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    Tragedia nella Superbike britannica: incidente devastante, muoiono due piloti

    Il mondo dei motori è in lutto per la scomparsa del pilota britannico Owen Jenner, 21 anni, e del neozelandese Shane Richardson, 29 anni, in un tragico incidente durante la gara di Supersport a Oulton Park. L’incidente ha coinvolto ben undici piloti, dei quali cinque sono stati portati in ospedale e uno, Tom Tunstall, si trova in condizioni critiche. LEGGI TUTTO

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    Internazionali d’Italia a Roma, i campi in terra rossa del Foro Italico

    Manca pochissimo all’inizio degli Internazionali d’Italia, che si svolgeranno come sempre nella cornice del Foro Italico. Dal Centrale allo stadio Pietrangeli, fino alla nuova SuperTennis Arena dello Stadio dei Marmi. Qui tutto quello che c’è da sapere sui campi che ospiteranno le sfide in programma a Roma. Il torneo in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW dal 6 al 18 maggio
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    Atp Roma, tutto quello che c’è da sapere sul Masters 1000

    Introduzione
    A Roma è tutto pronto per l’inizio degli Internazionali d’Italia, il quinto torneo 1000 della stagione. I riflettori sono puntati chiaramente su Jannik Sinner, pronto al rientro in campo dopo la sospensione di tre mesi per il caso clostebol. Tanti gli italiani presenti nel tabellone maschile (ben 13), con Sinner, Musetti e Berrettini teste di serie. Si riparte dal titolo vinto lo scorso anno da Alexander Zverev (oggi n. 2 al mondo). Lotta aperta anche al femminile con Jasmine Paolini e altre 9 azzurre presenti in tabellone. Il torneo in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW dal 7 al 18 maggio

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    Trapani, l’intervista ad Alibegovic: “Il nostro fuoriclasse è Repesa”

    Dici Alibegovic e dici basket. Perché papà Teo e mamma Lejila Muftic, già campioni nello sport della palla a spicchi, hanno messo al mondo tre pargoli che, attualmente, dominano il panorama italiano. Il più famoso è Amar, quello di mezzo, che con la sua Trapani sta facendo sognare la Sicilia intera.

    Amar, dal suo arrivo in A2 lo scorso campionato alla sfida che vi aspetta a Bologna in casa della Virtus per il primo posto, è una scalata da brividi.

    «Il progetto che il presidente Antonini mi aveva illustrato, quando accettai di firmare per Trapani, era solido, serio, con vista sul futuro. Ma di bruciare così velocemente le tappe non ci credeva nessuno. Anzi, direi solo lui. Poi però dopo la promozione, pur da neofita, ha fatto scelte giuste. Una squadra equilibrata e con talento affidata al vero grande fuoriclasse del gruppo: Repesa. Il coach è il valore aggiunto».

    Avete smentito chi diceva che sareste stati troppi galli in un pollaio.

    «Nella scelta dei giocatori è stato privilegiato il lato tecnico ma anche quello umano. E se qualcuno ha fatto un po’ di resistenza, per lasciare da parte l’io a vantaggio del noi, ci ha pensato Jasmin. Ci ha fatti salire tutti sulla stessa barca, trattandoci in modo uguale. Un ambiente così, nella mia carriera, l’ho vissuto solo nel primo anno alla Virtus Bologna».

    Quando ha vinto lo scudetto.

    «Già, perché si è creata quell’unione che avverto anche qui. Io penso che nessun traguardo ci può essere precluso. Le sensazioni che provo sono molto simili, anche se sappiamo bene che i playoff saranno una storia a parte».

    Pensare che dopo la sconfitta contro Trieste in Coppa Italia sembrava che il giocattolo potesse rompersi.

    «Quella sera a Torino rimane un momento, anche se negativo, importante. Lì abbiamo non abbiamo mostrato il nostro volto giocando divisi. Una delusione forte che però è servita a capire che direzione avremmo dovuto prendere».

    Ora è quella che vi porterà a Bologna a sfidare la Segafredo per il primo posto. Per lei sarà una grande emozione.

    «Ho vinto in bianconero lo scudetto, nella squadra allenata da Djordjevic e composta da grandi campioni. Quando ci sono incontri così faccio un grande lavoro su me stesso per normalizzare le emozioni, tenerle a bada e concentrarmi su me stesso, i compagni e gli avversari. Senza farmi travolgere dai ricordi».

