 |
La NBA ha visto passare velocemente il primo 25% delle 82 gare in programma della stagione regolare. Chi avrebbe scommesso di vedere i Clippers al primo posto della Western Conference con il record di 13/6? Senza superstars conclamate, Doc Rivers ha saputo rivoluzionare tutto con un complesso di ottimi giocatori che hanno trovato amalgama. Ma è troppo presto per pensare in grande, tipo playoff e posizioni in classifica? Secondo Marcin Gortat, alla sua dodicesima stagione nella Lega, ha troppa esperienza per farsi illusioni.
A clutchpoints.com ha spiegato: “È troppo presto per emozionarsi. Sono stato abbastanza a lungo in questo campionato da capirlo. Sono stato in squadre che hanno giocato bene per 15 o 20 partite e già pensavano all’avversario nei playoff e alla loro posizione in quel momento. E poi sono finite per fare i playoff proprio in ottava posizione. Quindi devi rallentare e calmarti.”
Gortat, che ha vissuto i problemi di spogliatoio tra i Wizards, ha la sua semplice ricetta. “Tutto inizia con l’alchimia. Ci apprezziamo tutti l’un l’altro e questa è la chiave. Possiamo ridere ma possiamo anche essere sgridati dall’allenatore. Nessuno prende le cose personalmente, nessuno se la prende a male. Se meritiamo di essere sgridati, è così. Lo apprezzo e lo rispetto. Finora, Doc (Rivers) è stato fantastico con me e con il team. Spero che duri per i rimanenti 60 match.”
Poi c’è la continuità in campo. “Abbiamo quasi perso a Brooklyn e ad Atlanta, e questo poi è successo a Washington. Penso che abbiamo capito che non potevamo giocare in quel modo. Non possiamo alternare periodi in cui giochiamo molto bene a periodi in cui ci disconnettiamo, dove giochiamo male per cinque, sei o sette minuti, dove la squadra avversaria ritorna o va avanti, e dove dobbiamo fare grandi sforzi nell’ultimo quarto per riprenderli. Stiamo progredendo in questo settore. Giochiamo per 48 minuti in attacco, ma dobbiamo essere difensori dal primo minuto, per essere solidi in difesa. Possiamo essere un’ottima squadra, ma dobbiamo essere presenti all’intero arco di gara.”
