More stories

  • in

    Klimaitalia Grotte Volley Castellana conquista la Coppa Puglia

    Dopo aver battuto le padrone di casa del Barletta, la Klimaitalia Grotte Volley Castellana supera in rimonta il Ruffano e si aggiudica per 3-1 (16-25, 25-20, 25-22, 29-27) la prestigiosa Coppa Puglia di serie D, in una gara spettacolare con un finale al cardiopalma.

    Nella semifinale mattutina, perfetta la gara delle nostre che conquistano la finale con un netto 3-0 (25-22, 25-22, 25-20) frutto di una gara ben giocata e sempre in controllo.

    Nella serata l’attesa finale tra Castellana e Ruffano nel Paladisfida “Mario Borgia” di Barletta, tra le due capolista nei rispettivi gironi. Una gara dall’esito veramente incerto tra due formazioni molto agguerrite.

    Il sestetto in campo che ha beneficiato dell’ausilio di diverse atlete del gruppo, è stato Recchia opposta a Pinto, Rizza e Conti in Banda, Gentile e Polignano centrali, Locorotondo libero.

    E’ un successo frutto dell’intera squadra guidata dal duo Gianni Deligio e Francesco D’Aprile e composta dalle seguenti atlete (in ordine alfabetico): Rossella Bagnulo, Alessandra Calefati, Michela Agata Conti, Elena Fusaro, Miriana Gentile, Pamela Labate, Vittoria Labate, Alessandra Locorotindo, Mia Magistà, Sophia Pace, Vittoria Paparella, Elena Perrone, Gaia Pinto, Nicole Polignano, Alessandra Recchia, Giorgia Rizza, Martina Rodio e Daniela Romano.

    Partono con maggiore determinazione le leccesi vincendo il primo set con largo margine (16-25).

    Cambia tutto a partire dal secondo parziale. Le castellanesi si ricompattano ed entrano imperiosamente in partita migliorando molto al servizio, ma non solo. Il set vede le ragazze della presidente Tanese sempre qualche punto avanti fino al 25-20 che porta le squadre sull’uno pari.

    Nel terzo parziale c’è una lunga fase di equilibrio spezzata sul 17 pari dal pungente servizio dell’ottima Michela Conti con un 4-0 che avvia il finale. Dopo un tentativo del Ruffano, Recchia chiude il set sul 25-22.

    Equilibrio anche nel quarto parziale con le leccesi che tentano di raggiungere il tiebreak (7-8, poi 13-15). A questo punto inizia una lunga fase di break e contro-break e si arriva al 21-24 con il Ruffano ad un solo punto dal tiebreak. Ma la KlimaItalia non è d’accordo e, sfruttando l’ottimo turno al servizio di Vittoria Paparella, raggiunge il 24 pari. I vantaggi sono al cardiopalma. Sul 27 pari, dopo un’azione molto concitata, Conti con una schiacciata si procura la palla match del 28-27 e va al servizio. Si concentra e serve benissimo provocando una ricezione lunga del Ruffano, perfettamente chiusa da Miriana Gentile e tutti in campo a festeggiare quest’ambitissima Coppa Puglia.

    Al termine della manifestazione, dopo la coinvolgente e spettacolare esibizione di sbandieratori e tamburi e la rievocazione storica della Disfida, premi per tutte e titolo di MVP a Giorgia Rizza.

    “Un percorso straordinario coronato con un successo pazzesco – è il commento della presidente Anna Tanese – la conquista della Coppa Puglia per ogni atleta giovane rappresenta un traguardo importante. Siamo davvero contenti per le nostre ragazze e per i tecnici”.

