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    Reparto liberi blindato con l’arrivo dell’azzurro Domenico Pace.

    Piacenza 06.06.2025 – Domenico Pace è il nuovo libero di Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza. Vestirà la maglia biancorossa nelle prossime due stagioni.
    L’ultima stagione ha indossato la maglia del Cisterna Volley dopo aver giocato per due anni a Trento con cui ha vinto uno scudetto e una Champions League.
    Nato a Castellana Grotte nel 2000, in carriera ha anche vinto un campionato di serie A2 con la squadra della sua città, è nel giro della nazionale azzurra ed è tra i 14 giocatori convocati dal CT Ferdinando De Giorgi saliti oggi sull’aereo che da Milano Malpensa porterà gli azzurri in Canada dove a Quebec City è in programma, dall’11 al 15 giugno, la prima tappa della VNL.
    Con l’arrivo di Domenico Pace il reparto liberi di Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza è al completo, con lui il confermato Luca Loreti, una coppia di specialisti della seconda linea giovane ma di sicuro valore.
    Pace ha giocato nove stagioni in serie A: cinque in SuperLega, due in serie A2 e altrettante in A3. Tra il 2017 ed il 2019, giovanissimo, ha calcato i campi del torneo più bello del mondo con la maglia di Castellana Grotte, staccando 26 gettoni di presenza.
    Si tratta di un atleta tecnico e particolarmente ben impostato nel fondamentale della ricezione, come raccontano bene le statistiche degli ultimi anni. Nella sua carriera Domenico Pace ha fatto esperienza, maturando in realtà come il Tuscania in serie A3 e Santa Croce in A2.
    Domenico Pace: “Sono molto entusiasta dell’opportunità che mi sta dando Piacenza, alla prima chiamata che ho ricevuto non ci ho pensato due volte a dire sì. Sono molto contento e mi attira il progetto della società e poi è un onore fare parte di una squadra blasonata a del calibro di Piacenza. Solitamente ad inizio di una nuova stagione non mi creo grandi aspettative, lavoro giorno dopo giorno cercando sempre di dare il meglio di me stesso per la squadra e fare il di tutto per ricambiare la fiducia che mi è stata data. Non vedo l’ora di iniziare”.
    LA SCHEDA
    Domenico Pace
    Nato a Castellana Grotte (Bari)
    il 02.08.2000
    Ruolo libero
    Nazionalità sportiva italiana
    Altezza 180 cm
    CARRIERA

    2007-2014 Castella Grotte – Giov.
    2013-2015 Castellana Grotte – Giov.
    2015-2016 Castellana Grotte – serie B1
    2016-2017 Castellana Grotte – A2
    2017-2018 Castellana Grotte – A1
    2018-2019 Castellana Grotte A1
    2019-2020 Tuscania – serie A3
    2020-2021 Tuscania – serie A3
    2021-2022 Santa Croce serie A2
    2022-2023 Itas Trentino – Superlega
    2023-2024 Itas Trentino – Superlega
    2024-2025 Cisterna Volley – Superlega
    2025-2026 Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza – SuperLega
    PALMARES
    Champions League 2023-2024
    Campionato Italiano 2022-2023
    Campionato A2 2016-2017 LEGGI TUTTO

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    Riccardo Capelli primo innesto Gialloblu in posto 4

