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    La stagione 24/25 di Willner Rivas in cifre

    Nel mosaico della stagione 2024/2025 di Cisterna Volley, uno dei tasselli più preziosi, ma meno appariscenti, ha un nome e un volto: Willner Rivas. Lo schiacciatore venezuelano ha incarnato al meglio il concetto di disponibilità e dedizione alla squadra, facendosi trovare sempre pronto nei momenti di necessità, con un impatto spesso superiore alle cifre.
    Impiegato in 25 set totali, Rivas ha messo a terra 15 punti, con 5 break point e un bottino costruito soprattutto in attacco e ricezione. In battuta ha firmato 3 ace a fronte di 14 errori, con una media di 0,12 ace per set: numeri contenuti, ma frutto di un lavoro spesso poco visibile, che ha garantito rotazioni preziose nei momenti chiave.
    Più che dai numeri, il valore di Rivas si misura nella continuità e nell’affidabilità, in ogni fondamentale. In ricezione, ha affrontato 32 palloni con 21 positivi, 8 errori e solo 2 negativi, mantenendo un’efficienza del -0,19%, ma soprattutto una presenza utile a consolidare gli equilibri difensivi. In attacco ha totalizzato 29 colpi, con 11 vincenti, 6 errori e 3 murate, per una positività del 37,9%.
    Statistiche stagione 2024/2025 
    • Set giocati: 25
    • Punti totali: 15
    • Break point: 5
    • Ace: 3
    • Errori in battuta: 14
    • Media ace per set: 0,12
    • Attacchi effettuati: 29
    • Attacchi vincenti: 11
    • Efficienza in attacco: 37,9% LEGGI TUTTO

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    Verstappen polemico dopo il GP Monaco: “Possiamo lanciare banane in giro”

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    Kioene Padova Under 17: quarto posto alle Finali Nazionali

    Si chiude con un meritato quarto posto l’avventura dell’Under 17 dell’Accademia Kioene Pallavolo Padova alla Finali Nazionali FIPAV andate in scena ad Alba Adriatica dal 20 al 25 maggio. Un risultato di assoluto valore per la formazione bianconera, che ha saputo affrontare con determinazione e qualità tecnica una competizione di altissimo livello, mettendosi in evidenza tra le migliori realtà giovanili d’Italia.
    Il cammino dei bianconeri è iniziato nel migliore dei modi con la conquista del primo posto nel girone di qualificazione. Dopo aver superato squadre blasonate come Cuneo e Vibo Valentia, i ragazzi di coach Alessandro Stellin hanno continuato a crescere di partita in partita, dimostrando maturità e compattezza. Nei quarti di finale, la vittoria per 3-1 contro Romeo Volley Meta ha aperto le porte della semifinale e della lotta per il podio nazionale. Nella finale per il terzo posto, la sfida contro l’Itas Trentino si è chiusa con la vittoria della squadra trentina, lasciando Padova ai piedi del podio ma con la consapevolezza di aver disputato un torneo da protagonisti.
    Al termine della manifestazione, coach Alessandro Stellin ha tracciato il proprio bilancio: “Il percorso è stato chiaramente un crescendo. Già nella fase di qualificazione siamo stati molto bravi ad approcciare nel modo giusto: abbiamo iniziato bene contro Cuneo e poi ci siamo confermati nella partita con Vibo, l’altra squadra che, sulla carta, aveva tutte le carte in regola per passare il girone. È stata una prova difficile anche sotto il profilo del tifo: per la prima volta ci siamo confrontati con un palazzetto pieno e un tifo avversario decisamente acceso, ed è stata un’esperienza che ha contribuito molto alla crescita caratteriale del gruppo”.
    Il tecnico bianconero ha poi sottolineato l’importanza dell’esperienza accumulata nelle prime partite: “Nella fase successiva, avendo già qualche partita alle spalle, siamo riusciti a essere più sciolti rispetto agli avversari, pur trattandosi comunque di squadre ostiche. La vera svolta è arrivata nella partita contro Castellana: lì si è vista tutta la maturazione mentale dei ragazzi, nella capacità di gestire i momenti caldi del match. È stato impressionante”. 
    Particolarmente significativa anche la prestazione nei quarti di finale: “Contro Meta, nei quarti, abbiamo affrontato una squadra che non mollava mai, che difendeva tanto e giocava ogni pallone con grande intensità. Ci abbiamo messo un set per inquadrarla, poi però i ragazzi hanno gestito la partita in modo molto lucido. È stata la conferma che la nostra è stata una crescita vera, soprattutto sul piano mentale e nella gestione concreta della gara”. 
    Stellin ha poi evidenziato il cambio di mentalità del gruppo: “La cosa che ci portiamo a casa è la convinzione di credere in ciò che si fa. Nei momenti di confronto con i ragazzi non parlavamo più di se sarebbe arrivato un risultato, ma di quando. Questo cambio di mentalità è stato fondamentale. E poi la gestione mentale delle partite: in finale provinciale, quando ci siamo trovati in difficoltà, abbiamo ceduto perché non siamo riusciti ad adattarci. Qui invece abbiamo saputo leggere meglio le situazioni, anche quando non riuscivamo subito a esprimere il nostro miglior gioco. Ci siamo dati il tempo per capire, poi siamo stati martellanti nel cercare la soluzione vincente”. 
    Infine, un pensiero sulla sfida per il terzo posto contro l’Itas Trentino: “Dispiace un po’ per la finale terzo-quarto posto, ma è stata una partita giocata tra squadre stanche. Nei primi due set noi avevamo qualcosa in più, poi Trento è venuto fuori meglio nel finale. Noi abbiamo pagato un po’ di stanchezza, soprattutto perché le nostre armi sono la velocità di gioco. Dopo una settimana così intensa, con così tanti salti e attacchi, diventa tutto più complicato. Trento, più fisica, ha difeso e contrattaccato meglio. È finita per pochi dettagli. Ma va bene così, siamo molto contenti”.  LEGGI TUTTO