    (fonte: Grotte Volley Castellana) LEGGI TUTTO

  • in

    Ciclismo, Amstel Gold Race 2025 a Skjelmose: il danese batte Pogacar ed Evenepoel

    Un’altra corsa spettacolare in questo 2025 che ci sta abituando davvero troppo bene: il trittico delle Ardenne (Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi) non poteva iniziare meglio. La Amstel Gold Race 2025 ha regalato emozioni, colpi di scena e un vincitore a sorpresa, dimostrando che anche il più forte di tutti può essere battuto sul suo terreno. La gara si è accesa negli ultimi 50 km: ai -48 è il francese Alaphilippe ad aprire le danze con uno scatto a cui risponde subito Pogacar. Lo sloveno qualche chilometro più tardi, ai meno 42, rimane da solo, troppo alto il suo ritmo per il pur generoso Alaphilippe. A quel punto il copione sembra rispettato e destinato ad avere il solito finale, con lo sloveno a braccia alzate dopo un arrivo solitario. Ma questa volta la ribellione alla consueta sceneggiatura è rabbiosa. Il primo a reagire è Mattias Skjelmose. Il danese della Lidl-Trek scatta sul Keutenberg a meno 31 km dal traguardo. Ai meno 26 parte la progressione di Remco Evenepoel che dopo un paio di chilometri raggiunge Skjelmose e lo invita a proseguire insieme nell’inseguimento del campione del mondo. Una forma davvero strepitosa quella del belga (tornato dopo l’incidente del 3 dicembre scorso e subito vittorioso alla Freccia del Brabante lo scorso venerdì) che ha condotto una rincorsa tutta di grinta e potenza. A 8 chilometri dal traguardo Pogacar viene ripreso, lo sloveno vede arrivare i due e a quel punto la corsa ha cambiato copione e il finale è tutto da scrivere. Si decide sul terzo e ultimo passaggio sul Cauberg. I tre si studiano, ai meno 250 metri è Evenepoel a lanciare la volata: Pogacar lo supera ma di fianco a lui sbuca Mattias Skjelmose che lo batte di poco meno di mezza ruota. Uno sprint mozzafiato con un vincitore a sorpresa: Skjelmose ha infatti vinto battendo due fenomeni assoluti di questa epoca del ciclismo come Pogacar ed Evenepoel. La volata degli inseguitori la vince invece Van Aert, che ancora una volta raccoglie un quarto posto, ormai si è perso quasi il conto dei piazzamenti di Wout in stagione e una vittoria del belga in una classica manca ormai da 15 mesi. Sembra essere entrato in un avvitamento sportivo, dal quale speriamo si riesca a liberare, perché Van Aert, oltre a essere un personaggio positivo, è un campione che merita di risollevarsi al più presto. Re Tadej viene battuto per la terza volta in stagione dopo Sanremo e Roubaix. Le prime due volte da un super fenomeno come van der Poel che in quelle gare è il vero uomo da battere. Questa volta Pogacar ha perso su un terreno più suo, e questa è una notizia. C’entra, e molto, il ritorno di Remco Evenepoel: il belga mancava e la sua presenza è stata determinante per tenere viva la corsa, difficile dire se Skjelmose da solo ce l’avrebbe fatta a riprendere lo sloveno. Godiamoci l’incredulità del giovane danese dopo aver avuto la certezza di aver battuto allo sprint il più forte corridore di questa età dell’oro. Ma Skjelmose, della scuderia Lidl-Trek guidata da Guercilena, se la merita tutta la birra sul podio, per come ha interpretato la corsa, per aver intuito la possibilità dell’insegumento e per come ha preparato (poco prima della “flamme rouge” si è stretto i boa delle scarpe per prepararsi al meglio) e poi condotto in modo perfetto la volata finale. Noi, spettatori appassionati, siamo pronti alle prossime sfide: ma adesso, dopo questi primi due mesi di corse pazzesche, le aspettative sono ancora più alte, quasi vertiginose. Così come abbiamo una certezza: Pogacar vorrà subito la rivincita, un fuoriclasse come lui la sta già sicuramente progettando.