    Totale rivoluzione nel reparto schiacciatori Gialloblu per la stagione 25-26.
    A indossare la prossima maglia numero 3 sarà Riccardo Capelli, classe 2000.
    Originario della Brianza, Capelli ha iniziato la sua carriera nel settore giovanile del Vero Volley Monza, dove ha militato dal 2016 al 2019 nel campionato di Serie B. Nella stagione 19/20 ha esordito in SuperLega, sempre con i colori del Monza.
    Ha poi maturato esperienze significative in A3 con l’Aurispa Libellula Lecce (20/21) agli ordini proprio di coach Denora Caporusso, e in Serie A2 con la BCC Castellana Grotte (21/22). Dal 2022 diventa un punto fermo dell’Avimecc Volley Modica in A3, compagine in cui ha disputato tre stagioni di buonissimo livello.
    Il DS Lai commenta così: “Riccardo è un giocatore su cui puntiamo molto: giovane ma con già ottime esperienze, ha tutte le carte in regola per essere un valore aggiunto in questa stagione. Sin dal primo contatto ha mostrato un entusiasmo che ci ha positivamente colpiti. Sarà uno dei protagonisti della stagione, ne sono sicura”
    “Approderò a Sarroch con tutto l’entusiasmo che possiedo” – dichiara Capelli. “La chiamata della società è arrivata abbastanza presto quest’anno e non ho dovuto pensarci su troppo perché il progetto era esattamente in linea con quello che stavo cercando io, cioè quello di fare un campionato di vertice. Arrivo da tre bellissimi anni vissuti a Modica e ora sentivo il bisogno di mettermi in gioco in un contesto diverso. Ho lavorato con coach Denora in passato e so quanto ci tenga a fare bene e vincere, questa sarà sicuramente la benzina che dovremo usare tutto l’anno per raggiungere il miglior risultato possibile. Abbiamo un roster che penso sarà una bella spina nel fianco per tutto il girone. Non vedo l’ora di arrivare in Sardegna, conoscere Sarroch e i tifosi, e iniziare un nuovo capitolo della mia vita che, sono sicuro, mi porterà grandi soddisfazioni” LEGGI TUTTO

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    Ufficiale, Marco Falaschi è il nuovo regista di Grottazzolina: “Credo nel concetto di squadra”

    Un curriculum che parla da solo, una carriera fatta di vittorie, di esperienze internazionali e di talento cristallino. E ora, una nuova sfida all’orizzonte: la Yuasa Battery Grottazzolina ha confermato quanto avevamo scritto a inizio aprile e ha annunciato l’ingaggio di Marco Falaschi, palleggiatore toscano classe 1987, pronto a vestire i colori grottesi nella stagione 2025/2026.

    Con 219 presenze in Superlega e 19 in azzurro, Falaschi porta con sé una valigia piena di tecnica, intelligenza tattica e, soprattutto, una leadership silenziosa ma riconosciuta ovunque. Non un volto nuovo tra i tanti, dunque, bensì un vero e proprio “faro” per il gruppo di coach Ortenzi, con gli elementi più giovani che potranno prenderlo come punto di riferimento e i più esperti che troveranno in lui una validissima spalla cui poggiarsi per continuare a scrivere pagine indimenticabili della storia pallavolistica del club marchigiano.

    Nato a Pisa ma cresciuto pallavolisticamente a Santa Croce sull’Arno, nella sua ultraventennale carriera ai massimi livelli Falaschi esordisce in A2 appena sedicenne proprio nei Lupi, per poi farsi le ossa in prestito in Serie B tra Pescia e Massa, sempre nella sua amata Toscana. Rientra a Santa Croce maturato, e a parte una parentesi a Spoleto nel 2007-08 rimane nel piccolo borgo conciario fino al 2010, quando arriva per lui la possibilità di esordire in massima serie con Castellana Grotte. Qui rimane per tre stagioni, che diventeranno poi quattro aggiungendo l’annata 18-19 sempre in massima serie, e proprio con il club pugliese conquista la Coppa Italia di Serie A2 nella stagione 2011/2012.

    Un trampolino di lancio che lo porta lontano, fino ai palcoscenici internazionali: nel 2013 passa al Budvanska Rivijera con cui vince Super League e Coppa del Montenegro, quindi i quattro anni in Polonia tra Gdansk, Katowice e Zaksa, nell’ambito dei quali aggiunge al suo palmares anche una Coppa di Polonia ed una Supercoppa. Dopo la parentesi a Siena in A2 nel 2019-20, l’anno successivo torna in massima serie e non riscende più: a Civitanova nella stagione 2020-21 affianca De Cecco e, con Marchisio dalla stessa parte del campo, aggiunge al palmares scudetto e Coppa Italia; quindi i due bienni a Taranto prima, e Padova più recentemente, tutti conclusi con altrettante salvezze conquistate.