    Mirza, suo fratello più grande ha conquistato la promozione in A con Udine. Denis, il piccolo, guida Treviglio in B nazionale. Siete una famiglia vincente.

    «Il sangue che ci scorre nelle vene è quello di mamma e papà che ci hanno insegnato a lottare nella vita e sul parquet. I nostri risultati sono la moneta con cui ripaghiamo tutto ciò che hanno fatto per noi». LEGGI TUTTO

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    F1, Per Vasseur va tutto bene: “Il nostro passo era simile a quello di Mercedes e Red Bull”

    Le parole di Fred Vasseur, diramate con un comunicato ufficiale della Ferrari al termine del Gp di Miami, sono a dir poco imbarazzanti. Il Team Principal della Scuderia di Maranello ritiene che il passo della SF-25 fosse simile a quello di Mercedes e Red Bull!Vasseur – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    I comunicati stampa della Ferrari sono sempre abbastanza “piatti” e spesso privi di Notizie con la “N” maiuscola. E’ tale anche l’ultima press release dal titolo “Gran Premio di Miami – Domenica in salita” dove però vi vogliamo portare a commentare le parole usate da Vasseur.
    “Non siamo riusciti a trovare il giusto bilanciamento questo weekend, in particolare ieri in qualifica, e oggi abbiamo faticato nel traffico, con poche possibilità di ottenere un risultato migliore”. Il problema, per Vasseur, è dunque la qualifica dove però, la prima delle due Ferrari, si è beccata la bellezza di mezzo secondo abbondante (0.550) dal pole man! Un abisso per chi lo scorso ha lottato per la conquista del mondiale costruttori e quest’anno ambiva allo stesso traguardo.
    Il Team Principal della Rossa ha poi anche avuto il coraggio di aggiungere: “Quando eravamo in aria libera, il nostro passo era simile a quello di Mercedes e Red Bull e dunque dopo una gara così, è normale provare della frustrazione”.
    Forse Vasseur dimentica che la prima delle due Ferrari ha chiuso il Gran Premio di Miami al 7° posto dietro a due McLaren, due Mercedes, una Red Bull e alle spalle anche di una Williams!

    Per completezza, il comunicato della Ferrari, con le parole di Vasseur, presegue poi così: “Sul fronte della strategia, le nostre scelte sono state corrette: abbiamo fermato entrambi i piloti durante la Virtual Safety Car, permettendo a Lewis di trovarsi dietro Charles alla ripartenza. Poi abbiamo scambiato le posizioni non appena siamo stati certi di non mettere Charles a rischio con le vetture dietro, visto che Lewis era su gomme Medium e volevamo provare a raggiungere Kimi Antonelli. Purtroppo non ci siamo riusciti e così, come da prassi, abbiamo nuovamente invertito le posizioni a fine gara”.
    Per finire, il comunicato della Ferrari, attaccava con una frase un po’ sibillina: “La pioggia, tanto attesa su Miami, oggi non si è vista e dunque la corsa non ha offerto particolari occasioni di rimonta”.
    Passo e chiuso! LEGGI TUTTO

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    Gp Miami F1 2025, le pagelle: McLaren invincibile, Williams in crescita, Ferrari a picco

