E’ il giorno di Mickell Gladness. L’ultimo arrivato in casa Pistoia Basket è infatti stato presentato questa mattina alla stampa. “Sono contento di essere qua -ha sorriso l’ex-giocatore di Miami e Golden State- e sinceramente sono contento di non aver accettato alcune offerte che mi erano arrivate dall’A2 italiana quest’estate, perché il mio impatto con Pistoia è stato ottimo”.
Indubbiamente, con l’annuncio e l’arrivo in Italia di Gladness, sono giunte le prime due vittorie stagionali per la OriOra: “E’ vero -ha ammesso il numero 32 biancorosso- ma non certo per merito mio. Io sono qua per dare una mano alla squadra, ma ho visto dei ragazzi che lavorano sodo e che so che hanno lavorato tanto anche prima del mio arrivo. Siamo una squadra mediamente giovane, ma di sicuro non manca né il talento, né la voglia e anche se il campionato italiano è molto competitivo, sono sicuro che limando e aggiustando qualcosa potremo divertirci”.
E’ stato presentato da coach Ramagli come un ottimo difensore: “E’ vero -annuisce Gladness- per le mie caratteristiche anche fisiche, l’aspetto difensivo è sempre stato quello che mi è venuto meglio e più naturale. Ho lavorato e sto lavorando comunque molto anche sul migliorare i miei movimenti offensivi, dall’arresto e tiro, all’attacco al ferro. Sono qua comunque per dare una mano e mettere le mie qualità al servizio della squadra e dei compagni. Io e Krubally siamo due giocatori simili, a livello tattico: ci ho giocato da avversario anni fa e so che è un ragazzo tosto, atletico e prettamente interno. Auda invece ama giocare più lontano da canestro e quindi forse potremo essere complementari, ma ci sono dei pro e dei contro sia nel giocare assieme a giocatori simili a te come caratteristiche, sia nel giocare con giocatori molto diversi. In ogni caso ho già capito che trovare l’intesa con entrambi sarà facile perché sono giocatori di esperienza, grandi lavoratori e ragazzi intelligenti”.
Non poteva ovviamente mancare un commento sui tifosi: “Ho visto veramente tanti tifosi sabato sera e sinceramente sono rimasto stupito -ammette Gladness- perché anche se la trasferta non era troppo lontana, beh, non è facile vedere tanti tifosi abituati a spostarsi per seguire la propria squadra. Non vedo l’ora di debuttare fra due settimane in casa, ma prima dobbiamo cercare di sfruttare al massimo questi giorni di allenamento per mettere a punto quante più cose possibili, anche grazie al grande lavoro che tutto lo staff sta facendo con me”.