    Prestigioso anche il palmares in maglia azzurra, dove oltre alle già citate 19 presenze può vantare una medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo 2013 e due medaglie di bronzo, alla World League 2013 e ai Giochi del Mediterraneo 2022. La sua prima presenza in Nazionale risale all’estate del 2011, durante la World League, entrando in punta di piedi ma lasciando subito il segno grazie a una regia ordinata, elegante, efficace. Una carriera in cui ha sempre messo al centro il gruppo, il gioco pulito e la capacità di esaltare i compagni.

    Nella stagione appena trascorsa Falaschi ha indossato la maglia della Sonepar Padova, dove ha confermato di essere un regista lucido, affidabile e sempre pronto a prendersi responsabilità nei momenti chiave. Ora, la scelta di Grottazzolina. Un progetto serio, ambizioso e dalla fortissima componente passionale, per una realtà che si affaccia per il secondo anno consecutivo alla Superlega con la voglia di sorprendere ancora, e di consolidarsi tra i grandi. E lo fa, scegliendo chi sa cosa significa vincere, lottare, costruire.

    “Già una ventina di anni fa a Santa Croce nel 2003 da aggregato in prima squadra venni a giocare nel Palas di Grotta, un bel palazzetto caldo e un bel fortino. Quest’anno sono uscito col mal di testa dal PalaSavelli dunque direi che le buone premesse ci sono tutte. All’inizio era normale pagare lo scotto della neopromossa e non è affatto semplice al primo anno salvarsi. Sono contento sia stata Grotta a salvarsi da neopromossa, mi era successo con Taranto qualche anno fa e non accadeva da tanti anni”.

    “Ripartiamo da un gruppo che più o meno già sappiamo e che a me piace ma l’obiettivo è la salvezza prima possibile perché anche la neopromossa Cuneo sta costruendo una buona squadra. Ci sarà da battagliare ovunque, da Padova a Monza a Cisterna, in ogni Palas. Pensiamo al nostro gioco e dare il nostro imprinting. Entro in punta di piedi per capire il roster anche se conosco tutti, alla mia età ‘purtroppo’ mi capita spesso. Puntiamo alla salvezza prima di tutto, con l’obiettivo di vedere un PalaSavelli gremito sin dall’inizio”.

    “Perchè ho detto sì a Grotta? A Padova mi son trovato bene due anni, società organizzata. Come accade in tutte le società e nello sport si è deciso di cambiare, ho appreso la decisione quando capivo che cercavano altro. Grottazzolina è arrivata, abbiamo valutato insieme la cosa, non ero solo io nel mio ruolo libero sul mercato. A tutti gli addetti ai lavori ho detto ‘io a Grotta andrei volentieri’: squadra grintosa e con un buon gioco e questo mi ha fatto piacere”.“Ho giocato con Marchisio a Civitanova, con Fedrizzi e di passaggio, con Petkovic tante volte contro e mi ha sempre fatto male, stavolta lo avrò dalla mia parte. Ci conosciamo tutti, ci siamo parlati tra di noi e può essere una stagione interessante”. 

    “Non ho le mani d’oro, di fenomeni al palleggio ce ne sono pochi e sono altri. Reputo De Cecco uno di questi, Giannelli un grande. Io mi affido alla tecnica – conclude Falaschi – che mi è stata insegnata e all’istinto, sono maniacale dal punto di vista tattico e credo molto nel concetto di squadra. Che vada oltre il campo, perché è importante stare uniti soprattutto quando le cose andranno male, e sono momenti che fisiologiamente capitano. Dovremo essere bravi a inseguire sempre il nostro obiettivo, che è la salvezza. Di tutto ciò che arriva dopo saremo ben lieti, creiamo un bel gruppo dentro e fuori dal campo. Non occorre essere tutti amici ma combattere tutti per lo stesso obiettivo”. 

