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A2 – Il collante della Fortitudo Bologna: Maarten Leunen

A2 - Il collante della Fortitudo Bologna: Maarten Leunen

Il lungo della Fortitudo Maarten Leunen è stato presentato oggi nella sede dello sponsor Lavoropiù.
Ecco le parole degli intervenuti.

Matteo Naldi, direttore marketing di Lavoropiù; E’ il quarto anno che presentiamo uno straniero della Fortitudo, e il sesto anno che siamo sponsor della Effe, ormai è un evento canonico. Per noi è un orgoglio essere sponsor della squadra, sosteniamo questo progetto e speriamo che sia un anno ricco di soddisfazioni. Per me è un piacere avere qua Maarten, che considero un grande talento del basket.

Marco Carraretto, GM Fortitudo – Sono orgoglioso di poter parlare di questo rapporto di collaborazione con Lavoropiù e di poter rinnovare annualmente questo incontro qui nella sede di via Indipendenza. Per me è un piacere avere qui Maarten, un giocatore davvero forte, che ho affrontato anche da giocatore: ci ho fatto tante finali contro, alcune le ha vinte lui e altre le ho vinte io, ma è sempre stato una spina del fianco. Ha grande esperienza, sia nazionale che internazionale. Crediamo che possa permetterci di fare un salto di qualità, perché sa fare tante cose utili e può aiutare a crescere un gruppo di giocatori che non ha la sua esperienza. E mi unisco all’in bocca al lupo di Matteo per una stagione ricca di soddisfazioni. Il soprannome di “professore” che gli hanno dato? Credo che sia azzeccato perché in tutti gli scouting che ho fatto lui era indicato come la mente della squadra, la fonte che gli avversari dovevano fermare per limitare anche gli altri.

Maarten Leunen. Scendere in A2? Una scelta voluta, in una realtà che penso mi permetterà di esaltare le mie capacità. Certamente in A1 ci sono giocatori di maggior talento, ma sicuramente qui ci sono tutte le premesse per ottenere la promozione. Non ho mai considerato Bologna una squadra di A2, l’ambiente fa presagire che si possa andare in una realtà superiore e abbiamo grandi obiettivi. E volevo una situazione in cui mi sentissi desiderato, una situazione in cui mio modo di giocare fosse idoneo a fare il meglio della squadra.

La squadra dopo una settimana di lavoro. C’è ancora una settimana prima della prima partita ufficiale. Mi trovo bene con allenatore e compagni, qualcuno già lo conoscevo: per fare valutazioni approfondite c’è bisogno di tempo, ma la sensazione è che con il lavoro ci siano tutte le carte in regola per fare bene dato che ogni giorno il gruppo cerca di soddisfare le richieste del coach.

La possibilità di scambiarsi con Mancinelli nei ruoli di centro e ala forte. Avevo già giocato con Mancinelli a Cantù e già lì l’intesa era buona. I ruoli possono essere intercambiabili, ma poi io non ho una preferenza di posizione, il mio ruolo è quello di fare canestro quando ce n’è bisogno, e anche quello di fare da collante per la squadra nei momenti difficili. Condividere con altri le stesse caratteristiche permette di esaltare maggiormente le proprie qualità, e io sono eccitato all’idea di poter giocare con lui.

Prima volta in carriera da centro titolare. Non è tanto una mia decisione di cambiare ruolo. Ho già giocato da cinque in alcune occasioni, ma le caratteristiche dei centri sono cambiate, è un’evoluzione della pallacanestro. Non è una svolta nella mia carriera, ma un adattamento.

Il tuo soprannome è “il professore”. Andrebbe chiesto alle persone che me l’hanno dato, perché i soprannomi non ce li si dà da soli.

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


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