ROMA – Alexandre Geniez, Jesus Herrada, Vincenzo Nibali, tante polemiche per la sicurezza. Sono le situazioni intorno alle quali è ruotata la dodicesima tappa della Vuelta. Partiamo dal primo, francese, che si porta a casa la vittoria dopo una fuga andata a buon fine che ormai sta diventando un classico. In una frazione dalle relative difficoltà altimetriche, vanno via in diciotto, poi il numero si riduce progressivamente. A una ventina di km dall’arrivo restano in otto, tra loro anche gli italiani Formolo e Brambilla. Quindi sullo strappo in prossimità dell’ultimo km allungano in cinque: il più bravo è Geniez, che vince ed è protagonista del fatto che fa discutere. Sulla strada stretta c’è un addetto alla sicufrezza che il francese non riesce ad evitare: urto violento, l’uomo finisce a terra facendo cadere anche il secondo arrivato Van Baarle. Un fatto, se possibile, reso ancora più increscioso dal recente incidente al Tour di Vincenzo Nibali, che aveva riportato la frattura di una vertebra nel contatto con uno spettatore.
“Non è accettabile che dopo mesi di lavoro da parte di tutte le parti interessate per migliorare la sicurezza nelle corse, si debba assistere ancora ad episodi come quello della caduta all’arrivo della 12ma tappa della Vuelta”, tuona l’ex iridato e oggi presidente dell’associazione dei corridori professionisti, Gianni Bugno. “Sono davvero stanco di assistere a questa superficialità nell’applicare le regole esistenti – ha aggiunto – Questa mancanza di attenzione da parte degli organizzatori dimostra una totale mancanza di rispetto nei confronti di chi ha lavorato tanto per migliorare la sicurezza nelle corse e nei confronti dei corridori”.
Tornando al fatto agonistico cambia la maglia rossa. La prende lo spagnolo della Cofidis Jesus Herrada, che non arriva con i primissimi ma faceva parte della fuga, Se poi la fuga sarà bidone (nella storia non sono mancati outsider capaci di vincere un grande giro con azioni del genere) lo dirà subito il trittico durissimo in montagna. Comunque Simon Yates e Alejandro Valverde non si sono preoccupati più di tanto di Herrada, anche perché il ritardo dal nuovo leader (rispettivamente 3’22” e 3’23”) oggettivamente è relativo..
Chiusura con Vincenzo Nibali, che conferma i segnali incoraggianti del giorno precedente. Lo Squalo è nel drappello che va in fuga, non arriva con i primi ma si dà un gran da fare per dilatare quel margine che poi risulterà decisivo. Un altro tassello di crescita incoraggiante mentre il tanto atteso mondiale di Innsbruck si avvicina.