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    F1, Il nervosismo di Leclerc nel team radio delle libere [ AUDIO ]

    Nella terza sessione di prove libere del Gran Premio del Giappone, Charles Leclerc si è aperto in radio con il suo muretto box per chiedere come mai si sia perso troppo tempo ai box, impedendo di fare qualche giro in più in pista per preparare al meglio le qualifiche.

    Il pilota monegasco della Ferrari, nelle fasi finali delle prove libere III (FP3) del Gp del Giappone, aveva chiesto una modifica all’ala anteriore della sua SF-24. Leclerc sperava poi di poterla provare in pista al termine della sessione. Purtroppo non è stato così e da lì il nervosismo del ferrarista nel team radio che puoi ascoltare qui sotto.
    “Perché tanto tempo nel box?”, il team radio di Leclerc LEGGI TUTTO

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    F1, Tutte le novità tecniche ed aerodinamiche viste a Suzuka [ FOTO ]

    Dopo le prime tre gare dell’anno dove le monoposto sono rimaste sostanzialmente invariate, la trasferta giapponese vede le prime novità tecniche ed aerodinamiche esordire sulle vetture 2024. Vediamole nel dettaglio, grazie alle foto pubblicate da @AlbertFabrega su ‘X‘.

    RED BULL
    Le nuove aperture, ai lati dell’abitacolo, appena sotto l’halo.

    Red Bull añade entradas de refrigeración en los pontones del RB20.
    Red Bull added cooling scoops on the RB20 sidepods. #f1 pic.twitter.com/wwrHxX4mK7
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024
    Altre foto della RB20 vista nella pit lane di Suzuka.

    Red Bull ja añadido dos entradas pero ha tapado las salidas en lateral tapa motor. De todas maneras, las entradas en zona reposacabezas siguen.
    Red Bull added 2 inlets but removed the engine cover side outlets. Anyway, the headrest inlets still there. https://t.co/bW5mJvLzCa pic.twitter.com/PLCxbPIgfj
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024
    Novità anche per il supporto degli specchietti, ora con funzione aerodinamica più marcata.

    Más cosas que voy encontrando en el Red Bull. Han añadido un deflector en el soporte del espejo. #f1 https://t.co/AlUpYQ7gGO pic.twitter.com/PEY8TRegKM
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024
    ASTON MARTIN
    Il team inglese è quello che ha portato a Suzuka le novità più consistenti a fondo e pance, sempre più in stile Red Bull.

    Nuevos pontones para Aston Martin en Suzuka. Añaden una rampa más al exterior del pontón y se reduce la dimensión de la interior.
    New sidepods for Aston Martin on Suzuka #f1 #JapaneseGP pic.twitter.com/1GU83Yap1D
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024
    FERRARI
    Non ci sono evoluzioni sulla SF-24, se non qualche piccolo affinamento alla carrozzeria.

    El Ferrari en Suzuka #f1 #JapaneseGP pic.twitter.com/M12aGbGeRf
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024

    MCLAREN
    Alcuni particolari della nuova veste grafica della McLaren.

    El McLaren en Suzuka#f1 #JapaneseGP pic.twitter.com/VnXtPnP52z
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024

    El McLaren en Suzuka#f1 #JapaneseGP pic.twitter.com/VnXtPnP52z
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024
    MERCEDES

    El Mercedes en Suzuka#f1 #JapaneseGP pic.twitter.com/QIKpK4I4Yb
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024
    Infine una comparazione tre gli alettoni posteriori di Red Bull, Ferrari, Mercedes e McLaren.

    La configuración de alas traseras para Suzuka
    Suzuka rear wing configuration #f1 #JapaneseGP pic.twitter.com/EytLgHbRXR
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) April 4, 2024 LEGGI TUTTO

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    Verstappen spaventa la Red Bull: “Corro fino al 2028, dove importa meno”

    SUZUKA (Giappone) – Max Verstappen si prepara al weekend di Suzuka per tornare alla vittoria dopo la debacle australiana. Oltre alla gara a tener banco è anche il futuro del campione in carica associato recentemente al nuovo progetto Aston Martin, le sue parole: “Sono molto felice dove sono e voglio restarci. Ho un contratto con la Red Bull fino al 2028, poi vedrò se voglio continuare. È questa per me la cosa più importante: non è tanto questione di dove. Ma sono cose a cui non penso davvero in questo momento”. LEGGI TUTTO

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    Motogp, Uncini: “Riduzione dei motori? Giusto, ecco perché”