    Skjelmose, la dedica al nonno
    Il danese a fine gara ha vissuto sentimenti davvero forti. Prima l’incredulità quando ha capito di aver vinto allo sprint contro Pogacar. Poi l’emozione si è sciolta in pianto per il ricordo del nonno morto poco più di un mese fa: “”Non ci credevo quando ho superato Pogacar. Pensavo che ci fosse qualcosa che non andasse. Ho perso mio nonno poco più di un mese fa e volevo davvero dargli una vittoria e questa è per lui.” LEGGI TUTTO

  • in

    Semifinale Scudetto, Civitanova compie l’impresa: vince gara-4 e trascina Perugia alla bella

    “Disperati?”. “No, felici come una Pasqua!”. La Cucine Lube Civitanova si aggiudica il quarto round delle Semifinali Scudetto tra le mura amiche superando la Sir Susa Vim Perugia 3-0 (25-23, 25-20, 25-21) con Francesco Bisotto MVP e sorprende i tifosi dell’Eurosuole Forum con la convocazione del convalescente capitan Fabio Balaso, entrato da schiacciatore per qualche scampolo di match.

    Un risultato che porta sul 2-2 la serie al meglio delle cinque sfide tra cucinieri e Block Devils. Giovedì 24 aprile, alle 20.30, gli uomini di Giampaolo Medei e la truppa di Angelo Lorenzetti si ritroveranno sotto rete al PalaBarton Energy per la “bella”. Comunque vada sarà una notte spettacolare.

    Lube più organizzata nei fondamentali di difesa, Sir pungente dai nove metri, equilibrio in attacco, ma le fasi clou si tingono di biancorosso. A fare la differenza sono i salvataggi di un Bisotto in versione uomo ragno, i 15 punti del top scorer Nikolov (78% con 1 ace) e i 14 sigilli di Bottolo, grazie ai palloni di Boninfante e al grande cuore di tutta la squadra, capace di stringere i denti nei primi due parziali e di rimontare un terzo set che sembrava compromesso. In doppia cifra tra gli umbri Ben Tara e Semeniuk con 11 punti a testa. Staffetta in campo tra Plotnytskyi e Ishikawa

    Le formazioni iniziali sono le stesse di Gara-3. Nel primo set il pallino del gioco è sempre nelle mani di biancorossi, che abili in attacco e nel muro difesa e avanti anche di 4 punti. Perugia non molla e trova il pari sul 23. Decisivi il muro di Bottolo (7 punti con 2 block) e quello di Lagumdzija (25-23). Agli uomini di Medei, con Nikolov autore di 5 punti, basta un secondo set ordinato per allungare su una Sir fallosa (15 errori in 30 minuti) e chiudere 25-20. Nel terzo parziale, con il team di Medei sotto 11-15, la partita sembra riaprirsi, ma i biancorossi non mollano un centimetro e tornano in gara con Nikolov che  ringhia in faccia agli avversari e sfoggia un 5 su 5 in attacco più un ace.  Il finale è in crescendo (25-21), con gli avversari quasi intimoriti dall’atteggiamento dei cucinieri, che avevano iniziato la serie da agnellini per avviare una trasformazione match dopo match e diventare lupi nel giorno di Pasqua. 

    Cucinieri schiarati con Boninfante al palleggio e Lagumdzija terminale offensivo, Bottolo e Nikolov in banda, Chinenyeze e Gargiulo al centro, Bisotto libero. Gli ospiti si dispongono con Giannelli in cabina di regia e Ben Tara in posto 2, Plotnytskyi e Semeniuk in banda, Loser e Solé al centro, Colaci libero.

    1° set – Buon avvio della Lube che trova un break con Bottolo (5-3), autore anche del muro per il 7-4, prima dell’attacco out perugino (8-4). Sui due ace di Semeniuk la Sir torna sotto (13-12). I padroni di casa riallungano (17-14) in attacco e a muro, ma non si scrollano di dosso i rivali (17-16). Sul 20-19 grande boato per l’innesto di Balaso da schiacciatore. Al termine di un’azione concitata Perugia trova il mani out del pari (20-20). Il nuovo break arriva con due prodezze di Bottolo dopo grandi difese dei biancorossi. Perugia impatta (23-23). La Lube torna avanti con un block (24-23) e chiude con il muro di Lagumdzija (25-23).