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    Tre giorni di Modena: crescere rispondendo alle ‘sollecitazioni’ di Velasco. Tutte le sue parole

    Senza quasi tutte le big, per le quali il primo vero collegiale avrà luogo questa settimana, il torneo AIA Aequilibrium Cup Women Elite di Modena che si è giocato nel weekend appena concluso è stato una sorta di esame di maturità, scolasticamente parlando, per tante giocatrici giovani e con più o meno esperienza. I risultati hanno detto, avrebbero detto, comunque poco, mentre molto più indicativi sono stati il modo di stare in campo di questo gruppo di azzurre ‘azzurrabili’, la personalità mostrata (e non mostrata) nelle fasi cruciali dei set e il loro modo di reagire, gara dopo gara (ne hanno giocate tre in tre giorni) alle ‘sollecitazioni’ di Julio Velasco. Sollecitazioni che tutti abbiamo ascoltato nel corso dei time-out e che poi lo stesso ct ha argomentato schiettamente anche nelle interviste post gara.

    VELASCO DOPO ITALIA-OLANDA 3-2Andando con ordine, dopo il primo match vinto al tie-break sull’Olanda Velasco ha posto l’accento sulle palle che scottano, quelle che hanno deciso – anche in negativo – l’esito di alcuni set.

    “Quello che non mi piace è perdere un set facendo un pallonetto sul 24-25 per paura di sbagliare. Se dobbiamo perdere, dobbiamo perdere andando a tutto braccio. I punti decisivi si giocano a tutto braccio. Il pallonetto si fa prima del 20”. 

    “Sono cose che devono imparare, sono giovani e giocano in squadre che non giocano partite decisive in campionato, però, come gli ho detto, alcune cose le mettiamo noi ma molte le mettono i giocatori. Individualmente. Quello non te lo insegna nessuno, o ce l’hai o non ce l’hai, e questo è il momento di dimostrarlo. Me la gioco o non me la gioco? Se ho paura, sono un giocatore da allenamento. Poi ci sono quelli da partita. Qua vediamo quali sono quelle da partita”.

    VELASCO DOPO ITALIA-TURCHIA 3-2Nel secondo match, vinto con stesso punteggio contro la Turchia di Santarelli, anche lei in versione sperimentale con tante giovani in prova, Velasco ha sottolineato come alcune giocatrici abbiano reagito positivamente alle sue indicazioni, ma ha anche messo in evidenza alcuni aspetti tecnici che non gli sono piaciuti molto (alzate staccate, battute facili).

    “La parte emotiva gioca ancora un ruolo molto molto grande, ma per fortuna si sono sbloccate, soprattutto alcune giocatrici come Stella Nervini che nella partita precedente era andata con il braccino mentre oggi andava con il braccione. Stessa cosa Adhu Malual. Degradi in copertura ha fatto ancora cadere due pallonetti, ma dobbiamo ricordarci che lei si è fatta male in difesa, non cadendo da un muro, per cui è ancora condizionata su quelle palle basse che deve piegarsi per prenderle. Però la paura bisogna togliersela anche con esigenza, non si può essere accondiscendenti. Anche Moro ha fatto una bellissima partita, le occasioni vanno sfruttate e lei lo ha fatto”.

