TORINO – Un biglietto aereo per spazzare via le illazioni, una data ufficiale per il ritorno di Larry Brown. La ridda di voci che ha romanzato la storia italiana del leggendario coach statunitense, dopo la sua partenza successiva alla sfida con Venezia, si è dimostrata priva di fondamento: come comunicato dalla Fiat Torino “finalmente il personale medico americano ha dato il proprio nulla osta” al tecnico statunitense, che salirà sul volo per Milano venerdì 2 novembre alle ore 12.25. Da Dallas, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per un problema alla prostata, a Milano, dove atterrerà alla Malpensa alle 7.00 di sabato per poi proseguire alla volta di Torino. I 78 anni dell’allenatore statunitense hanno dilatato i tempi di recupero dopo l’intervento chirurgico, alimentando le voci di un suo addio alla causa torinese: ipotesi che la società presieduta dal notaio Forni, da sempre latente dal punto di vista della comunicazione, non ha mai smentito, alimentando la nube di incertezza che è stata spazzata via, finalmente, dal comunicato scarno e diretto diramato nel pomeriggio di oggi.
Brown torna a Torino con una situazione completamente diversa rispetto alla sua partenza: in campionato i gialloblu sono attualmente a due vittorie e altrettante sconfitte, con l’allenatore USA allontanatosi dopo il ko al supplementare del 7 ottobre contro Venezia. In EuroCup, invece, la Fiat ha ormai giocato tutte le sue carte, dicendo ufficiosamente addio all’Europa dopo la sconfitta di mercoledì sera con l’Unicaja Malaga, il match che ha palesato tutte le difficoltà dei gialloblu senza il vate a stelle e strisce in panchina. Problemi che da domenica, con la sfida contro Milano, molto sentita dal pubblico torinese, dovranno essere risolti direttamente da Brown, dopo il grande lavoro dei suoi assistenti Galbiati e Comazzi, soprattutto se si considera la scarsa considerazione nei confronti dei volenterosi allenatori italiani specialmente da parte di alcuni giocatori americani. Che hanno scelto Torino per Larry Brown e che lo riavranno da sabato: il giorno in cui tutte le scuse e le giustificazioni cadranno al cospetto del carisma, dell’esperienza e dell’idea di gioco del leggendario allenatore americano.