Castelli di parole, ma è l’ultimo giorno. Da oggi si corre e già nella seconda sessione di prove libere qualche prima verità tecnica potrebbe emergere. Certo chi segue da vicino e con affetto la Ferrari non può che vivere il ricordo del GP Bahrain di un anno fa con nostalgia: la pole di Charles Leclerc, il suo duello in gara con Max Verstappen – cinque cambi di posizione in due soli giri – la doppietta delle Rosse che completarono il giro d’onore sfilando accanto alla Red Bull dell’olandese ferma in pista. Solo un matto o un sognatore, magari racchiusi nella stessa persona, potrebbero aspettarsi ora lo stesso inizio di Mondiale, ma pazziare nell’attesa è lecito. Con toni e accenti diversi, Ferrari e Mercedes considerano probabile una superiorità della Red Bull, ripromettendosi di fare bene i compiti nel corso dell’anno e rimescolare i valori.
Come un faro
Intanto Charles Leclerc s’è messo al centro della Ferrari, negando che tra la posizione sua e quella di Carlos Sainz ci siano sperequazioni ma, al contempo, parlando come il pilota di riferimento del nuovo team principal. L’inquietudine di Sainz, di cui abbiamo parlato ieri, è più che lecita. L’endorsement è quasi sfacciato e Frederic Vasseur ne esce come un Gengis Khan: «Arrivare alla Ferrari e capirla così velocemente come Fred ha fatto è stato impressionante – ha dichiarato Leclerc sul sito ufficiale di Formula 1 – Ci è riuscito nel miglior modo possibile e sta facendo il massimo per tirare fuori il meglio dalle persone che lavorano con lui, mettendole in condizioni ideali. E’ un fatto importante, una cosa grandiosa». Vasseur ha detto e ripetuto che non ci saranno ruoli predefiniti tra i due Carlo i quali partiranno, e correranno, alla pari. Anche su questo tema Leclerc lo ha incensato: «Sa tirare fuori il massimo pure dai piloti. Non c’è un esempio specifico – ha raccontato Charles che ha corso per lui nel 2016 in GP3 nella ART, e nel 2018 da rookie in Formula 1 nell’Alfa Sauber – ma sai sempre che c’è, è lì disponibile per parlare, capisce bene le persone con cui si relaziona», anche se, ammette, «finora in Ferrari non ha fatto cambiamenti enormi». Parole da luogotenente.
Nuovi equilibri
Ovviamente la maggiore preoccupazione di Leclerc e di Sainz è relativa all’effettiva competitività della SF-23 in rapporto alla favorita RB19: «Non dico quanto abbiamo mostrato nel nostro potenziale nei test, perché non abbiamo fatto vedere tutto – ha detto Charles – ma neanche la Red Bull lo ha fatto, anzi credo che nessuno abbia dato fondo al suo potenziale. Lo capiremo davvero solo in qualificazione (domani, ndr), intanto la situazione generale suggerisce che noi siamo un pochino dietro alla Red Bull». Ultimi aggiustamenti dunque all’aerodinamica, prima di scendere in pista. La Mercedes ha portato una nuova ala di medio carico che oggi affiderà a Lewis Hamilton; George Russell dovrebbe cominciare a girare con quella usata nei test, e dalla comparazione dovrebbe uscire la scelta per il GP. Si agitano in squadra, e hanno ragione di farlo, per rimediare a una W14 che non sembra garantire velocità di punta né stabilità. A proposito di novità: la Federazione Internazionale ha emesso una nota che obbliga le squadre a mostrare fuori dal garage al venerdì mattina, prima delle prove libere, «componenti e assemblaggi di carrozzeria e aerodinamici più importanti» che intendono montare. Non mancheranno i falsi indizi, ma è un passo verso la trasparenza e la comprensibilità al pubblico del rebus tecnico.
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