tanto grandi quanto palesi, soprattutto dalle nostre parti. Perché è vero che siamo tra i fanalini di coda del mondo per auto elettriche circolanti (15.795), contro il quasi milione e mezzo della Cina o le 63.000 della Svezia, ma è anche vero che qualche segnale di cambiamento sta arrivando. Da gennaio ad agosto infatti, il mercato delle vetture elettrificate (elettriche e ibride) è praticamente più che raddoppiato (da 2.991 a 6.242) e pochi sanno che l’indice dell’elettrificazione del trasporti dell’Italia, 2.6%, è più alto di quello mondiale (1,2% e dell’Unione Europea /1,7%) grazie però alle ferrovie. Numeri, questi, che vanno a comporre un mosaico dove si incastrano altri tasselli, sistemati dallo stesso Venturini. Intanto tutti costruttori di auto mondiali hanno annunciato negli ultimi mesi investimenti sull’elettrificazione per un totale di oltre 250 miliardi di dollari. Nel Regno Unito è stata lanciata la road zero strategy, che prevede per il 2030 il 70% di veicoli circolanti a zero emissioni e nel 2040 il bando totale delle altre alimentazioni. La Cina ha puntato tutto sull’elettrico, in California sono stati deliberati altri 2,5 miliardi di investimenti per non parlare della sensibilità europa di tutta la Scandinavia, di Francia e Germania. Nel frattempo, l’industria petrolifera sta iniziando a investire sull’elettrico con Shell e BP che hanno acquistato aziende per avere 30.000 punti di ricarica. La mobilità elettrica non coinvolge solo le vetture, ma l’aviazione – in Norvegia puntano sui Jet elettrici per il traffico interno -; la nautica, il trasporto urbano che deve diventare il cuore della propulsione elettrica (i grandi produttori di e-bus sono cinesi, ma la stessa Enel ha vinto una gara per 100 e-bus in Cile con 30 milioni di investimento). Questo mentre Tesla raggiunge il target di produzione di Model3 (5.000 la settimana, ma è vicina al fallimento ndr) e la stessa FCA a giugno ha annunciato per bocca del povero Marchionne investimenti di 9 miliardi sull’elettrificazione della gamma. Alla fine, quello che più impressiona non è tanto il dato finale che parla di 4 milioni di veicoli elettrici circolanti nel mondo. Ma la progressione: per il primo milione ci sono voluti 5 anni, per il secondo 2, per il terzo uno e per il quarto solo 8 mesi.
IN ITALIA. In Italia la situazione e è abbastanza chiara. C’è Firenze, la città-modello con 185 colonnine attivate e altre 61 in arrivo: “È una città che per noi fa da vetrina per i tanti visitatori stranieri“. Poi c’è Bologna, con 28 stazioni pronte e 53 in arrivo entro il 2018: “È in un’area geografica fondamentale per l’industria automobilistica. La nostra presenza è importante”. E ancora Genova, con 18 colonnine attive e altre 100 da installare nei prossimi mesi: “Stiamo lavorando bene con il sindaco e per sostenere una città che ha subito una grande tragedia, ma proprio per questo ha grande voglia di cambiare la mobilità e il trasporto”. Infine Roma, la capofila, con 133 colonnine pronte e altre 333 da installare: “Anche qui la partenza è stata laboriosa a causa della realizzazione di un regolamento che assicurasse la copertura ottimale del territorio comunale più vasto d’Europa, ma ora siamo sulla buona strada“.
AZIONE. Ma come dice l’a.d. di ENEL, Francesco Starace è il tempo di passare dalle parole ai fatti concreti. E ENEL X ci ha messo del suo per presentare i nuovo prodotti della famiglia “Intelligent charging solutions”, chiamata JUICE, soluzioni chiavi in mano, modulari e scalabili studiate per privati, aziende e amministrazioni pubbliche. Ci hanno lavorato in perfetta simbiosi team interdisciplinari tra Roma e San Francisco, presso la sede ENEL nella Silicon Valley. La base è il JUICEBOX, cioè una wallbox da 3, 7 o 22 kW, decisamente più compatta (+ del 70%) di quelle della generazione precedente, somiglia a uno smartphone, appunto, è decisamente più fruibile sia per l’installazione che per l’utilizzo, e soprattutto è connessa. Di listino costa 1.200 euro, ma in offerta si prende a 990 euro. Poi c’è la JUICEPOLE la colonnina pubblica con schermo da 10” e corona a Led per individuazione del veicolo che avesse infranto il codice. Sul fronte aziende, ecco la JUICE STATION che moltiplica fino a 4 o a 8 le JUICEBOX per i dipendenti dell’azienda interessata. Ha sistemi di controllo in remoto. E in arrivo c’è lo JUICEKLAMP, un lampione da 4,5 o 12 metri con colonnina incorporata. Sempre in tema di fatti, Venturini ha annunciato che “entro metà 2019, un terzo della nostra flotta sarà elettrica. E penso che lo stesso dovrebbe fare anche la pubblica amministrazione”.
Il tutto, alla fine sarà sostenuto dall’integrazione tecnologica: da fine anno infatti sarà più facile trovare le colonnine di ricarica e l’esperienza stessa di ricarica, grazie al nuovo schermo e all’integrazione con la nuova App Enel X Recharge. Consente la ricarica contemporanea di due vetture con 22kW di potenza in corrente alternata.
L’ACCORDO. A Vallelunga intanto nasce l’Enel X e-Mobility Hub, il primo polo per lo sviluppo delle tecnologie di mobilità elettrica di Enel X: “L’obiettivo della partnership, che durerà tre anni, è di promuovere la mobilità sostenibile combinando le tecnologie innovative di Enel X con il prestigio di una struttura storica come quella di Vallelunga. La struttura innovativa formata da un laboratorio e una sala training, all’interno dei quali l’azienda potrà testare e sviluppare le proprie soluzioni tecnologiche legate alla mobilità elettrica e quelle di altri partner“.
L’accordo con Aci Vallelunga, permetterà a Enel X di usufruire di una serie di servizi che comprendono: l’utilizzo della pista per i test drive delle auto elettriche, l’organizzazione di corsi di guida sicura specifici per e-car presso i centri di Vallelunga e Lainate (Milano) e la disponibilità del Centro Congressi Enel X – Vallelunga situato presso la struttura, per attività ed eventi del Gruppo, spiega ancora Enel. L’accordo prevede, inoltre, l’installazione e la manutenzione delle infrastrutture di ricarica nelle varie aree dell’autodromo, la fornitura di un pacchetto di recharge card per i mezzi di servizio e la possibilità di avere un presidio promozionale di Enel X durante eventi sportivi organizzati a Vallelunga.
SFIDA. A chiudere i lavori l’a.d. e direttore generale di ENEL, Francesco Starace: “La nostra sfida è quella di guidare la transizione energetica: l’elettricità sarà il principale vettore per realizzare una profonda decarbonizzazione di tutti i settori, primo fra tutti quello dei trasporti. Quella della mobilità elettrica è una “rivoluzione in corso” e l’Italia parte da una posizione di vantaggio avendo una rete già completamente digitalizzata. E per la realizzazione del nostro Piano nazionale di infrastrutture di ricarica abbiamo già siglato accordi per circa 4.300 infrastrutture di ricarica con le amministrazioni pubbliche ma anche con realtà industriali e commerciali, che ci permetteranno di proseguire speditamente”. E così sia.