    2025 Miami Grand Prix, Wednesday – Richard Pardon

    Tra pioggia, incidenti e team radio infuocati, il Gran Premio di Miami ha regalato diverse emozioni, suddivise tra la Sprint Race e la gara di domenica. Un fine settimana dominato in lungo e in largo dalla McLaren, trionfante con Oscar Piastri e Lando Norris, capaci di rifilare distacchi abissali alla concorrenza. A partire da George Russell, terzo con una gara intelligente e abile a resistere agli attacchi di Max Verstappen, coriaceo e commovente nella lotta contro i papaya, ma tuttavia giù dal podio. Ottimo fine settimana per Kimi Antonelli: nonostante dei risultati un po’ condizionati dalla sfortuna, resterà nella memoria la storica prima pole position (seppur nella Sprint) della sua carriera, prima volta per un italiano dal 2009. Molto bene anche la Williams, in netta crescita nonostante gli sviluppi già interrotti. Ma questo weekend passerà alla “storia” anche per il crollo definitivo della Ferrari, umiliata dalle sue stesse componenti. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Miami.
    VOTO 9 ALLA MCLAREN, DOMINANTE E SENZA RIVALI
    Finalmente, ecco il reale potenziale della McLaren. Per un motivo o per un altro, finora non si era mai visto. Ma a Miami, va in scena un vero e proprio show a tinte papaya. Nella Sprint o in gara, sul bagnato o sull’asciutto, il team di Woking ha dimostrato una superiorità imbarazzante sulla concorrenza, umiliata con distacchi abissali. L’unico appunto resta sulla gestione non ottimale in qualifica, dove la macchina paga il suo deficit in termini di velocità di punta. Ma è solo un dettaglio, a fronte di uno strapotere di questo tipo. E per la cronaca: la bilancia inizia a pendere con un certo peso dalla parte di Oscar Piastri. Sarà corsa a due.
    VOTO 8 A ANTONELLI, BRAVO E SFORTUNATO
    Tanto bello quanto sfortunato il fine settimana di Andrea Kimi Antonelli sul circuito di Miami. Il pilota bolognese si è rivelato velocissimo sin dal venerdì, come testimonia la magica pole position conquistata nelle Shootout Qualifying, prima volta nella sua carriera e primo italiano a riuscirci dopo Giancarlo Fisichella nel 2009. Ancora in qualifica, stavolta al sabato, Kimi si conferma competitivo ai massimi livelli, artigliando un grande 3° posto. Tuttavia, sia nella Sprint Race che nella gara domenicale la sfortuna ha presentato il conto: il sorpasso al limite di Piastri in partenza, l’incidente con Verstappen ai box, la Virtual Safety Car dopo la sosta… Episodi che, alla fine, hanno condizionato oltremodo un weekend che poteva essere indimenticabile. Ma la strada è quella giusta.

    VOTO 7 ALLA WILLIAMS, IN CRESCITA SENZA SVILUPPI
    Continua il trend positivo della Williams, in costante crescita nonostante la già annunciata assenza di sviluppi da qui alla fine della stagione. Il team di Grove si è esaltato sul circuito di Miami, trovando ottimi risultati sia sul giro secco che in gara (che fosse bagnato o asciutto). Un rendimento superiore anche a quello della derelitta Ferrari, al punto da trovarsi comodamente quarta forza in pista e neanche troppo distante da Red Bull e Mercedes. Difficile dire se il trend si manterrà su questi livelli, ma le sensazioni non possono che essere positive.
    VOTO 6 A VERSTAPPEN, CORIACEO MA INGENUO
    La sua forza è commovente, l’uomo che lotta contro la macchina. La testimonianza ne è l’ennesimo giro da alieno in qualifica, che gli vale la pole position. Ma talvolta, è più lungimirante accontentarsi al posto di tentare l’impossibile. La lotta tra Max Verstappen e la McLaren ha raggiunto picchi elevatissimi, con sorpassi, controsorpassi e duelli talvolta oltre il limite. Però, alla fine si è rivelato poco utile ai fini del risultato finale. Infatti, alla fine la classifica recita quarto posto al traguardo, alle spalle anche della Mercedes di George Russell. Tutto bello, ma altrettanto inutile.
    VOTO 5 A TSUNODA, ANCORA NON CI SIAMO
    Dalla sua promozione in Red Bull, sono pochissimi i sussulti offerti da Yuki Tsunoda. Il pilota giapponese anche a Miami ha vissuto un weekend opaco, senza mai dimostrarsi lontanamente al livello di Max Verstappen. Nella Sprint deve partire dal fondo, complice un grave errore del muretto che lo costringe all’eliminazione nella prima sessione. Leggermente meglio in gara alla domenica, dove chiude ai margini della zona punti e incappa anche in una penalità molto ingenua, per aver superato i limiti di velocità nella pit-lane. Insomma, non ci siamo ancora.
    VOTO 4 A DOOHAN, LA CORSA È GIA’ FINITA PER LUI
    Forse Flavio Briatore non ha tutti i torti: stare in Formula 1 vuol dire in automatico avere pressioni, e se non si ha la giusta forza mentale per affrontarle, manca la capacità di stare nel Circus. Anche a Miami, Jack Doohan deve fare i conti con errori e prestazioni mediocri, tanto in qualifica quanto (soprattutto) in gara. La sensazione sempre più tangibile è che ormai la sua breve avventura in Alpine sia già finita. Difficilmente lo rivedremo a Imola.
    VOTO 3 ALLA FERRARI, DESOLANTE E DISTRUTTA
    C’è modo e modo di affondare, ma la Ferrari ha scelto il peggiore. La figuraccia della Cina sembrava la peggiore possibile, e invece non avevamo ancora visto Miami. Ritrovarsi persino quinta forza in griglia è quasi l’ultimo dei problemi, paradossalmente. Ciò che fa davvero impressione è la totale discordanza tra un Team Principal che sta perdendo tutto il credito acquisito in questi anni, a suon di dichiarazioni imbarazzanti, e una coppia di piloti abbandonati al loro destino. Lo spettacolo indecoroso a suon di team radio tra Leclerc, Hamilton e i rispettivi ingegneri rimarrà a lungo nella memoria dei tifosi, avviliti e privi anche dell’ultimo briciolo di pazienza. Resettare tutto e rifondare. Di nuovo. LEGGI TUTTO