    I giorni successivi ad annunci come quello di Liberty Media, nuova padrona della MotoGP, sono sempre fitti di riflessioni e suggestioni. Sognare una MotoGP popolare quanto la F.1, possibilmente senza perdere la propria identità, è possibile, come lo è avere dubbi circa le reali intenzioni del colosso americano. In casi come questi è meglio affidarsi ai pensieri di chi il paddock della classe regina lo ha calcato a più riprese, magari anche in più di una veste. Franco Uncini dal canto suo in top class ha prima vinto – nel 1982 nell’allora 500 – e poi lavorato, nella fattispecie come responsabile della sicurezza, dunque conosce come pochi le dinamiche che governano il grande microcosmo chiamato MotoGP, destinato ora – forse – a cambiare in maniera drastica.  

    «Ero a conoscenza dell’affare già da qualche tempo – apre Uncini – anche se non ero sicuro che andasse in porto. Ho visto che Carmelo Ezpeleta dovrebbe rimanere al comando della nave, e questo mi rincuora: non voglio mettere in dubbio i valori di Liberty Media, ma Carmelo ha svolto un ottimo lavoro e sapere che continuerà a seguire le vicende del campionato mi rende tranquillo».   Liberty Media però lasciò al comando anche Ecclestone quando nel 2016 comprò la F.1, salvo poi esautorarlo rapidamente. Succederà lo stesso con Ezpeleta? «Carmelo ha seguito in prima persona l’operazione, ma credo che forse anche lui si senta un po’ stanco. Potrebbe andare avanti altri vent’anni grazie alla sua forza, ma ha già dato tanto al motociclismo. Egoisticamente vorrei che continuasse a seguire la MotoGP, ma non so cosa desideri davvero: se ha accettato questa operazione posso immaginare che avesse l’intenzionzione di fermarsi».   Cosa potrebbe cambiare con Liberty Media? «Non saprei. Ora al comando della Formula 1 c’è una persona di valore come Domenicali, che sin dal suo insediamento ha sicuramente aiutato il campionato a crescere passo dopo passo. Conosco Stefano da quando era direttore del Mugello, avendoci molto a che fare, e lo ritengo formidabile. Qualcuno pensa che il suo arrivo al vertice della F1 e la contestuale crescita del campionato siano stati solo una coincidenza, io invece gli attribuisco parecchi meriti. Ha una bacchetta magica, quindi se dedicherà del tempo anche alla MotoGP, con al suo fianco Carmelo almeno all’inizio, la MotoGP non potrà che crescere».   La F.1 negli anni ha privilegiato tanti aspetti esterni alle gare, gli appassionati di moto temono che la MotoGP possa perdere autenticità in favore dell’apparenza. Che ne pensa? «La reale intenzione di Liberty Media è difficile da capire al momento. Da appassionato, ex addetto ai lavori e amico di Ezpeleta e Domenicali mi aspetto un passo in avanti della MotoGP, anche se non so esattamente cosa potrà succedere».   Cosa serve alla MotoGP per aumentare il proprio status? «I numeri e lo spettacolo ci sono, il vero problema è che la moto in realtà non è un veicolo di trasporto, bensì da appassionato. La Formula 1 ha dietro di sé l’industria automobilistica, che fa numeri pazzeschi, e quella motociclistica non è certamente allo stesso livello. Di conseguenza il peso specifico è diverso, e non si può pretendere di essere forti come o più delle auto. I numeri della MotoGP ci sono, ed il paragone con la Formula 1 sarebbe improprio. Non credo ci sia tantissimo da fare relativamente alla MotoGP».   Il processo di evoluzione della MotoGP passerà anche per la rivoluzione regolamentare del 2027, che dovrebbe limitare lo sviluppo aerodinamico e ridurre la cilindrata da 1000 a 850. Può essere una fonte di crescita? «Se questo farà bene alla MotoGP lo capiremo più avanti. Attualmente la MotoGP è molto interessante, e lo stesso sviluppo dell’aerodinamica ha portato dei miglioramenti anche per quanto concerne l’uso delle moto in strada. Sono molto d’accordo sulla riduzione della cilindrata. Siamo arrivati a potenze indomabili, gestite solo grazie all’elettronica, quindi serve ridurrle drasticamente. In certi aspetti lo sviluppo tecnologico è un vantaggio per tutti, ma in altri si è andati un po’ troppo oltre. A mio parere il motociclismo non è solo uno sport, ma anche un mezzo per verificare delle scelte tecnologiche per l’utente che va in strada» LEGGI TUTTO

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    F1, Aston Martin scatenata: vuole Verstappen!

