Non c’è persona più indicata di Gianluca Mauro, fra acciacchi fisici e caldi stagionali, per fare il punto della situazione in casa Alma Trieste ad una settimana esatta dal raduno che darà il via alla stagione del ritorno in serie A per la formazione giuliana. L’intervista pubblicata su Il Piccolo parte logicamente da quello che è stato un mercato a più marce, rapido con gli inserimenti di Chris Wright e Hrvoje Peric, attendista con accelerata finale firmando Devondrick Walker, William Mosley e Justin Knox.
Non c’è Gianluca Mauro senza qualche “scoop”: un retroscena del mercato che finalmente può svelare?
“Lo “scoop” l’avete fatto voi con Hrvoje Peric, ma mi è costato ore di sudori freddi e smentite repentine per non veder sfumare l’operazione. Dopo la “scottatura” violenta avuta con Cusin, nel mentre usciva dall’entourage del giocatore croato ex Venezia la conferma dell’ingaggio, il sottoscritto stava alacremente lavorando per limare verso il basso l’offerta iniziale. Non trascurabile la cosa, per fortuna andata a buon fine grazie a volontà reciproche.”
Un giocatore che avrebbe voluto a Trieste…
“Sicuramente Joe Ragland. Ho capito poi (anche discretamente presto) che l’americano in questione viaggiava su cifre fuori dalla nostra portata e con obiettivi diversi. Un giovane interessante su cui ho riposto particolare attenzione è Ousmane Diop di Udine. Con Davide Micalich abbiamo ottimi rapporti, sappiamo e rispettiamo peraltro il contratto con la GSA in essere per quest’anno e il prossimo, ci sono però delle volontà di farlo andare a giocare a Sassari da quanto leggo…”
Quindi?
“I dettagli della trattativa con Sassari non li so, qualora si riaprissero i discorsi noi siamo attenti all’evoluzione della vicenda.”
Primo impatto con la massima serie a livello societario: c’è ancora un gap da limare o vi ritenete allineati?
“Il gap lo allinei lavorando. Ci sono molti paletti imposti dalla Lega, un campionato fatto di molte regole e noi che siamo poco inclini alle imposizioni, facciamo più fatica del previsto. E’ un percorso complesso ma virtuoso, nei miei intendimenti c’è la volontà di ringiovanire lo staff e trovare nuove competenze da formare. Sapete che il mio ideale di azienda è quella in cui il sottoscritto è il più vecchio.”
Annosa questione spogliatoi dell’Allianz Dome, a che punto siamo?
“I tempi sono sempre quelli dettati dall’amministrazione pubblica; gli incaricati devono rispettare un protocollo burocratico che allunga l’iter procedurale. Facendo di necessità virtù, mi sono adoperato in prima persona per un restyling degli altri spogliatoi in vista della stagione (tinteggiature ndr.) quale soluzione temporanea. La realtà è che nella mia testa c’è un progetto molto più organico e meno frastagliato per la struttura, con locali e nuove destinazioni d’uso più appropriate allo scopo. Per questo la conditio sine qua non è di avere libertà d’azione, professionisti competenti in grado di studiare le potenzialità dell’Allianz Dome traducendo le necessità societarie.”
Campagna abbonamenti, chiusa la prima parte. Contento della risposta popolare?
“Sapete che sarei soddisfatto a prescindere. La prima fase è andata bene, ci sono anche i pacchetti aziendali da aggiungere e tutta la seconda parte libera anche ai nuovi appassionati. Abbiamo un credibile ottimismo per la seconda trance in quanto anche diversi vecchi abbonati attendevano la fine della prelazione per poter scegliere nuovi posti a fianco di amici affacciati per la prima volta alla nostra realtà.”