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Lega A – Cantù, Pashutin “La battaglia vinta ai rimbalzi con gli occhi della tigre”

Lega A - Cantù, Pashutin "La battaglia vinta ai rimbalzi con gli occhi della tigre"

Al termine di una splendida serata – che ha visto trionfare la Red October Cantù sul campo della Vanoli Cremona con il risultato finale di 96 a 79 a proprio favore – un’immagine, più di tante altre, è rimasta nei cuori dei tifosi biancoblù: la travolgente passione di coach Evgeny Pashutin, sorridente e gioioso insieme al popolo canturino a partita conclusa. Una passione che ha visto l’esperto tecnico di Sochi – ex tra le altre di CSKA Mosca e Unics Kazan – lasciarsi andare anche ad un’esultanza tipicamente più usale agli allenatori italiani che a quelli dell’Est Europa.
 
Coach Pashutin, il quale già domenica scorsa nel post gara con Trento aveva spiegato che a sud della Russia – dove lui è nato – le persone hanno un temperamento comunque caloroso, in poco tempo ha saputo conquistarsi l’affetto e la stima dei tifosi biancoblù, che lo hanno a lungo tributato con cori ed applausi al termine del match disputato al “PalaRadi”.  
 
Di seguito le parole del capo allenatore della Red October in sala stampa: «Mi complimento con la mia squadra, è stata una grande vittoria. I ragazzi hanno seguito perfettamente il piano partita, non concedendo contropiedi facili a Cremona, una squadra molto veloce e molto brava in transizione. Inoltre, non abbiamo concesso spazio ai loro tiratori, riuscendo a fermare giocatori come Diener e Saunders che nelle precedenti partite avevano segnato tanti punti. Ci eravamo concentrati sui tiratori di Cremona, riuscendo poi in partita a limitarli proprio come avevamo preparato».
 
«Mi è piaciuto vedere la mia squadra solida in difesa per tutti i 40’ e, soprattutto, vedere che ognuno aveva voglia di sacrificarsi per il compagno».
 
«L’obiettivo di Cantù è e sarà sempre quello di pensare partita per partita, cercando ogni volta di correggere gli errori fatti per evitare di ripeterli nella gara successiva. Quindi stiamo già pensando alla prossima sfida. Detto ciò, sono ovviamente molto contento perché stasera abbiamo giocato di squadra, senza mai perdere il controllo della gara. Tutti avevano gli occhi della tigre».  
 
«Anche questa volta abbiamo controllato i rimbalzi, catturandone ben 43, anche se con Trento eravamo riusciti a prendere 48. L’importante è comunque vincere la battaglia a rimbalzo, così da avere il pieno controllo della partita. Soltanto per un istante, nel terzo quarto, siamo andati un po’ in difficoltà. Con Cremona che pressava forte. Poi, però, siamo stati bravi a reagire subito, ritrovando la via con qualche giocata individuale, tornando comunque a giocare di squadra poco dopo, condividendo tanto il pallone come abbiamo fatto per tutto il resto dell’incontro».  

«Le prestazioni di Mitchell e Jefferson? Non voglio soffermarmi sui singoli, questa è la vittoria di tutti. Fatta questa premessa, entrambi sono due pedine molto importanti per la squadra perché possono ricoprire più ruoli. Sono due giocatori multidimensionali. Mitchell può giocare in tre ruoli differenti: guardia, ala, ala grande. Jefferson, invece, può alternarsi molto bene tra il ruolo del “quattro” e del “cinque”. Quest’ultimo, dal suo arrivo, ci ha portato sicuramente maggiore fisicità e questo non può che aiutare Udanoh sotto canestro. Tornando a Mitchell, ci tengo a sottolineare che sono due partite consecutive che gioca bene anche in difesa. Oltre ad essere un realizzatore, Tony sa essere anche un ottimo passatore. È un uomo squadra più di quanto si possa immaginare. Sa leggere molto bene il gioco ed in situazioni di “pick and roll” riesce a trovare facilmente i compagni liberi».

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