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    Nba, vincono Raptors e Celtics. Fontecchio in doppia cifra, Banchero ko

    I Boston Celtics vincono in casa dei 76ers con il punteggio di 110 a 107. Primo grande protagonista è Tatum (18 punti), autore della tripla che vale il definitivo sorpasso. Subito dopo Joel Embiid, 41 punti per lui, ci prova da oltre centrocampo ma la sirena lo precede di un niente. Vittoria in rimonta per gli Utah Jazz contro San Antonio Spurs (118-102). Si fa notare il nostro Simone Fontecchio, che realizza 11 punti in 13 minuti, oltre a un rimbalzo, un assist e un recupero. LEGGI TUTTO

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    Spagna-Italia, Casarin e il futuro azzurro della Generazione Z

    A qualificazione conquistata in largo anticipo, oggi a Caceres (diretta tv ore 18 su Ra Sport e Sky Sport Arena, Now) rimane l’orgoglio del vestire l’azzurro, del confronto con la Nazione campione del mondo e d’Europa. Eppoi la possibilità d testare prospetti per il futuro. Per esempio Davide Casarin, figlio d’arte diverso da papà Federico ex giocatore di Serie A, ora presidente della Reyer e vice presidente federale. Ragazzo di personalità pari al talento.  
    Davide, dopo Spagnolo e Leonardo Okeke tocca a lei, terzo 2003 a debuttare in Nazionale. Confidiamo nella generazione Z, negli zoomers dunque? «Sono grato al ct Pozzecco, è un’emozione fortissima soltanto essere qui in ritiro. Ed è un motivo di orgoglio grande. Se poi scenderò in campo sarà meraviglioso. Certo non mi sento arrivato e non so se sia una questione di generazioni».  Lei in questa stagione mostrando un volto maturo a Verona. Grande impegno e qualità in difesa. Eppure è sempre stato un realizzatore a livello giovanile. «Vero, ma tra giovanile e senior c’è differenza. E soprattutto per crescere e completarsi bisogna impegnarsi in tutto, soprattutto rispondere alle richieste dell’allenatore. E comunque a Verona è difficile fare il realizzatore con 5 americani. Devo migliorare e maturare. Ma sono convinto che con il tempo mostrerò le mie qualità. Mi sento comunque il giocatore che ero alle govanili. Serve soltanto il lavoro».  A che punto è, dunque, del suo percorso? «Dal punto di vista dello studio non ho fatto in tempo a iscrivermi all’Università dopo il Liceo scientifico sportivo, ma rimedierò. Nel basket la strada è imparare qualcosa di nuovo ogni giorno. A Treviso ho vissuto un brutto momento, un periodo in cui non giocavo, però Verona mi ha chiamato durante la scorsa stagione, mi ha dato un’opportunità, e in A2 ho imparato cosa sia il gioco duro. A Treviso non è andata come mi avevano proposto all’inizio, ma non è stata colpa di nessuno. S’è presa la decisione di andare via».  Lei è ancora sotto contratto con Venezia. Come si vive da figlio d’arte? «È una grande responsabilità. Sicuramente fa piacere continuare il percorso di papà, la dinasta. Tanti possono dire che è difficile, che ci sono pressioni o favoritismi. Io le malelingue le lascio stare, ascolto chi mi vuole bene. Papà è stato fondamentale nella mia crescita, non ha mai esultato. Tornavo a casa e mi spiegava gli errori commessi, anche sul più 20»  Com’è stato conoscere Pozzecco? «L’impressione è stata ottima, ero emozionato, è stato uno dei grandi da giocatore. Ancora lo ringrazio perché sono qui, ringrazio tutto lo staff. E con i compagni ho sentito la ma timidezza soltanto all’inizio, loro mi hanno subito inserito».  Torniamo a Verona. Ha puntato sugli italiani e i giovani. Ma vi salverete? «Io spero di sì, ce la metteremo tutta. Alla ripresa contro Reggio Emilia sarà una delle più importanti. Avremo gare chiave in sequenza. Sento che ci saranno movimenti di mercato, per un’ala. Ma no ci crediamo, non pensiamo alla responsabilità da italiani. Siamo giovani: Cappelletti alla prima da regista titolare in A, Udom all’esordio, io, lo stesso Bortolani, arrivato a stagione iniziata».  A chi vorrebbe essere accostato? «Il mio idolo è Drazen Petrovic. Oggi m piace Micic, i suoi movimenti, la gestione della palla sotto pressione. Un punto di riferimento. La mia vita è solo basket, che è anche il mio hobby».  LEGGI TUTTO

