Domani sera comincia la regular season della NBA, e Danilo Gallinari, che ha già mostrato in preseason di aver raggiunto un ottimo grado di forma, ha ben presente i leit-motiv dell’anno che verrà. Ping pong domanda-risposta oggi sul Corriere della Sera:
Vincere. «Credo e spero che sia arrivato finalmente il momento di vincere qualcosa sul campo. Finora sono stato molto sfigato, prima o poi la pallacanestro mi restituirà qualcosa».
Adesso come si sente, fisicamente? «Sto molto bene, non ho dubbi».
I suoi Clippers sono una squadra da playoff? «Lo siamo, sperando che la salute non ci manchi, come purtroppo è stato l’anno scorso. Se staremo tutti bene, i risultati verranno».
Che squadra sono i Clippers? «Una squadra da combattimento, tanta difesa, tanta aggressività e un grande coach come Doc Rivers».
Conquistare i playoff trovandosi a Ovest non sarà semplicissimo. «Ogni anno diventa peggio, le squadre della Western Division si rinforzano sempre più, significa che sarà anche più bello arrivare ai playoff».
Incontrerete un nuovo cliente scomodo come LeBron James. Un bel derby per voi a Los Angeles… «LeBron è il giocatore più forte del mondo, però a Ovest non ha mai giocato. Da questa parte dell’America anche le partite di stagione regolare contano tutte».
Significa che a quasi 34 anni potrebbe pagare fisicamente tutte queste partite stressanti? «Alt, non ho detto questo! LeBron ha 33-34 anni ma fisicamente è perfetto, ripeto è il più forte di tutti. Lo sarà anche con i Lakers».
Può vincere il titolo? «Credo che ai Lakers manchi ancora qualcosa per poter puntare al massimo. Certo, romperanno le scatole a tutti».
Chi se Io prende l’anello, allora? «Golden State Warriors davanti a tutti, con grande vantaggio sugli altri. Alle loro spalle vedo bene Houston, a Est invece Boston e Filadelfia mi sembrano le candidate alla finale».
In Nba arrivano ormai giocatori da ogni Paese, ma di italiani siete rimasti soltanto lei e Belinelli. «Purtroppo siamo solo in due. È una bella responsabilità per noi, cercheremo di rendere i tifosi orgogliosi del nostro essere italiani all’estero».
E che ne dice della polemica sul suo essere italiano in Nazionale? «Io sono fermo alla mia lettera, nella quale ho scritto la mia intenzione di essere azzurro ancora a lungo. I miei motivi sono sempre stati chiari. Per la Nazionale ci sarò, come ci sono sempre stato; anzi, mi auguro di poter regalare altri dieci anni al basket italiano».