    Cosa ci sarà mai dopo il 2004? All’alba del terzo millennio ce lo chiedevamo tutti, cercando di immaginare gli effetti del nuovo regolamento tecnico finalizzato a ridurre le prestazioni. Ogni contratto cessava a fine 2004, addirittura quelli di Michael Schumacher e Jean Todt. Cosa ci attende dietro il confine del mondo? È passato un ventennio e siamo da capo: cosa ci sarà mai dopo il 2025? I regolamenti per il 2026 non sono ancora definiti, il Patto della Concordia va concordato (of course), pochissimi contratti si spingono oltre il 2025 e uno di questi è l’accordo che lega Max Verstappen alla Red Bull. Vale fino al 2028, ma dopo il caso che sta squassando Milton Keynes – anche se tutti lì hanno preso a far finta di nulla – è probabile che proprio a fine 2025 verrà stracciato. 
    Il realizzatore in Aston Martin
    La rivoluzione dei nuovi motori aprirà un nuovo ciclo tecnico e tutti cercheranno di approfittare per sovvertire i valori in loro favore. Viene da pensare a Ferrari, Mercedes, McLaren. Ma occhio all’Aston Martin! Lawrence Stroll detesta svegliarsi e non realizzare ciò che ha sognato. Sta investendo grandi capitali per costruire la nuova dominatrice della Formula 1, e guardate a che punto è arrivato: nel suo album delle figurine ci sono pentavalide come Fernando Alonso, il d.t. Dan Fallows (fino al 2021 aiuto di Adrian Newey), dal 2022 Luca Furbatto direttore dell’ingegneria, Bob Bell appena intercettato nella diaspora dell’Alpine. E ancora: c’è Martin Whitmarsh, ex McLaren, invisibile ma potentissimo. Decide tutto lui e solo la presenza del patron Lawrence gli impedisce di immaginare una squadra che si chiami Aston Martin Whitmarsh. 
    Honda in esclusiva e il piano per i prossimo anni
    E di più ancora: c’è la Honda in esclusiva! Lascerà la Red Bull a fine 2025 e lavorerà unicamente con Aston, per rimanere al vertice del Mondiale. I giapponesi sono strampalati come strateghi, ma quando cominciano a vincere è dura tirarli giù. Strano a dirsi, ma è possibile che per la verdona il bello debba ancora venire. Il superboss Lawrence impone strategie aggressive, e qui parliamo di tecnica come di mercato. Un anno fa in avvio di Mondiale ci lasciò tutti a bocca aperta con podi in serie, secondo posto tra i costruttori dopo Monaco e poi terzo a contatto con Mercedes per diversi GP, prima di calare nella seconda parte del Mondiale. Il primo sviluppo tecnico arrivò in Canada ma poi dal mese successivo, da Silverstone, tutto si complicò. L’Aston chiuse la stagione al quinto posto. Ora il percorso è stato tracciato all’inverso: partenza tranquilla e sviluppo determinante. «Quest’anno ci siamo focalizzati su una buona piattaforma che abbia ampie possibilità di sviluppo», ha spiegato Fallows. E mentre la maggior parte dei team hanno evitato complessità logistiche prevedendo i primi pacchetti evolutivi per Imola, Aston gioca d’anticipo a Suzuka. Secondo indiscrezioni riportate da Motorsport, avrà un nuovo fondo e una nuova carrozzeria: un grande sforzo, non casualmente prodotto per ben figurare in casa dei futuri partner. Intanto, sotto il pelo dell’acqua, Lawrence lavora per sprigionare il potenziale della sua squadra. Una delle mosse che ha in serbo per il 2026 è far scendere il figlio Lance dall’auto e affidarla a un top-driver. 
    Aston Martin e il sogno Verstappen
    E siamo a Verstappen. Stroll senior non si pone limiti e assieme a una super-offerta a Newey (secondo Motorsport cento milioni per quattro anni) ne ha una anche per Max. Questi, se Horner non si dimetterà a fine anno, volentieri punterebbe su un’Aston Martin che gli permetta di continuare a contare sulle power unit Honda e su Newey, fermo per gardening nel 2025 e nuovamente attivo dal fatidico 2026 (se non anche su una presenza dell’ultraottuagenario Helmut Marko). E chi accanto a Max? Forse Carlos Sainz? Possibile, ma oggi è prematuro dirlo. Si delineerebbe così il cuore dell’attuale Red Bull ricostituito all’interno dell’Aston, un po’ ciò che avvenne alla Ferrari nel 1996 con l’espianto dalla Benetton del blocco Schumacher-Brawn-Byrne. Perché se sognare non costa nulla, svegliarsi e realizzare quel che si è sognato costa tantissimo, però poi paga.  LEGGI TUTTO