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    Sudan del Sud nella storia: stacca il pass per i Mondiali di basket

    ROMA – Un’autentica impresa quella compita dal Sudan del Sud, che grazue al successo sul Senegal (83-75) si è qualificato per i prossimi Mondiali di basket. Un traguardo storico per la nazione più giovane del mondo, che rappresenta uno dei Paesi più piccoli e classificato come il più povero al mondo, nato nel 2011 dall’indipendenza dal Sudan e diventato una piccola realtà del mondo cestistico grazie al supporto del suo presidente Luol Deng, ex Los Angeles Lakers in Nba e naturalizzato inglese nonostante la provenienza sudsudanese. LEGGI TUTTO

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    Nba: Antetokounmpo ko ma Milwaukee fa 13, super Thompson trascina Golden State

    ROMA – Nuovo stop per Giannis Antetokounmpo, recuperato dall’infortunio al polso ma costretto a uscire dopo sei minuti per un problema al ginocchio nella sfida vinta contro Miami Heat dai Milwaukee Bucks (128-99), che centrano così la loro 13ª vittoria consecutiva in Nba. Tra gli ospiti da dimenticare l’esordio di Kevin Love (0/4 al tiro e nessun punto a referto). Sempre nella Eastern Conference vittoria casalinga anche per gli Atlanta Hawks (in attesa del nuovo coach Quin Snyder), che trascinati da un ispirato Trae Young (34 punti) supera i Clevelanda Cavaliers (136-119), ai quali non bastano i 33 punti di Darius Garland. Si ferma invece la corsa di Washington (reduce da quattro vittorie nelle ultime cinque gare), battuta a domicilio dai New York Knicks (109-115) che si impongono in rimonta grazie soprattutto alla prova dello scatenato Julius Randle (46 punti). Nessun problema invece per i Chigago Bulls, che spinti da Zach LaVine (32 punti  e 6 rimbalzi) e dal buon debutto di Pat Beverley (8 punti, 5 rimbalzi e 4 assist in 22′) dominano contro i Brooklyn Nets (131-87), a cui invece non bastano i 22 punti di Cam Thomas entrato dalla panchina.  LEGGI TUTTO

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    Nba, Sacramento batte i Clippers nel giorno del debutto di Westbrook

    LOS ANGELES (Stati Uniti) – Notte Nba da 8 partite con il successo dei Sacramento Kings a casa dei Los Angeles Clippers sotto i riflettori. De’Aaron Fox chiude con 42 punti e 14 assist, Malik Monk con 45 punti (uscendo dalla panchina) e i Kings vincono dopo 2 tempi supplementari per 176-175 registrando il 2° punteggio più alto di sempre in una gara Nba (primato rimane il 186-184 di Pistons-Nuggets del 1983). Il tutto contro i 44 punti di Kawhi Leonard, i 34 di Paul George e i 17 (più 14 assist) di Russell Westbrook al suo debutto con la nuova squadra. Nella Baia Klay Thompson si carica sulle spalle i Golden State Warriors realizzando 42 punti nella vittoria interna contro Houston per 116-101 mentre Julius Randle dice 46 punti e i Knicks vincono a Washington 115-109. LEGGI TUTTO

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    Basket, la Virtus Bologna torna a vincere in Eurolega: battuto il Baskonia

    BOLOGNA – La Virtus Bologna torna subito al successo in Eurolega battendo il Baskonia 88-83 nel Round 25 grazie ad una bella prova di Abi Abass (10 punti con 4/4 dal campo) oltre ai 17 punti e 7 assist del solito Milos Teodosic. Partita durissima con la Segafredo che tiene il pallino del gioco ma ha sempre i baschi in scia, sul finale del 3° quarto però arriva un break importante: tripla di Abass, recupero di Belinelli e gancio sulla sirena di Shengelia per entrare negli ultimi 10 minuti sul 68-62. Il Baskonia si affida alla sua stella Giedraitis (25 punti) che con 9 punti consecutivi tiene in vita i suoi sul -2 (78-76) a 2′ dalla sirena finale ma Teodosic risponde, come sempre, in modo letale: tripla del +5 seguita poi da 3 liberi sempre del serbo che mandano i titoli di coda sull’84-76 a 75″. LEGGI TUTTO