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Il contenuto che leggerete nelle righe a seguire è il sunto di una telefonata con Nicola Tiozzo durata oltre ottanta minuti. È il risultato di una serata in cui il capitano della BCC Castellana Grotte, schivo e introverso all’apparenza, decide di uscire dal palazzetto, con la borsa dell’allenamento, e fare una lunga camminata per le strade di Castellana, che diventano subito le strade della vita, di una finale di Coppa Italia che brucia nel suo cuore e nel suo orgoglio. Ed è in quel momento che l’emozione, così a caldo, si raccoglie con la sincerità e l’onestà che fanno di Nicola uno dei personaggi più belli della serie A2:
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Non si può pensare già alla prossima finale.
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È rimasto colpito dai tifosi che sabato, nonostante la sconfitta, sembravano orgogliosi dell’essere arrivati fin lì?
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Lo scorso anno ci siamo lasciati con la consapevolezza che una fase della sua carriera stava per chiudersi.
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C’è stato un infortunio, subito all’inizio. È sembrato uscirne da fenice.
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Questo si dice essere un capitano. Non poteva che essere lei il capitano di questa Castellana?
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Si è rivelata una buona scelta. Lo dico io per lei.
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La forza di questa Castellana è nel gruppo?
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Difendere la seconda piazza del campionato sarà difficile?
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Dove è andato a prendere queste consapevolezze?
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