    “La Turchia era molto meglio di noi nelle alzate, che erano tutte vicine alla rete, mentre noi dopo la difesa lasciavamo la palla staccata e gli attaccanti potevano fare poco. Anche la nostra battuta era molto facile, ma è sempre la paura di sbagliare“.

    “Anche la Turchia non era al completo come noi, però battere una super potenza come loro fa sempre morale e questa vittoria per questo gruppo è stata molto importante. Anche perché non è facile per queste giocatrici vedere dall’altra parte Daniele Santarelli, che per me è il miglior allenatore italiano, contro cui hanno sempre perso”.

    “Noi non facciamo niente, lo ripeto sempre, l’unica cosa che facciamo è convincere i giocatori a fare, però penso che per il morale di questo gruppo questa vittoria è molto importante. Questa è una maglia che pesa e dopo l’Olimpiade pesa ancora di più“.

    VELASCO DOPO ITALIA-GERMANIA 1-3Al termine dell’ultimo match la musica non cambia. Le difficoltà tecniche emerse contro la Germania sono le stesse, soprattutto in relazione alle alzate staccate da rete, e anche l’atteggiamento non ha soddisfatto in pieno il ct che ha continuato a puntare il dito sulla paura di sbagliare di alcune giocatrici.“Abbiamo giocato sempre con determinazione e coraggio anche se con la Germania a volte non siamo riusciti ad essere incisivi come forse potevamo. Purtroppo abbiamo giocato troppi palloni staccati da rete, un qualcosa che nel volley femminile non puoi permetterti”. 

    “Soprattutto quei palloni difficili, sia con la Turchia che con la Germania, li abbiamo sofferti mentre le nostre avversarie facevano meglio. Inoltre credo che dobbiamo essere più pronti ad assumerci la responsabilità di fare punto. Solo attraverso questo tipo di maturazione potremo crescere realmente per non ritrovarci anche in futuro con quello che si definisce braccino corto. Detto questo, non mi sentirete mai felice di perdere, anzi non lo accetto proprio, ma comunque va ricordato che abbiamo tenuto testa a una Germania al gran completo”. 

    Insomma, tirando le somme, in questa tre giorni di Modena è apparso evidente a tutti che la nazionale femminile stia ‘crescendo’ e ‘attenzionando’ giocatrici giovani che sì, hanno il potenziale e il talento per farne parte in pianta stabile, ma forse non sin da ora. Bisognerà aspettare ancora un po’. Soprattutto, per diventare delle big, molte di queste ragazze dovranno fare uno switch importante in termini di personalità. Una cosa, che come ha sottolineato più volte Velasco, non si regala e non si allena: o ce l’hai o non ce l’hai. Se ce l’hanno, chi ce l’ha, dovrà tirarla fuori in fretta perché dopo il Mondiale altre campionesse olimpiche diranno addio alla maglia azzurra e per sostituirle bisognerà dimostrare di possedere il pacchetto completo: talento, determinazione, fame, killer-instinct, mentalità vincente e pure i giusti anticorpi alla perdita di un punto, un set, una partita.

    Di Redazione LEGGI TUTTO

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    Ferrari al bivio, puntare alla rimonta o al nuovo anno. E ora arrivano le nuove regole 

    A poco meno di metà stagione la Ferrari è già al bivio: credere e provare a rimontare per non buttare il 2025 o concentrarsi già sulla nuova stagione. Il podio di Montecarlo di Leclerc, secondo alle spalle di Norris, lascerebbe ben sperare anche se le condizioni del circuito monegasco sono molto diverse da tutte quelle del resto del mondo, per questo prendere ad esempio il gran premio monegasco potrebbe essere un errore. Da non sottovalutare, poi, la componente emo LEGGI TUTTO

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    Coppe Territoriali: Meda, Lucernate e Desio si aggiudicano i trofei nelle rispettive categorie

    Prosegue il calendario delle finali organizzate dal Comitato Territoriale di Milano Monza Lecco. Domenica, al Palazzetto dello Sport di Varedo, è andata in scena un’intensa giornata di pallavolo giovanile con le finali di Coppa per le categorie Under 14 Femminile, Under 15 Maschile e Under 19 Maschile. Un appuntamento molto atteso, che ha visto protagonisti alcuni dei migliori giovani talenti del territorio.