    Coach Ortenzi potrà dunque contare su una pedina importante, capace di cambiare il ritmo del gioco con una finta, una palla spinta, una parola sussurrata nel momento giusto. Ma anche – e forse soprattutto – su un uomo di squadra, uno che conosce il valore del lavoro quotidiano, della fatica, della coerenza.

    (fonte: Yuasa Battery Grottazzolina) LEGGI TUTTO

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    La Rinascita Lagonegro conferma coach Waldo Kantor

    La Rinascita Volley Lagonegro è lieta di annunciare la conferma di Waldo Kantor come Head Coach della Prima Squadra.
    Il tecnico argentino, classe 1960, proseguirà con enorme soddisfazione il suo percorso nel Club biancorosso dopo la straordinaria cavalcata della stagione appena conclusa, culminata con la promozione in serie A2.
    “Quando ho firmato per la Rinascita lo scorso mese di novembre ho colto la grande opportunità di tornare ad allenare in Italia dopo l’ultima esperienza in Polonia. Ricordo ancora con piacere la primissima telefonata col presidente Nicola Carlomagno nel maggio del 2023 che mi prospettò la possibilità di allenare a Lagonegro, ma evidentemente non era ancora il momento giusto. Il destino, poi, mi ha voluto qui qualche mese dopo”, le prime parole di Kantor nel momento della riconferma.
    “Sono arrivato a stagione in corso in una fase parecchio delicata per la squadra ed ho accettato una sfida per me molto stimolante. E sappiamo tutti com’è andata a finire. Ma al di là del risultato finale – prosegue il coach – mi sento ripagato dalla scelta di essere venuto in Basilicata per aver trovato un ambiente, una Società e una città molto coinvolte nella pallavolo e questo fa lavorare in maniera serena e tranquilla”.
    “Chiaramente sono molto contento della conferma – sottolinea Kantor – qui c’è tutto quello di cui si ha bisogno per lavorare nel migliore dei modi, sia per noi tecnici che per gli stessi giocatori. A Villa d’Agri stiamo benissimo, ma tutti ci auguriamo di condividere quanto prima lo stesso benessere anche a Lagonegro, dove ho conosciuto persone straordinarie durante la festa promozione: l’affetto che i lagonegresi nutrono per la squadra è davvero immenso”.
    Il tecnico sudamericano ha già lo sguardo rivolto al prossimo futuro, al campionato di A2 che la Rinascita ritrova dopo due stagioni disputate nella terza serie nazionale: “Sarà duro e difficile per noi neopromossi. È un salto di qualità non indifferente. I giocatori sono diversi, l’intensità, la fisicità e la velocità di gioco sono un gradino nettamente superiore alla A3. Sarà una sfida importante, ma avremo senz’altro le carte in regola per affrontarla adeguatamente. L’obiettivo primario sarà quello di mantenere la categoria, stiamo allestendo un gruppo con la mentalità adatta per questo tipo di traguardo. In A3 abbiamo fatto un percorso straordinario – conclude Kantor – adesso inizia tutta un’altra storia e ci porteremo dietro la stessa filosofia di sempre: giocare bene, dare tutto in campo e riscuotere il massimo possibile”.
    Ermanno Petrocelli – Responsabile Ufficio Stampa Rinascita Volley Lagonegro LEGGI TUTTO

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    Le mani di Falaschi per la regia della Yuasa Battery