    2° set – Il secondo set si apre con un altro punto a punto. Nella Sir entra Ishikawa sul 5-5. L’attacco out di Ben Tara (10-8) spinge Lorenzetti a inserire anche Herrera. Perugia riesce subito a ricucire lo strappo, ma Lagumdzija colpisce per l’11-10. Sul turno in battuta di Bottolo, l’attacco out degli ospiti e il diagonale di Nikolov dopo un salvataggio de luxe di Bisotto si tramutano nel +3 biancorosso (16-13). La Sir resta sul pezzo (16-15), ma con un Bisotto così le rigiocate della Lube danno i suoi frutti, come nel caso di Nikolov (19-16). Sul fallo a rete dei perugini (21-17) rientra nella mischia Ben Tara. L’attacco di Bottolo porta la Lube sul 24-20, l’errore di Ishikawa chiude il set (25-20).

    3° set – In apertura di terzo set Perugia centra il break con il muro di Semeniuk (4-6) e allunga in attacco (5-8). La Lube torna sotto con il muro di Chinenyeze (8-9), ma gli ospiti sono più incisivi rispetto ai set precedenti (8-11). Dirlic e Orduna entrano per portare vivacità: la Lube accorcia (11-12), ma l’inerzia è sempre per gli umbri (11-15). Con la battuta di Bottolo arriva il pari, finalizzato dall’ace dello schiacciatore e dalla successiva difesa di Boninfante caduta sul campo opposto (16-16). L’ace di Herrera riporta la Sir in doppio vantaggio (17-19). Nikolov rimette a posto la situazione (20-20), mentre l’attacco errato di Ishikawa consente il sorpasso ai marchigiani (21-20). L’ace di Nikolov squarcia l’aria come le grida dei tifosi (22-20). Perugia è alle corde, l’asso giapponese è meno lucido (23-20) e rientra Plotnytskyi. Anche Loser manca la sua chance (24-20). Chinenyeze la chiude 25-21.

    Cucine Lube Civitanova 3Sir Susa Vim Perugia 0 (25-23, 25-20, 25-21)

    Cucine Lube Civitanova: Boninfante 1, Bottolo 14, Chinenyeze 4, Lagumdzija 6, Nikolov 15, Podrascanin ne, Gargiulo 3, Loeppky ne, Orduna, Balaso, Bisotto (L), Hossein Khanzadeh, Dirlic, Tenorio (L) ne. All. Medei.Sir Susa Vim Perugia: Giannelli, Plotnytskyi 5, Solé 3, Ben Tara 11, Semeniuk 11, Loser 7, Piccinelli (L) ne, Cianciotta ne, Herrera Jaime 3, Colaci (L), Candellaro ne, Zoppellari, Usowicz ne, Ishikawa 8. All. Lorenzetti.Arbitri: Cesare (RM) e Simbari (MI).Note: Durata: 32’, 30’, 31’. Totale: 1h 33’. Civitanova: battute sbagliate 14, ace 2, muri 7, attacco 52%, ricezione 44% (24% perfette). Perugia: battute sbagliate 21, ace 4, muri 4, attacco 52%, ricezione 39% (19 % perfette). Spettatori: 2.675. MVP: Bisotto.

    (fonte: Cucine Lube Civitanova) LEGGI TUTTO

  • in

    Gara 4 Sem. (20/04/2025) – Play Off SuperLega Credem Banca, Stagione 2024 – TABELLINO

    Gara 4 Sem. (20/04/2025) – Play Off SuperLega Credem Banca, Stagione 2024
    Cucine Lube Civitanova – Sir Susa Vim Perugia 3-0 (25-23, 25-20, 25-21) – Cucine Lube Civitanova: Bottolo 14, Gargiulo 3, Lagumdzija 6, Nikolov 15, Chinenyeze 4, Boninfante 1, Orduna 0, Bisotto (L), Balaso 0, Hossein Khanzadeh 0, Dirlic 0. N.E. Tenorio, Loeppky, Podrascanin. All. Medei. Sir Susa Vim Perugia: Plotnytskyi 5, Loser 7, Ben Tara 11, Semeniuk 11, Solé 3, Giannelli 0, Piccinelli (L), Zoppellari 0, Herrera Jaime 3, Colaci (L), Ishikawa 8. N.E. Candellaro, Cianciotta, Usowicz. All. Lorenzetti. ARBITRI: Cesare, Simbari. NOTE – durata set: 32′, 30′, 31′; tot: 93′. LEGGI TUTTO

