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    Bagnaia, l’urlo nella pioggia! In Thailandia succede di tutto: Marquez va giù

    L’ordine di arrivo
    Bagnaia – 43’38.108
    Martin – +2.831
    Acosta – +3.928
    Di Giannantonio – + 4.776
    Miller – +5.660
    Binder – +5.923
    Vinales – +8.768
    Zarco – +17.852
    Espargaro – +18.625
    A. Marquez – +20.846
    La classifica aggiornata
    Il trionfo di Bagnaia e il secondo posto di Martin, restituiscono la matematica certezza che il mondiale sia ormai un affare riservato ai primi due piloti in classifica.
    1. Jorge Martin (Ducati) 453
    2. Francesco Bagnaia (Ducati) 436
    3. Marc Marquez (Ducati) 356
    4. Enea Bastianini (Ducati) 345
    5. Brad Binder (KTM) 203
    6. Pedro Acosta (KTM) 197
    7. Maverick Vinales (Aprilia) 180
    8. Fabio Di Giannantonio (Ducati) 165
    9. Franco Morbidelli (Ducati) 155
    10. Aleix Espargarò (Aprilia) 143
    11. Marco Bezzecchi (Ducati) 137
    12. Alex Marquez (Aprilia) 136
    13. Fabio Quartararo (Yamaha) 93
    14. Jack Miller (KTM) 82
    15. Miguel Oliveira (Aprilia) 71
    16. Raul Fernandez (Aprilia) 66
    17. Johann Zarco (Honda) 48
    18. Takaaki Nakagami (Honda) 31
    19. Alex Rins (Yamaha) 23
    20. Augusto Fernandez (KTM) 21
    21. Joan Mir (KTM) 21
    22. Luca Marini (Honda) 13
    23. Pol Espargarò (KTM) 12
    24. Daniel Pedrosa (KTM) 7
    25. Stefan Bradl (Honda) 2
    26. Remy Gardner (Yamaha) 0
    27. Lorenzo Savadori (Aprilia) 0
    Bagnaia: “Favorito dall’acqua”
    “Sono felicissimo di questa vittoria, che voglio dedicare alla mia squadra. Se lo merita. Dopo il warm up di questa mattina non ero contento del nono tempo. Il team però ha fatto un ottimo lavoro e abbiamo sistemato la moto. In gara c’era più acqua sull’asfalto e questa situazione mi ha un po’ favorito”.
    Seguono aggiornamenti. LEGGI TUTTO

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    Bastianini vince la Sprint in Thailandia, Martin allunga ancora su Bagnaia

    BURIRAM (THAILANDIA) – È un dominio totale quello delle Ducati nella Sprint di Buriram, in Thailandia: la Casa di Borgo Panigale fa segnare un nuovo – l’ennesimo – record piazzando otto piloti nelle prime otto posizioni della classifica. A vincere è il 26enne romagnolo – è nato a Rimini il 30 dicembre 1997 – Enea Bastianini che conduce al comando per tutti i tredici giri in programma piazzandosi davanti a Jorge Martin e Francesco Bagnaia. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bastianini re della sprint in Thailandia davanti a Martin e Bagnaia

    BURIRAM (THAILANDIA) – Dominio di Enea Bastianini nella gara sprint della MotoGP in Thailandia, vinta sul circuito di Chang dal pilota della Ducati Lenovo davanti al leader della classifica mondiale Jorge Martin (Ducati Prima Pramac) e al compagno di squadra Francesco Bagnaia, che era scattato in pole. In attesa del Gp in programma domani (27 ottobre, ore 9 italiane), nella classifica del mondiale piloti Martin (433 punti) sale a +22 su Bagnaia (411). Ennesima prova di forza della Ducati che ha piazzato tutte le sue moto nelle prime otto posizioni della sprint. Marc Marquez e Alex Marquez, in sella alla Ducati Gresini, sono rispettivamente quarto e quinto. Nell’ordine, completano la top ten Franco Morbidelli, Marco Bezzecchi, Fabio Di Giannantonio, Brad Binder e Fabio Quartararo. Out, invece, Pedro Acosta. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bagnaia scatenato in Thailandia: pole e record della pista