    Ad aprire le danze è stata la finale della Coppa Under 14 Femminile, che ha visto la New Volley Brianza Meda U14 imporsi con autorità sulla formazione della Billa Volley Milano Bianca. Un match a senso unico chiuso sul 3-0 (25-13; 25-18; 25-23), grazie a una prestazione solida e ben orchestrata dalle ragazze di Meda.

    A seguire si è disputata la finale della Coppa Under 15 Maschile, che ha visto protagoniste Volley Lucernate e Desio Volley Brianza Verde. Anche in questo caso, il risultato è stato netto: Lucernate ha conquistato la vittoria per 3-0 (25-22; 25-23; 25-20), dimostrando grande compattezza e capacità di gestire i momenti chiave del match.

    Nel pomeriggio, riflettori puntati sulla finale della Coppa Under 19 Maschile, che ha visto scendere in campo Coralya Lissone Volley Team contro Desio Volley Brianza. Dopo un primo set conquistato da Lissone, Desio ha cambiato marcia imponendosi per 3-1 (21-25; 25-14; 25-22; 25-15), chiudendo con merito una finale ricca di intensità.

    I premi MVP delle tre finali sono stati assegnati da Cristina Tau, assessore allo sport, che ha sottolineato il valore educativo e formativo di queste manifestazioni. I riconoscimenti sono andati a Sara Galanti (New Volley Brianza Meda) per la finale Under 14 Femminile, Ousman Sanneh (Volley Lucernate) per la finale Under 15 Maschile e Samuele Lietti (Desio Volley Brianza) per la finale Under 19 Maschile.

    (fonte: CT FIPAV Milano Monza Lecco) LEGGI TUTTO

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    Romeo Sorrento settimo posto in Boy League

    La Romeo Sorrento chiude al settimo posto la sua esperienza nella 26a edizione della Boy League U14 disputatasi a Fano 23-25 Maggio 2025. Final 8 conquista grazie alla vittoria del concentramento di Perugia dello scorso 5 Aprile dopo aver battuto Cagliari, Sarroch e Perugia.
    Il livello della competizione era molto alto trattandosi dei settori giovanili delle società di Superlega (Civitanova, Piacenza, Trento, Padova, Perugia) ed la presenza di Cuneo e Brugherio.
    La prestazione dei ragazzi durante il torneo è andata in crescendo. Dopo le sconfitte con Padova il primo giorno, e con Piacenza e Trento il secondo giorno, domenica 25 Maggio hanno battuto Perugia 2-0 (25-17,25-21) conquistando così il settimo posto finale.
    L’analisi della manifestazione nelle parole del capitano Luca Gargiulo, del mister Andrea Fiorentino e del responsabile tecnico del settore giovanile Paolo Gargiulo.
    Il capitano Luca Gargiulo: “Quest’esperienza è servita molto per capire il livello e l’ambiente di chi vuole ambire a giocare ad alti livelli. Abbiamo cercato di dare il nostro meglio, tranne che nella prima partita, dove abbiamo pagato l’emozione dell’esordio, ma nelle altre due abbiamo giocato meglio, non ci siamo lasciati abbattere dall’altezza degli avversari, sapevamo che erano molto forti tecnicamente e fisicamente ma abbiamo lottato fino all’ultimo punto. Contro Perugia sapevamo già il tipo di gioco e siamo stati subito in partita, fin dal primo punto eravamo concentrati al massimo e determinati a vincere.”
    Il mister Andrea Fiorentino: “Per la prima volta la nostra società, sempre con l’ausilio della collaborazione con il volley meta, è riuscita a conquistare le final eight della Boy League. Essere qui, tra le prime otto squadre d’Italia, è un grandissimo successo, sapevamo benissimo che il livello sarebbe stato molto alto ma penso che sia stata un’esperienza che i ragazzi porteranno con loro per molto tempo. Questa esperienza deve farci capire e da stimolo per quanto ancora dobbiamo lavorare per riuscire ad alzare l’asticella. Chiudiamo con un settimo posto con la vittoria nell’ultima partita contro Perugia questo percorso dal sapore dolceamaro, con la cognizione di quanto fatto e la consapevolezza di quanto potevamo fare in più”.
    Infine il responsabile tecnico del settore giovanile Paolo Gargiulo: “Molto contento di questa bellissima esperienza soprattutto per i nostri ragazzi che hanno avuto la possibilità di confrontarsi con atleti di alto livello. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo della vigilia, sicuramente si poteva vincere qualche set in più, soprattutto nella prima gara dove i ragazzi hanno pagato l’emozione dell’esordio. Ricordiamo che anche la squadra della Boy League è frutto della collaborazione consolidata con il Volley Meta. Inoltre voglio ringraziare gli amici del Polisportiva Palmese per averci dato in prestito un proprio atleta. Adesso nemmeno il tempo di disfare le valigie che gran parte di questi ragazzi devono subito ripartire alla volta di Gaeta per le finali nazionali di U15”.
    ROMEO SORRENTO BOY LEAGUE
    5 IACCARINO Luigi S6 NAPPI Biagio L7 GARGIULO Luca S8 AIELLO Nunzio Fabrizio C9 CAPODILUPO Andrea P14 ANTONETTI Riccardo S26 MARESCA Pietro Paolo C27 TIZZANO Teo P31 GARGIULO Alessio C33 CONO Giuseppe Pio S80 DE MARTINO Francesco S99 CASTIELLO Matteo C
    All. FIORENTINO Andrea LEGGI TUTTO