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    Internazionali d’Italia a Roma: i risultati delle qualificazioni

    Il primo turno di qualificazioni agli Internazionali ha visto protagonisti ben 11 italiani, ma solo in due sono riusciti a superare il turno d’esordio a Roma. Risultato positivo per Zeppieri che ha liquidato Kotov in tre set (4-6, 7-5, 6-3) e ora se la vedrà con lo statunitense Moreno de Alboran per provare a entrare in tabellone. Obiettivo alla portata anche di Arnaboldi dopo aver battuto il brasiliano Monteiro, anche lui in tre set (7-6, 6-7, 6-3): ora l’ostacolo è il finlandese Virtanen. Fuori dai giochi, invece, Basile, Piraino, Vasamì e Napolitano. Tra le donne nessuna è riuscita a superare il primo turno di qualificazione, con l’eliminazione di Pigato che ha fatto seguito a quelle di Abbagnato, Fossa Huergo, Di Sarra e Raggi. LEGGI TUTTO

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    Domotek. Valeria Pellegrino racconta una stagione da favola

    La dirigente: “Un’esperienza indimenticabile, la città ha riscoperto la passione per la pallavolo”“Una favola sportiva”: così Valeria Pellegrino, dirigente della Domotech Volley Reggio Calabria, definisce la stagione appena conclusa. In un’intervista ricca di emozioni.La dirigente ha ripercorso i momenti più significativi di un’annata che ha riportato la pallavolo al centro dell’attenzione nella città dello Stretto.“Ho vissuto una bellissima stagione, condivisa con tutti coloro che hanno fatto parte di questa meravigliosa realtà”, esordisce Valeria con gli occhi che brillano di entusiasmo. “Portare in alto i colori della Domotek è stato come indossare i colori di una città che aveva bisogno di raccontare bellezza, successo ed entusiasmo. La domenica al PalaCalafiore era diventato un appuntamento irrinunciabile”.Ripercorrendo gli inizi della stagione, Valeria ammette: “Nel precampionato ero fiduciosa, ma non avrei mai immaginato tutto questo. Entrare in contatto con Antonio Polimeni e Marco Martino è stata una fortuna. Fin da subito ho capito di essere nel posto giusto, circondata da persone speciali in un ambiente sereno che mi ha permesso di esprimere al meglio la mia personalità”.Con orgoglio parla del riconoscimento al fratello Cesare,(Oggi Direttore Sportivo del Club) il San Giorgio d’Oro, Anassilaos: “Ho vissuto tutta la sua carriera, dalle prime partite ai successi internazionali. Questo premio è meritato sia per l’uomo che per il professionista che è sempre stato”. Sul futuro è determinata: “I 4.200 spettatori sono uno stimolo, ma dobbiamo fare ancora meglio. Dobbiamo mantenere alta l’attenzione per arrivare al prossimo campionato con la stessa grinta”.Un plauso speciale va a Marco Martino: “Il suo lavoro con le scuole ha portato intere famiglie al PalaCalafiore. Abbiamo gettato semi importanti per far crescere una generazione appassionata di sport e dei suoi valori”.Valeria chiude con un sorriso: “Con le mie compagne dirigenti(Patrizia Pratticò e Palma Spadaro) formiamo un trio affiatato. Le quote rosa in Domotek si fanno valere!”. Un messaggio chiaro: la pallavolo reggina ha trovato nuova energia e non intende fermarsi.
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