Era il basket e non c’è più. A Messina senza Giustino Altobelli il vuoto sarà incolmabile. E’ morto il coach messinese Altobelli, un uomo giusto nel nome e nei fatti. Un tecnico innamorato della pallacanestro, aveva 64 anni e un entusiasmo per il suo lavoro inesauribile. Se l’è portato via quel male incurabile che si fa fatica a pronunciare, ma si chiama tumore. In due mesi, dopo averlo scoperto per caso, mentre era a Campobasso come assistente coach. Il ritorno a Messina, il tempo utile per sperare o solo per salutare la sua città e gli amici e quanti lo hanno amato e stimato.
“La mia è stata una partita bellissima. Grazie a tutti i miei amici che mi sono stati vicino”, con queste sue parole la famiglia ha dato la notizia della morte di Giustino. Nella città dello Stretto Altobelli ha rappresentato il basket, sia da giocatore sia perché fratello di Rosa, Domenica e Francesca, tutte cestiste come lui. Il basket gli scorreva nelle vene e lui ne ha fatto una donazione per gli altri e per lo sport stesso. “Da ragazzo – lo ricorda così il coach Dani Baldaro – ci ha trasmesso la passione per lo sport in generale e per il basket in particolare, dai campetti alle vittorie importanti. Giustino è sempre rimasto un uomo semplice e di grandi valori. Una di quelle belle persone che ti lasciano dentro un ricordo speciale”.
Nato a Messina nel 1961, Giustino Altobelli ha giocato fino alla serie C2. Dal 1988 si era dedicato alla carriera di allenatore, scegliendo il femminile come suo miglior luogo di espressione. D’altra parte con tre sorelle cestiste è sempre stato avanti nel rispetto di genere. Il basket, dopotutto, per Altobelli non aveva un genere privilegiato, era basket. Partito dalla Liberi Sportivi Messina, era diventato poi assistente di Santino Coppa a Priolo, con cui ha vinto lo scudetto e contribuito a creare quello che si conosce come il miracolo di Priolo. Approdato a Schio nel 2003, seguendo proprio Coppa, ha vinto tutto in Italia, oltre a un’Eurocoppa. È stato anche nello staff di Valdarno, di Sopron in Ungheria e infine a Campobasso. È stato anche assistente in Nazionale ed head coach dell’U-18 femminile agli Europei 2016.
Il saluto della Magnolia
Il male lo ha colto mentre era assistente alla Molisana Magnolia Campobasso, di serie A1 femminile, dove era arrivato nella stagione 2023-24. Così la società lo ha salutato, con un messaggio su fb: «Ciao, Coach. Oggi è una giornata bruttissima per tutta la nostra comunità. Giustino Altobelli, un uomo che in soli due anni ha saputo farsi apprezzare e amare da tutti per le sue qualità professionali e, soprattutto, per quelle umane. Ci ha insegnato tanto, sul campo e fuori. E’ stato una guida, un esempio, un amico. Tutta la società si stringe attorno alla famiglia. Grazie di tutto, Coach. PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI».
Il ricordo di Fip e Lega
Il cordoglio da parte della Federazione Italiana pallacanestro e del presidente Gianni Petrucci. “Giustino era il sorriso della vita. Sempre disponibile, innamorato del nostro sport e delle sue finalità educative che perseguiva, aveva la grande capacità di sdrammatizzare e saper ripartire dopo una sconfitta sul campo. Lo ricorderemo, con grande affetto e immutabile stima”.
Addolorato il presidente della Lega Basket Femminile Massimo Protani: “L’intero movimento ha perso una figura di grande spicco, non solo dal punto di vista tecnico ma anche, e soprattutto, dal punto di vista umano. Ho perso un amico fraterno, una persona con cui mi piaceva parlare di pallacanestro e non solo, che negli anni ha dimostrato grande passione e dedizione per tutto quello che faceva, sempre con il sorriso e quell’allegria contagiosa. Ciao Giustino, ci mancherai”.
Messina piange un suo figlio, quello che sapevi sempre dove trovarlo: alla palestra Juvara che in città, fino agli anni Novanta, è stato il vero centro di raccolta di appassionati della pallacanestro. Anima sensibile, non a caso aveva preferito allenare le donne e con loro trovare la sua dimensione naturale per esprime amore per il basket. Il suo sguardo sincero e il suo sorriso accogliente resteranno indimenticabili, perché con chiunque lo abbia conosciuto, bene o solo di vista, Giustino Altobelli ha voluto e saputo condividere la sua partita bellissima.