    BURIRAM (THAILANDIA) – Per recuperare punti dal leader della classifica Jorge Martin sa che deve spingere forte e Francesco Bagnaia si è scatenato nelle qualifiche in Thailandia. Il pilota italiano, campione iridato in carica e secondo nel mondiale della MotoGp, ha conquistato la pole position per la gara sprint e per il Gran Premio. LEGGI TUTTO

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    F1, Sainz: “Puntiamo ad avere un finale di campionato da protagonisti”

    Carlos Sainz è arrivato nel paddock dell’Autodromo Hermanos Rodriguez molto motivato dopo la doppietta di Austin. Le parole dello spagnolo.LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait, SAINZ Carlos (spa), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Azerbaijan Grand Prix 2024, 17th round of the 2024 Formula One World Championship from September 13 to 15, 2024 on the Baku City Circuit, in Baku, Azerbaijan – Photo DPPI

    “Avevamo detto che il Circuit of the Americas sarebbe stato il banco di prova per capire quanto buono fosse il lavoro di sviluppo fatto sulla SF-24 e direi che l’esame è stato superato – ha detto Sainz –. Come abbiamo visto in qualifica, nelle curve veloci a lungo raggio non siamo ancora i più forti, ma indubbiamente c’è stato un netto passo avanti, anche perché in configurazione gara eravamo i più veloci di tutti pure nel primo settore”.
    Sainz e la prospettive per la fase finale del mondiale
    Il pilota spagnolo della Ferrari si è detto fiducioso per il futuro: “Credo che siamo tornati ad avere una vettura che su tutte le piste che ci aspettano, ad eccezione forse di quella del Qatar, possa puntare alla vittoria anche se questo non vuol dire che vinceremo necessariamente delle gare. Come dicevo, in qualifica non siamo i più forti e su certi tracciati, come Abu Dhabi, sorpassare è molto difficile. E pensare di finire primi partendo dalla quarta posizione non è sempre possibile. Di sicuro però puntiamo ad avere un finale di campionato da protagonisti”.

    Sainz sul Gp del Messico
    Per questo weekend Sainz ha detto di puntare “ad essere lì con i migliori” e ha poi aggiunto: “Se ci riusciremo, e quindi se saremo in grado di piazzarci nelle prime due file in qualifica, avremo delle carte da giocarci. Sarebbe bello continuare il buon momento iniziato ad Austin perché sono convinto che il per titolo Costrittori ci siano ancora parecchie possibilità. Da domani con le prove libere ne sapremo di più, ma di sicuro noi ci metteremo tutto il nostro impegno”. LEGGI TUTTO

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    Giacomo Agostini: “Mi sarebbe piaciuto duellare con Marquez”