  • in

    Zverev vince l’Atp Monaco di Baviera: Shelton ko in due set

    Primo trionfo stagionale per Sascha Zverev che nel giorno del suo 28esimo compleanno batte Ben Shelton in due set. Per il tedesco è il 24esimo titolo Atp in carriera, il terzo a Monaco di Baviera
    RISULTATI LIVE – PAOLINI-SABALENKA LIVE

    Compleanno e terzo titolo a Monaco di Baviera. Non poteva esserci una Pasqua migliore per Sascha Zverev, che sulla terra di casa – nel giorno del suo 28esimo compleanno – conquista il primo titolo del 2025 grazie alla vittoria in finale su Ben Shelton, n. 2 del seeding, con il punteggio di 6-2, 6-4. La rinascita di Zverev, ripartito da Monaco dopo mesi di buio e incertezze. In casa ha ritrovato le certezze e la qualità del suo tennis, come dimostrato in una finale a senso unico, durata poco più di un’ora.  

    Il racconto del match

    Zverev è in controllo della partita sin dalle prime battute. Già al primo game si spezza l’equilibrio, con Shelton che perde il servizio commettendo un doppio fallo sulla palla break. Un turno di battuta che indirizza il parziale, con Zverev che gioca sulle ali dell’entusiasmo, in spinta e solido al servizio (nel set 83% di prime in campo con una resa dell’84%). Shelton non trova soluzioni e subisce un altro break nel sesto game, ancora commettendo un doppio fallo sulla palla break. Nel secondo set il copione non cambia e ancora un early break indirizza il parziale in favore di Zverev. Una gestione in scioltezza per il tedesco che rischia soltanto nell’ottavo game, ma da 30-30 tiene il servizio con una prima vincente e un ottimo scambio chiuso con l’errore di Shelton.   LEGGI TUTTO

  • in

    Super Verstappen e tensione McLaren. Ferrari? Solo Leclerc, ma infelice…

    Lando Norris si dà dell’idiota, Lewis Hamilton non si toglie il casco e non si capisce se guarda fisso il muro come i depressi o il monitor dei tempi. McLaren e Ferrari si confermano squadre spaccate in due. La prima ha la macchina dominante, ma quello che pensava essere il nuovo crac è ancora e sempre alle prese con la pressione che ne tarpa le ali. Voleva mandare un messaggio forte a Oscar Piastri per metterlo spalle al muro, Lando, è invece ci finisce lui sul più bello, costringendosi a una partenza dalla quinta fila e urlandosi via radio: “Sono un fott… idiota”. Oggi perderà la testa del mondiale a favore del compagno di squadra. E il momento delle scelte su chi puntare per la squadra di Andrea Stella sta arrivando. La Ferrari ha invece la quarta macchina del lotto, dietro anche a Mercedes e Red Bull, ma (anzi, anche e soprattutto per questo) quello che doveva essere il Mosè che le faceva guadare l’oceano delle delusioni per portarla nella terra promessa sembra aver perso anche le tavole delle basilari leggi del campione. Non che questo faccia piacere a Charles Leclerc, che continua a surclassare sette volte iridato ma a rischiare l’osso del collo per una seconda fila. Non da podio, insomma. E in tutto questo a godere sono soprattutto Max Verstappen e la Red Bull. L’olandese si conferma l’unico pilota a fare la differenza, i bibitari squadra top con Yuki Tsunoda a offrire una lunga e decisiva (visti i 10 millesimi di distacco con Piastri) scia per lanciare il numero 1 verso la 42ª pole personale. LEGGI TUTTO