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    Che polemiche alla finale Under 12 in Sardegna: “Ha vinto l’antisportività”

    Ci sarebbe da riflettere, e tanto, se anche un torneo di ragazzine, poco più che bambine che si avvicinano con passione allo sport che amano, deve finire per generare quanto successo in Sardegna, al Palazzetto di Olmedo (in provincia di Sassari), ed è, poi, andato avanti tra comunicati, accuse e “vecchie ruggini” di adulti e società, che con la pallavolo giocata sul campo dalle Under 12, forse, c’entrano anche poco…

    Quello che è accaduto lo ha raccontato, tra gli altri, l’Unione Sarda, riprendendo un comunicato dell’Aliva Volley Alghero: “Abbiamo assistito alla fiera dell’antisportività, in cui un’associazione dilettantistica sportiva insegna a ragazze di 11 anni che è corretto vincere senza giocare“, è l’accusa. Il fatto è che “si dovevano disputare le finali territoriali di pallavolo del campionato Under 12, dove le quattro squadre migliori del campionato avrebbero dovuto sfidarsi per decretare la migliore in campo“, però, dopo che “le prime due squadre estratte, hanno regolarmente disputato la prima gara in tabellone“, nella seconda gara una delle due formazioni, la Time Out Nera Olbia, “non si è potuta presentare (contro Sennori, Ndr) a causa dell’assenza di un’atleta, e quindi, non rispettando il numero minimo delle giocatrici nonostante avesse una quantità sufficiente per svolgere la partita“.

    E’ stato, quindi, proposto di modificare la formula delle finali in un triangolare tra le squadre disponibili, ma “la Spring Volley di Sennori ha rifiutato di far giocare le sue ragazze e ha scelto di non accettare una proposta e appropriarsi del passaggio a tavolino alle finali“. Così, “per solidarietà alla Junior Volley Sassari (la quarta squadra partecipante, che aveva perso la prima gara di semifinale proprio contro Alghero, Ndr) e alla Time Out Nera Olbia“, l’Aliva Volley Alghero “ha rinunciato alla finale ritirandosi e dando, si spera, una lezione a chi di integrità morale non ha cognizione della definizione“.

    Il comunicato, poi, si conclude così: “Un segno di tristezza al Comune di Sennori che ha festeggiato una squadra, in un post su Facebook, che non ha avuto il coraggio di giocare ma che ha preferito appropriarsi di un trofeo non meritato, cancellando i commenti di disapprovazione degli spettatori”.

    Pronta, però, è stata anche la replica di Gavino Puggioni, presidente della Spring Volley Sennori, intervistato, appunto, dall’Unione Sarda: “È una vergogna. Noi ci siamo presentati lì: nessuno ha voluto giocare con le nostre bambine e abbiamo vinto a tavolino. Che colpa ne abbiamo noi?“, aggiungendo per quanto riguarda la possibile modifica della formula che “chiunque avrebbe detto di no, la regola è quella“.

    Per, poi, concludere così: “Ci sentiamo bullizzati: ci sono vecchie ruggini da diversi anni, non vedevano l’ora di fare questo. È assurdo che delle bambine vengano trattate così, non è giusto“.

    E a tutto questo non serve proprio aggiungere altro, senza prendere le parti di nessuno. LEGGI TUTTO