    L’esperto palleggiatore toscano approda nelle Marche per guidare Grottazzolina nella sua seconda storica stagione in massima serie
    Grottazzolina, 5 giugno 2025 – Un curriculum che parla da solo, una carriera fatta di vittorie, di esperienze internazionali e di talento cristallino. E ora, una nuova sfida all’orizzonte: la Yuasa Battery è orgogliosa di annunciare l’ingaggio di Marco Falaschi, palleggiatore toscano classe 1987, pronto a vestire i colori grottesi nella stagione 2025/2026.
    Con 219 presenze in Superlega e 19 in azzurro, Falaschi porta con sé una valigia piena di tecnica, intelligenza tattica e, soprattutto, una leadership silenziosa ma riconosciuta ovunque. Non un volto nuovo tra i tanti, dunque, bensì un vero e proprio “faro” per il gruppo di coach Ortenzi, con gli elementi più giovani che potranno prenderlo come punto di riferimento e i più esperti che troveranno in lui una validissima spalla cui poggiarsi per continuare a scrivere pagine indimenticabili della storia pallavolistica del club marchigiano.
    Nato a Pisa ma cresciuto pallavolisticamente a Santa Croce sull’Arno, nella sua ultraventennale carriera ai massimi livelli Falaschi esordisce in A2 appena sedicenne proprio nei Lupi, per poi farsi le ossa in prestito in Serie B tra Pescia e Massa, sempre nella sua amata Toscana. Rientra a Santa Croce maturato, e a parte una parentesi a Spoleto nel 2007-08 rimane nel piccolo borgo conciario fino al 2010, quando arriva per lui la possibilità di esordire in massima serie con Castellana Grotte. Qui rimane per tre stagioni, che diventeranno poi quattro aggiungendo l’annata 18-19 sempre in massima serie, e proprio con il club pugliese conquista la Coppa Italia di Serie A2 nella stagione 2011/2012. Un trampolino di lancio che lo porta lontano, fino ai palcoscenici internazionali: nel 2013 passa al Budvanska Rivijera con cui vince Super League e Coppa del Montenegro, quindi i quattro anni in Polonia tra Gdansk, Katowice e Zaksa, nell’ambito dei quali aggiunge al suo palmares anche una Coppa di Polonia ed una Supercoppa. Dopo la parentesi a Siena in A2 nel 2019-20, l’anno successivo torna in massima serie e non riscende più: a Civitanova nella stagione 2020-21 affianca De Cecco e, con Marchisio dalla stessa parte del campo, aggiunge al palmares scudetto e Coppa Italia; quindi i due bienni a Taranto prima, e Padova più recentemente, tutti conclusi con altrettante salvezze conquistate.
    Prestigioso anche il palmares in maglia azzurra, dove oltre alle già citate 19 presenze può vantare una medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo 2013 e due medaglie di bronzo, alla World League 2013 e ai Giochi del Mediterraneo 2022.
    La sua prima presenza in Nazionale risale all’estate del 2011, durante la World League, entrando in punta di piedi ma lasciando subito il segno grazie a una regia ordinata, elegante, efficace. Una carriera in cui ha sempre messo al centro il gruppo, il gioco pulito e la capacità di esaltare i compagni.
    Nella stagione appena trascorsa ha indossato la maglia della Sonepar Padova, dove ha confermato di essere un regista lucido, affidabile e sempre pronto a prendersi responsabilità nei momenti chiave.
    Ora, la scelta di Grottazzolina. Un progetto serio, ambizioso e dalla fortissima componente passionale, per una realtà che si affaccia per il secondo anno consecutivo alla Superlega con la voglia di sorprendere ancora, e di consolidarsi tra i grandi. E lo fa, scegliendo chi sa cosa significa vincere, lottare, costruire.
    “Già una ventina di anni fa a Santa Croce nel 2003 da aggregato in prima squadra venni a giocare nel Palas di Grotta, un bel palazzetto caldo e un bel fortino. Quest’anno sono uscito col mal di testa dal PalaSavelli dunque direi che le buone premesse ci sono tutte. All’inizio era normale pagare lo scotto della neopromossa e non è affatto semplice al primo anno salvarsi. Sono contento sia stata Grotta a salvarsi da neopromossa, mi era successo con Taranto qualche anno fa e non accadeva da tanti anni. Ripartiamo da un gruppo che più o meno già sappiamo e che a me piace ma l’obiettivo è la salvezza prima possibile perché anche la neopromossa Cuneo sta costruendo una buona squadra. Ci sarà da battagliare ovunque, da Padova a Monza a Cisterna, in ogni Palas. Pensiamo al nostro gioco e dare il nostro imprinting. Entro in punta di piedi per capire il roster anche se conosco tutti, alla mia età “purtroppo” mi capita spesso. Puntiamo alla salvezza prima di tutto, con l’obiettivo di vedere un PalaSavelli gremito sin dall’inizio”.
    “Perchè ho detto sì a Grotta? A Padova mi son trovato bene due anni, società organizzata. Come accade in tutte le società e nello sport si è deciso di cambiare, ho appreso la decisione quando capivo che cercavano altro. Grotta è arrivata, abbiamo valutato insieme la cosa, non ero solo io nel mio ruolo libero sul mercato. A tutti gli addetti ai lavori ho detto ‘io a Grotta andrei volentieri’: squadra grintosa e con un buon gioco e questo mi ha fatto piacere”.
    “Ho giocato con Marchisio a Civitanova, con Fedrizzi e di passaggio, con Petkovic tante volte contro e mi ha sempre fatto male, stavolta lo avrò dalla mia parte. Ci conosciamo tutti, ci siamo parlati tra di noi e può essere una stagione interessante”.
    “Non ho le mani d’oro, di fenomeni al palleggio ce ne sono pochi e sono altri. Reputo De Cecco uno di questi, Giannelli un grande. Io mi affido alla tecnica che mi è stata insegnata e all’istinto, sono maniacale dal punto di vista tattico e credo molto nel concetto di squadra. Che vada oltre il campo, perché è importante stare uniti soprattutto quando le cose andranno male, e sono momenti che fisiologiamente capitano. Dovremo essere bravi a inseguire sempre il nostro obiettivo, che è la salvezza. Di tutto ciò che arriva dopo saremo ben lieti, creiamo un bel gruppo dentro e fuori dal campo. Non occorre essere tutti amici ma combattere tutti per lo stesso obiettivo”.
    Coach Ortenzi potrà dunque contare su una pedina importante, capace di cambiare il ritmo del gioco con una finta, una palla spinta, una parola sussurrata nel momento giusto. Ma anche – e forse soprattutto – su un uomo di squadra, uno che conosce il valore del lavoro quotidiano, della fatica, della coerenza.
    Grottazzolina accoglie a braccia aperte un grande protagonista della pallavolo italiana. Benvenuto, Marco! La Superlega in casa Yuasa Battery è pronta a ripartire dal tuo tocco inconfondibile. LEGGI TUTTO

