Taylor e Punter si candidano ad essere big nel loro ruolo. Solidità sotto le plance con Qvale e Kravic. L’usato sicuro di Aradori e M’Baye.
La Virtus Bologna di Massimo Zanetti cambia pelle. Il patron Segafredo, dopo il ritorno in massima serie ed un anno di transizione in cui è sfumato l’accesso ai playoff, ha stimolato una piccola rivoluzione affidandosi ad Alessandro Della Salda. L’ex amministratore delegato di Reggio Emilia ha scelto per la panchina Stefano Sacripanti, in uscita da Avellino, e Marco Martelli (da otto anni a Casale Monferrato) in qualità di direttore sportivo. La rivoluzione è proseguita nel roster. Sono appena tre i sopravvissuti: Aradori, Baldi Rossi e Pajola. E’ venuto fuori uno dei complessi più interessanti dell’intera serie A.
La Virtus ha ottimizzato al massimo un budget medio tirando fuori un gruppo assortito in grado di centrare senza difficoltà la post season. La V-nere hanno evitato di partecipare ad aste per quei pochi italiani di livello. Per completare il parco italiani ci si è affidati ai giovani Berti e Cappelletti e a David Cournooh. L’ex Cantù sarà il primo cambio di play e guardia. Sistemato ciò, fari puntati sui 6 stranieri. La pesca è stata di prima qualità. Due su tutti i pezzi pregiati del mosaico. In cabina di regia è arrivato Tony Taylor, vecchio pallino dello stesso Sacripanti ad Avellino nell’estate 2015 prima che si ripiegasse su Taurean Green. Il ventottenne ha playmaking e leadership maturata in cinque stagioni europee trascorse al Turow in Polonia (vittoria in campionato, in coppa nazionale) in Russia al Krasnoyarsk, allo Strasburgo e nell’ultimo anno al Banvit. Nel ruolo si candida ad essere uno dei big del campionato. Al suo fianco si annuncia bomber di razza il venticinquenne Kevin Punter. L’anno scorso la sua esplosione in Polonia al Rosa Radom (19,3 punti di media in campionato e 20,6 in Champions League) che gli è valsa la chiamata dall’Aek Atene con cui ha terminato vincendo la Coppa di Grecia e la Champions League. Nella Final Four di Atene, è risultato decisivo in entrambe le gare.
Come cambio di lusso dei due cecchini, Punter ed Aradori, ci sarà un cestista con caratteristiche differenti. Kelvin Martin è stata una delle rivelazioni di Cremona (13,2 punti e 5,4 rimbalzi di media): porterà dinamismo ed attitudine difensiva dalla panchina. Sacripanti punta molto sulla voglia di riscatto dell’ala forte francese Amath M’Baye. Il livello e l’affollamento di Milano gli hanno tarpato le ali dopo la grande stagione a Brindisi. Scendere di un gradino potrebbe aiutarlo ad essere di nuovo decisivo. Le idee del coach si sono confermate anche nella scelta dei due centri. Brian Qvale porterà fisico e post basso. Per lui una lunga esperienza europea culminata nelle ultime tre importanti stagioni: due in Germania all’Oldenburg (nel 2016 è stato nominato nel primo quintetto della Bundesliga) e nell’ultima al Lokomotiv Kuban in Russia (compagno di squadra di Ragland) con cui ha vinto la coppa nazionale ed è stato finalista di Eurocup. Olanda ma soprattutto tanta Grecia invece per il suo alter-ego, il 2,11 serbo Dejan Kravic. Nell’ultima stagione si è affermato come uno dei più interessanti lunghi del campionato ellenico: 11,8 punti, 4,9 rimbalzi in 18 minuti di utilizzo medio.
Segafredo Bologna (in maiuscolo i nuovi acquisti): format 6+6, 5 su 8 “visti” per giocatori extra UE, 11 tesseramenti sui 18 possibili. Quintetto: TAYLOR (Usa), PUNTER (Usa), Aradori, M’BAYE (Fra), QVALE (Usa). Panchina: Pajola, COURNOOH, MARTIN (Usa), Baldi Rossi, KRAVIC (Srb), Berti, CAPPELLETTI. Coach: SACRIPANTI.