    «Se pensiamo alla boxe ci viene in mente Muhammad Ali, il riferimento al basket è Michael Jordan. Se prendiamo invece il calcio, ovviamente ci sono Pelé e Diego Armando Maradona. Giacomo Agostini è sullo stesso piano per quanto riguarda il motociclismo». Il regista Giangiacomo De Stefano non poteva scegliere un modo più efficace per spiegare il soggetto protagonista del docufilm “Ago”, proiettato nel corso del Festival del Cinema di Roma mercoledì sera e distribuito da Adler Entertainment.  
    Agostini il precursore
    Ospite nella redazione del Corriere dello Sport e Motosprint, il 15 volte campione del Mondo e 122 (più una nella 750) volte vincitore nel Motomondiale (con 10 trionfi nell’inferno del Tourist Trophy), è l’uomo dei record, ma al tempo stesso è un mostro di longevità, grazie anche alla capacità di essere precursore. Tutto questo è negli 80 minuti dedicati alla storia di uno sportivo senza età, perché gli 82 anni di “Mino” non gli impediscono di intraprendere viaggi intercontinentali – nel passato weekend era in Australia per la MotoGP – e salire ancora in moto. Come sull’amatissima MV Agusta tre cilindri, dove il rituale è lo stesso di mezzo secolo fa. «La moglie di Ago, Maria, è rimasta impressionata proprio da questo» ha raccontato il regista. «La sequenza dei gesti, oggi, è la stessa di quando si apprestava a salire in sella nel 1970».  Quello in cui Agostini era Valentino Rossi trent’anni prima del Dottore, era un motociclismo nel quale lo spirito temerario prevaleva sulla professionalità e si andava all’avventura in corse nelle quali gli standard di sicurezza non erano paragonabili al presente. «Non c’era un medico del Motomondiale, quando avevamo un piccolo problema andavamo dalla moglie di un pilota, Jack Findlay, che era medico» ha ricordato ieri il campionissimo. «Scelsi questo sport sapendo come poteva finire, all’inizio mi seguiva il panettiere del mio paese, dicevo che era il mio meccanico ma non sapeva cambiare nemmeno una candela… L’incidente fatale a Gilberto Parlotti al Tourist Trophy cambiò tutto, la sicurezza divenne un chiodo fisso per me. Poi arrivò anche la tragedia di Jarno Saarinen e Renzo Pasolini a Monza. Andai da Lino Dainese a mostrare una tuta che era quasi di carta, e dissi che volevo protezione».  
    I duelli di Giacomo Agostini
    Avanti a tutti per meticolosità e professionalità, Ago ha vinto duelli con campioni da leggenda – Mike Hailwood, Saarinen, Pasolini, Phil Read, fino a Kenny Roberts – rappresentando un orgoglio per l’Italia in particolare negli anni del binomio con la MV Agusta. «Ricordo una vittoria in Belgio, a Spa, sotto il podio era pieno di italiani in lacrime. Il giorno dopo sarebbero andati in miniera dicendo “abbiamo vinto”». Agostini, interpretato dal figlio Piergiacomo nelle scene odierne con tute e caschi anni 60 e 70, si racconta in un film che porta anche al presente da nonno, con una videochiamata alla figlia Maria Vittoria e alla nipotina. La pellicola ospita numerose testimonianze, anche di Marco Lucchinelli (primo italiano campione della 500 dopo l’epopea di Agostini), Freddie Spencer (ammaliato dall’apparizione vincente di Ago a Daytona nel 1974 al debutto sulla Yamaha), del CEO Dorna Carmelo Ezpeleta (impressionato dalla popolarità di cui gode un pilota che si è ritirato quasi da mezzo secolo), di un’altra icona degli anni 60 come Gianni Morandi e di Marc Marquez, l’ultimo cannibale del Motomondiale che ha sempre ammirato Ago.  
    Agostini su Marquez e Bagnaia
    «Con Marc sarebbero stati bei duelli» ha concluso il 15 volte iridato, parlando di un presente nel quale un altro duo tutto italiano, Bagnaia-Ducati, difende il numero 1. «Pecco e Martin non possono più sbagliare, i 20 punti di Martin non sono pochi, ma dipende da come verrà gestita la tensione. Il fatto che Pecco abbia vissuto più volte queste situazioni potrebbe essere un vantaggio». Un’arte, quella della gestione della tensione, che Ago insegna anche nel docufilm, che in TV sarà visibile nei prossimi mesi su Sky e TV8.   LEGGI TUTTO

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    F1, Le ambizioni di Leclerc alla vigilia del Gp del Messico