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    F1, Le strane convinzioni di Vasseur: “Sul passo più o meno siamo lì”

    Fred Vasseur, in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano ‘La Stampa’, ha parlato dei suoi piloti e della stagione della Scuderia Ferrari. Lo ha fatto “a modo suo”, convinto che la gestione dei piloti non sia un problema suo, che la “delusione” di Lewis Hamilton sia solo una questione di dettagli e che la SF-25 sia più o meno lì sul passo gara!Fred Vasseur – Credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    Le deludenti prestazioni della SF-25 sono sotto gli occhi di tutti, tranne forse però per il Team Principal della Ferrari. La monoposto 2025 non è all’altezza della McLaren e il divario in termini di punti, dopo sole nove gare, sfiora i 200, contro i soli 14 di ritardo, a fine campionato scorso.
    Nonostante questo, il numero uno della Scuderia di Maranello, intervistato da Jacopo D’Orsi (La Stampa), si è dichiarato ancora convinto che la vettura abbia del potenziale e che sia solo particolarmente sensibile anche se ha ammesso come, solo poche volte, siano riusciti a tirare fuori il massimo dalla vettura.
    Vasseur sulla SF-25
    “Le caratteristiche di questa macchina è che soffre molto di più in qualifica che in gara”, ha detto il francese che poi ha anche aggiunto: “Sul passo più o meno siamo lì”. Le strane convinzioni di Vasseur stanno condizionando pesantemente la stagione della Scuderia. Il Team Principal è sempre convinto che la SF-25 abbia del potenziale ma come ribadito da Leclerc in Spagna senza sviluppi non si può andare da nessuna parte, mentre Hamilton ha definito la rossa la peggior vettura che abbia mai guidato!
    Per tornare al vertice, cosa manca? “A piccoli passi vogliamo continuare a colmare il gap dalle McLaren – ha detto Vasseur -, non so se vinceremo in uno, due, tre mesi. Non posso fare promesse ai tifosi se non che daremo il 200% spingendo come matti, anche se gli altri non dormono. Ma l’approccio è buono”.
    Basterà davvero “un buon approccio” per far tornare il sorriso ai tifosi ma soprattutto per soddisfare la voglia di vittorie dei suoi due piloti?

