Tra rinvìi e opposizioni di alcuni club, l’obiettivo della Legabasket sulla capienza minima da almeno 5000 posti a sedere degli impianti di Serie A non è cambiato. Lo scorso aprile tuttavia è arrivatala certezza di dover attuare la rivoluzione dal 2020. La nuova regolamentazione doveva entrare in vigore già negli scorsi play-off, ma la realtà degli impianti del nostro paese, in ambito cestistico, e non solo in questo, contempla ben altre cifre: quella dei 3904 spettatori di media a partita per tutte le gare dello scorso campionato, postseason inclusa. Le uniche a superare i cinquemila sono Milano e Virtus Bologna, mentre Sassari c’è andata vicinissima con una percentuale di riempimento pari al 91% in un PalaSerradimigni che già rientra nel numero minimo previsto dalla Lega per le prossime stagioni. Quest’anno e mezzo di tempo in più concesso per adeguarsi, però, non sembra concedere ulteriori deroghe.
Anche per questo, lo scorso marzo, è stata siglata una convenzione tra Federbasket e l’Istituto per il Credito Sportivo oggi guidato da Andrea Abodi. Un accordo triennale, dunque perfettamente inserito nei tempi che prevedono le modifiche alle strutture della massima serie, in cui vengono messi a disposizione finanziamenti per 30 m ilioni di euro. Proprio da questi finanziamenti potrebbe venir fuori il nuovo palasport di Pistoia, una delle città della Serie A di basket a non essere dotata di un impianto da almeno 5000 posti. L’attuale PalaCarrara non è a norma per il 2020 e un gruppo di privati sarebbe pronto ad intervenire per la creazione di una nuova arena. Il presidente di Pistoia, Massimo Capecchi, ha lasciato intendere di avere mosso i primi passi per uscire da questa impasse in tempi brevi: «Abbiamo un consorzio che ci sostiene e continua a crescere, abbiamo già avviato un dialogo con la Lega, col sistema del Credito sportivo e l’amministrazione comunale per la creazione di un nuovo palazzetto».
Pistoia ha dunque mosso i primi passi, col benestare del presidente della Federazione italiana pallacanestro, Gianni Petrucci. Bisognerà vedere come le altre società si adegueranno in questi mesi, come già fatto da Brescia, passata dal PalaGeorge di Montichiari al PalaEib (ora PalaLeonessa) con 5200 posti. Tra società già a norma e altre che contano di rientrare nei parametri, dunque, tra due stagioni dovrebbero essere già 14 i club in regola. Tra quelli attualmente partecipanti alla massima serie, si attendono interventi per ciò che riguarda Brindisi e Cremona, ma con il m irino puntato al 2020 bisogna pensare anche ad altre società, perché già dalla prossima stagione la Serie A sarà aperta a diciotto squadre. Delle 32 di A2 sono nove quelle con un impianto già pronto.