ROMA – Con uno strappo da scalatore puro, sulla salita più impegnativa, Ivan Ramiro Sosa (Androni Giocattoli Sidermec) vince la terza tappa dell’Adriatica-Ionica Race anticipando, sul traguardo del leggendario Passo Giau, Giulio Ciccone (Bardiani CSF) e Ben Hermans (Israel Cycling Academy). Una prova sontuosa per il giovane talento colombiano, classe ’97, già in grado di affrontare salite strazianti per i muscoli con scatti da grande scalatore. Come quello decisivo, a due chilometri dall’arrivo, che gli ha regalato il successo nella tappa più difficile dell’Adriatica-Ionica e soprattutto la maglia azzurra di leader della classifica generale con otto secondi su Edward Ravasi (UAE Emirates) e 41 su Ciccone.
Un risultato importante per Sosa, piccolo colombiano dai muscoli d’acciaio, che vorrebbe seguire le orme di Egan Bernal, altro talento scoperto dall’Androni Giocattoli di Gianni Savio, oggi protagonista con il Team SKY di Chris Froome e considerato uno dei migliori ciclisti della sua generazione. Dopo la vittoria nel Tour del Bihor – Bellotto in Romania, Sosa punta al successo in Italia, Nazione che lo ha adottato dopo il passaggio al professionismo, per poi, nel 2019, tentare un primo approccio con i grandi giri. Tutti passaggi obbligatori per un talento che vuole diventare campione.
Dopo la fatica dei tre passi dolomitici di oggi (Rolle, Valles e Giau), l’Adriatica-Ionica Race torna in mano ai velocisti per la quarta e penultima tappa di domani (dalle 17:00 su Repubblica Tv Sport). 226 chilometri da San Vito di Cadore con un solo gran premio della montagna sul Passo Crosetta prima di una ripida discesa e un lungo rettilineo fino a Grado. Favoriti per la volata finale: Elia Viviani (Quick-Step Floors), già vincitore delle prime due tappe, Simone Consonni (UAE Emirates) e Mark Cavendish (Dimension Data).