    Vasseur su Hamilton
    Alla domanda di Jacopo D’Orsi (La Stampa): “A parte il lampo di Shanghai, Hamilton fatica a dare il meglio. Cosa gli manca?”, il Team Principal della Ferrari ha detto: “Dettagli. Parliamo di centesimi,che in questa F1 così equilibrata possono fare la differenza tra una prima e una terza fila, tra un weekend buono e uno meno buono. Ma restano dettagli: comprensione della vettura, set-up, comunicazione. È normale quando si cambia squadra”.
    Le crisi evidente che sta attraversando il sette volte campione del mondo è riconducibile a “dettagli”, secondo l’uomo che tanto lo ha voluto a Maranello.
    Vasseur su Leclerc
    Alla domanda se stiamo vedendo il miglior Leclerc di sempre, Vasseur ha così risposto: “Direi di sì. Rispetto al passato ha fatto un bel passo avanti in termine di certezze di ciò che vuole, è più diretto nel chiedere agli ingegneri quello che gli serve”.
    Puoi leggere l’intervista completa a Fred Vasseur anche su LaStampa.it
    La pagina de “La Stampa” di giovedì 5 giugno 2025 con l’intervista a Fred Vasseur
    La pagina de “La Stampa” di giovedì 5 giugno 2025 con l’intervista a Fred Vasseur LEGGI TUTTO

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    Addio a coach Altobelli, il basket in lutto

    Era il basket e non c’è più. A Messina senza Giustino Altobelli il vuoto sarà incolmabile. E’ morto il coach messinese Altobelli, un uomo giusto nel nome e nei fatti. Un tecnico innamorato della pallacanestro, aveva 64 anni e un entusiasmo per il suo lavoro inesauribile. Se l’è portato via quel male incurabile che si fa fatica a pronunciare, ma si chiama tumore. In due mesi, dopo averlo scoperto per caso, mentre era a Campobasso come assistente coach. Il ritorno a Messina, il tempo utile per sperare o solo per salutare la sua città e gli amici e quanti lo hanno amato e stimato.

    “La mia è stata una partita bellissima. Grazie a tutti i miei amici che mi sono stati vicino”, con queste sue parole la famiglia ha dato la notizia della morte di Giustino. Nella città dello Stretto Altobelli ha rappresentato il basket, sia da giocatore sia perché fratello di Rosa, Domenica e Francesca, tutte cestiste come lui. Il basket gli scorreva nelle vene e lui ne ha fatto una donazione per gli altri e per lo sport stesso. “Da ragazzo – lo ricorda così il coach Dani Baldaro – ci ha trasmesso la passione per lo sport in generale e per il basket in particolare, dai campetti alle vittorie importanti. Giustino è sempre rimasto un uomo semplice e di grandi valori. Una di quelle belle persone che ti lasciano dentro un ricordo speciale”.