    Le ambizioni di Charles Leclerc, alla vigilia del Gran Premio del Messico di Formula 1, ventesimo appuntamento del mondiale F1 2024.LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Gran Premio de la Ciudad de Mexico 2024, 20th round of the 2024 Formula One World Championship from October 25 to 27, 2024 on the Autodromo Hermanos Rodriguez, in Mexico City, Mexico – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Charles Leclerc è entrato nel paddock dell’Autodromo Hermanos Rodriguez con una tenuta insolita: il monegasco si è infatti presentato vestito da mariachi – il tipico musicista messicano –, retaggio del “team dinner” di mercoledì sera: “Ad Austin avevamo avuto poco tempo per stare insieme, perché il volo per il Messico era la mattina successiva, così ieri tutta la squadra si è ritrovata insieme per una serata in allegria. Per l’occasione io ho scelto un costume messicano perché questa terra mi piace molto, la gente è simpatica e c’è molto supporto anche se ovviamente il beniamino di casa è un altro”.
    Le ambizioni di Leclerc per il Messico
    “Dopo la doppietta di Austin – ha detto il monegasco – l’ambizione è di continuare il buon lavoro portato avanti negli Stati Uniti anche a Città del Messico: “Sulla carta ci aspettiamo di essere competitivi e siamo in fiducia, me è meglio restare coi piedi per terra. Questa Formula 1 è talmente imprevedibile che fino a quando non avrò guidato la macchina in FP2 – in FP1 sulla sua vettura ci sarà Oliver Bearman – preferisco non sbilanciarmi. Ciò che di certo non cambierà sarà il nostro approccio: affrontiamo gara dopo gara focalizzandoci su noi stessi e curando al massimo l’esecuzione delle varie fasi, poi guardiamo la classifica e verifichiamo dove siamo”.

    Il Messico, l’altura e la fatica per i piloti
    Leclerc ha parlato delle condizioni particolari di questa gara: “Per noi piloti non direi proprio che questa sia una pista impegnativa. Al contrario sappiamo che lo è molto per le vetture: si corre in altura e in aria rarefatta è critico raffreddare la monoposto in tutte le sue componenti. In fase di messa a punto devi cercare di far combaciare il più possibile la necessità di preservare l’affidabilità senza sacrificare troppo la prestazione. Per quanto riguarda le sensazioni alla guida, i primi giri sono un po’ strani, perché hai un set-up da Monte-Carlo e sensazioni simili a quelle di Monza, ma poi ti ci abitui e impari a convivere con la situazione”. LEGGI TUTTO

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    Gp Messico F1 (FP2): in-competition test per validare le Pirelli 2025

    La giornata in pista oggi, venerdì 25 ottobre, avrà uno svolgimento inusuale. Infatti, la seconda sessione di prove libere (FP2) sarà interamente dedicata alla validazione delle mescole Pirelli più morbide della gamma 2025 (C4, C5 e C6).
    Il cosiddetto in-competition test prevede infatti una sessione di novanta minuti (trenta in più del normale) in cui tutti i piloti e le squadre dovranno seguire un programma specifico definito dai tecnici della Pirelli.
    Oltre all’allocazione delle gomme da asciutto da utilizzare specificamente per il Gran Premio (due set di Hard, tre di Medium e sette di Soft, uno in meno rispetto al consueto), ogni pilota disporrà di due treni di gomme supplementari: uno sarà identico a quello disponibile per il fine settimana (baseline) e l’altro, invece, sarà un prototipo della gomma 2025 (option), sia in termini di costruzione – peraltro già omologata lo scorso settembre – che di mescola. Questi due set extra non saranno contraddistinti dalle tradizionali bande colorate.
    Il programma includerà, in linea teorica, un performance run e un long run per ognuno dei set, con numero di giri e quantitativi di carburante identici per squadre in base alla tipologia del run. L’unica eccezione potrà riguardare quei piloti che, per scelta della loro squadra, non avranno potuto girare in FP1 perché sostituiti da un giovane pilota: a loro sarà concesso sia di concentrare il lavoro per la Pirelli in sessanta minuti sia di disporre di un ulteriore set in più, della mescola Medium, in modo da poter recuperare per quanto possibile le informazioni utili per il prosieguo del fine settimana.

    I dati raccolti saranno poi analizzati dai tecnici Pirelli per affinare le caratteristiche delle mescole in vista del test collettivo di Abu Dhabi, in programma due giorni dopo la conclusione del campionato 2024. Per i team, dunque, la preparazione delle vetture per qualifiche e gara sarà concentrata in due ore: la FP1 del venerdì e la FP3 del sabato. LEGGI TUTTO