La Virtus Segafredo, questa volta, scivola sugli ultimi tornanti di una partita fatta di spettacolo ed emozioni forti. Cade Bologna, pur non cadendo. Perché il campo lo tiene come sa, a tratti ha in pugno la sfida, mostra di essere squadra e nei momenti delicati per i solisti trova la forza dei ragazzi del coro, che mai abbandonano il sogno, nemmeno sull’ultima parabola dell’ultimo tiro nell’ultimo secondo. La Segafredo mette in mostra un Kravic monumentale, l’Aradori concreto delle ultime uscite, i muscoli di M’Baye. Non a caso, i tre che vestiranno i colori delle rispettive Nazionali. Ma l’Adriatic Arena, questa volta, non regala il lieto fine. Pesaro, trascinata da Artis per quasi mezz’ora e da un preziosissimo McCree nella seconda parte di gara, si tiene stretta questi due punti, che la lanciano dove nessuno l’avrebbe immaginata a inizio stagione. Sarebbe stato bello andare alla pausa con una vittoria in trasferta, ancor di più dopo una battaglia viva e pulsante come questa. Ma non ci sono certezze sgretolate, in questa sconfitta, né timori da vincere. Semplicemente, una pagina da voltare per ripartire di slancio, quando arriverà il momento.
PRIMO QUARTO – Pesaro si appoggia sulle spalle possenti di Mockevicius per la prima fuga (6-1), ma la Segafredo trova subito equilibrio, e le triple di Tayloe e M’Baye che raddrizzano e capovolgono il risultato (6-7). Mockevicius ci riprova, ma sull’errore è il suo contraltare Qvale a trovare luce e a mantenere avanti Bologna (9-11). Un paio di cose buone da Blackmon, ma Qvale insiste e Aradori dà le sue stoccate, rispondendo anche con lo stesso pane alla tripla di Artis. Il play di Oakland è in feeling col canestro, fa il bis e riporta avanti Pesaro a due minuti dalla sirena (20-18). C’è tanto Kravic nel finale del quarto, e Ancellotti fatica a contenerlo. In aggiunta, i primi due punti di Pajola, con palla rubata e corsa a tutto campo per il canestro, sono spettacolo puro. Cappelletti mette la ciliegina sulla torta e sulla sirena la fuga Virtus è lanciata, 22-28.
SECONDO QUARTO – Sacripanti ripropone i piccoli terribili, Pajola, Cappelletti e Cournooh, nei primi minuti del quarto, e fin qui basta per contenere Pesaro, che al rientro di Taylor e con la lucidità di Kravic vede Bologna scappare via con un parziale di 2-6 e il primo vantaggio in doppia cifra (24-34). La Vuelle fatica in attacco, ma c’è Artis a sorreggerla con la tripla che le dà ancora linfa. Notizie meno buone per Sacripanti, perché un ispiratissimo Taylor prima del quarto d’ora colleziona il terzo fallo personale. La bella notizia è la presenza concreta di Kravic, presente dove occorre, un enigma per la difesa pesarese. Murray dalla lunetta e poi Mockevicius riaccendono Pesaro (38-42). Il centro lituano ora sospinge la Vuelle, ma M’Baye lucra dalla lunetta, e tiene la distanza. Altra tegola: Punter si prende un doppio fallo, con tecnico per proteste (invero accennate e non reiterate) e Pesaro prova a prendersi l’inerzia, si avvicina (43-45), ma trova un ispirato M’Baye a tenere alto il ritmo bianconero. Mockevicius, ancora lui, chiude i conti sulla sirena e a metà gara tutto è ancora da scrivere: 45-47.
TERZO QUARTO – Al rientro c’è il solito M’Baye, che confeziona l’ennesima stoppata da museo su Blackmon, ma Pesaro si distende e sorpassa con Mockevicius (53-51). Ma è McCree a dare l’impronta, rientrato dagli spogliatoi con la voglia di fare cose giuste. La Segafredo brilla con Aradori e M’Baye, al rientro Kravic va ad aggiungersi al gruppo: sono i tre che partiranno per vestire i colori delle rispettive nazionali, e dunque un motivo c’è. Artis continua a dare la carica ai suoi, solo lui e McCree riescono ad allargare le maglie della difesa Virtus, davvero aggressiva. Ma basta per tenere aperta la sfida alla mezz’ora: 65-67, dieci minuti per deciderla.
ULTIMO QUARTO – Sulla sponda Vuelle si registra il risveglio di Monaldi, atteso da coach Galli; su quello bianconero la conferma di Kravic, uomo ovunque che stasera è in fondo ad ogni situazione da risolvere. L’uomo-chiave di Pesaro resta McCree, che riporta sotto Pesaro quando Bologna sembrava di nuovo lanciata (77-78). E tocca a Blackmon rimettere la freccia (79-78) a poco più di cinque minuti dalla fine. E’ il momento di Punter, che azzecca una tripla fondamentale (79-81). A tre minuti e mezzo dalla fine, la Segafredo perde Taylor, arrivato al quinto fallo personale. Pesaro si riporta avanti. Tocca a Cappelletti armare Aradori per la tripla del nuovo sorpasso (83-84) a 2’30” dalla fine. Ma McCree sale in cattedra, in attacco firmando con fortuna il +3 di Pesaro (87-84), in difesa recuperando un pallone decisivo. Bologna si rifà sotto con Punter, e sulla tripla sfortunata di Aradori ancora Kravic va a recuperare un pallone che chiunque avrebbe dato perduto. Solo 22 secondi, Pesaro avanti di un punto. L’azione decisiva finisce con la tripla mancata da Punter, e il rimbalzo arpionato da McCree, uomo partita di Pesaro, che si prende il fallo e va in lunetta. Sull’89-86, dopo il timeout chiamato da coach Sacripanti restano 4 secondi e 6 decimi a Bologna per impattare. I bianconeri se li giocano al meglio, ma il ferro ribatte il tiro da tre di Aradori, e spegne l’ultima speranza bianconera.
VICTORIA LIBERTAS PESARO-VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 89-86 (22-28, 45-47, 65-67)
VL PESARO: Artis 17, Blackmon 19, McCree 24, Murray 2, Mockevicius 19, Conti ne, Giunta ne, Ancellotti, Morgillo, Monaldi 5, Shashkov, Zanotti 3, Alessandrini ne. All. Galli
VIRTUS SEGAFREDO: Punter 7, Taylor 9, Aradori 19, M’Baye 16, Qvale 4, Pajola 2, Baldi Rossi 2, Cappelletti 5, Kravic 22, Berti ne, Cournooh. All. Sacripanti
Arbitri: Sahin, Borgioni, Perciavalle
Note: t2 PS 24/50, BO 27/49; t3 PS 7/19, BO 6/21; tl PS 18/21 BO 12/17 ; rimb. PS 42 (off. 13, McCree 13), BO 36 ( off. 12, Kravic 10)