    Nato a Messina nel 1961, Giustino Altobelli ha giocato fino alla serie C2. Dal 1988 si era dedicato alla carriera di allenatore, scegliendo il femminile come suo miglior luogo di espressione. D’altra parte con tre sorelle cestiste è sempre stato avanti nel rispetto di genere. Il basket, dopotutto, per Altobelli non aveva un genere privilegiato, era basket. Partito dalla Liberi Sportivi Messina, era diventato poi assistente di Santino Coppa a Priolo, con cui ha vinto lo scudetto e contribuito a creare quello che si conosce come il miracolo di Priolo. Approdato a Schio nel 2003, seguendo proprio Coppa, ha vinto tutto in Italia, oltre a un’Eurocoppa. È stato anche nello staff di Valdarno, di Sopron in Ungheria e infine a Campobasso. È stato anche assistente in Nazionale ed head coach dell’U-18 femminile agli Europei 2016.

    Il saluto della Magnolia

    Il male lo ha colto mentre era assistente alla Molisana Magnolia Campobasso, di serie A1 femminile, dove era arrivato nella stagione 2023-24. Così la società lo ha salutato, con un messaggio su fb: «Ciao, Coach. Oggi è una giornata bruttissima per tutta la nostra comunità. Giustino Altobelli, un uomo che in soli due anni ha saputo farsi apprezzare e amare da tutti per le sue qualità professionali e, soprattutto, per quelle umane. Ci ha insegnato tanto, sul campo e fuori. E’ stato una guida, un esempio, un amico. Tutta la società si stringe attorno alla famiglia. Grazie di tutto, Coach. PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI».

    Il ricordo di Fip e Lega

    Il cordoglio da parte della Federazione Italiana pallacanestro e del presidente Gianni Petrucci. “Giustino era il sorriso della vita. Sempre disponibile, innamorato del nostro sport e delle sue finalità educative che perseguiva, aveva la grande capacità di sdrammatizzare e saper ripartire dopo una sconfitta sul campo. Lo ricorderemo, con grande affetto e immutabile stima”.

    Addolorato il presidente della Lega Basket Femminile Massimo Protani: “L’intero movimento ha perso una figura di grande spicco, non solo dal punto di vista tecnico ma anche, e soprattutto, dal punto di vista umano. Ho perso un amico fraterno, una persona con cui mi piaceva parlare di pallacanestro e non solo, che negli anni ha dimostrato grande passione e dedizione per tutto quello che faceva, sempre con il sorriso e quell’allegria contagiosa. Ciao Giustino, ci mancherai”.

    Messina piange un suo figlio, quello che sapevi sempre dove trovarlo: alla palestra Juvara che in città, fino agli anni Novanta, è stato il vero centro di raccolta di appassionati della pallacanestro. Anima sensibile, non a caso aveva preferito allenare le donne e con loro trovare la sua dimensione naturale per esprime amore per il basket. Il suo sguardo sincero e il suo sorriso accogliente resteranno indimenticabili, perché con chiunque lo abbia conosciuto, bene o solo di vista, Giustino Altobelli ha voluto e saputo condividere la sua partita bellissima. LEGGI TUTTO

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    Roland Garros, i risultati di oggi: Sabalenka in finale, Swiatek battuta

    La numero uno del mondo contro la detentrice del titolo, anzi, degli ultimi tre titoli. Ha vinto la prima: Aryna Sabalenka ha piegato in tre set Iga Swiatek e ha conquistato la prima finale della sua carriera al Roland Garros. Match molto equilibrato all’inizio: nel primo set ci sono addirittura 8 break (4 a testa): la bielorussa va avanti 3-0, viene raggiunta e spreca sul 6-5 la possibilità di servire per il match. Nel tie-break però domina 7-1 e si porta a casa il primo parziale. Altri tre break in apertura di secondo set, con la polacca brava poi a capitalizzare il suo vantaggio e a chiudere 6-4. L’equilibrio si spezza inesorabile nel terzo e decisivo set: Sabalenka chiude 6-0 con una percentuale di prime in campo dell’80% (contro il 47% di Swiatek), l’83% di punti conquistati sulla stessa prima e addirittura zero errori gratuiti. Ora in finale attende una tra Coco Gauff e Lois Boisson, arrivata a questo punto del torneo da numero 361 del mondo.  LEGGI TUTTO