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    F1, Gp del Giappone: numeri e curiosità della gara giapponese

    Questa settimana andrà in scena il Gran Premio del Giappone, una delle gare più attese di tutto il calendario F1 2024, anche dagli addetti ai lavori.SUZUKA, JAPAN – SEPTEMBER 22: Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB19 on track during practice ahead of the F1 Grand Prix of Japan at Suzuka International Racing Course on September 22, 2023 in Suzuka, Japan. (Photo by Clive Rose/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content PoolSe le 18 curve del Suzuka Circuit potessero parlare racconterebbero alcune delle più memorabili pagine di storia della Formula 1. Direbbero dei tanti titoli mondiali che questo nastro d’asfalto ha assegnato, spesso con la Scuderia Ferrari vincitrice. Indimenticabile l’”Alba rossa” del 2000 con il successo in gara e il primo titolo in rosso di Michael Schumacher che si ripeté poi anche nel 2003. Racconterebbero però anche dei delusi, che a volte indossavano la casacca di Maranello, come fu per Alain Prost nel 1990, quando il titolo andò ad Ayrton Senna, o per lo stesso Schumacher contro Mika Häkkinen nel 1998.
    GRAN PREMIO DEL GIAPPONE: NUMERI E CURIOSITÀ
    0. I Gran Premi del Giappone disputati in aprile nella storia della Formula 1. Le 37 gare corse fin qui sono andate in scena principalmente in ottobre (31 volte), anche se in tre occasioni si è gareggiato in settembre e in altre tre in novembre. Eppure il Mondiale ha fatto tappa nel Paese del Sol Levante in aprile: accadde nel 1994 quando sul piccolo e remoto tracciato di Aida, ora noto come Okayama, si disputò il Gran Premio del Pacifico, vinto da Michael Schumacher con la Benetton.
    3. Le configurazioni disponibili del Suzuka Circuit. Oltre alla versione sulla quale si gareggia, lunga 5.807 metri, sono disponibili il West Circuit, lungo 3.466 metri e l’East Circuit, da 2.243 metri. Le due configurazioni vengono di solito impiegate da categorie nazionali o Gran Turismo.
    6. I differenti tipi di sushi – uno dei cibi più rinomati del Giappone – secondo la tradizione. Partiamo dal sashimi, per creare il quale il pesce crudo viene tagliato a fette lunghe e rettangolari e servito così com’è. Ogni fetta è detta hira-zukuri. Si mangia accompagnato da wasabi, salsa di soia e zenzero marinato. C’è poi il nigiri, che prevede l’impiego di riso condito con aceto modellato in blocchetti sui quali vengono poi adagiati fette di pesci o piccoli pesci e crostacei interi. Il chirashi, parola che significa “sparso”, prevede un piatto di riso con pezzi di pesce crudo e una varietà di altri elementi tra cui talvolta c’è anche la frutta. Molto noto, il maki è un sushi che viene arrotolato in un’alga nori e poi tagliato a pezzetti. Si ottiene così un rotolo di riso con nel cuore l’ingrediente principale che non necessariamente è pesce: non sono rari i maki di frutta e verdura. L’uramaki è abbastanza simile al maki, con l’eccezione che il riso viene posto all’esterno dell’alga nori invece che all’interno. Infine ci sono i temaki che sono sempre a base di riso e pesce ma più grandi, a forma di cono e accompagnati da verdure.

    226. Le varietà di ciliegio (in giapponese sakura) che si possono trovare in Giappone, la stragrande maggioranza dei quali fiorisce proprio nel mese di aprile, rendendo certe zone del Paese dei paesaggi da favola. La varietà più popolare è lo Somei Yoshino, con i suoi fiori di colore bianco quasi puro e tratti di rosa pallido soprattutto in prossimità del gambo: fioriscono e sfioriscono solitamente in una settimana, prima che spuntino le foglie, così che per quel breve periodo gli alberi appaiono quasi totalmente bianchi da cima a fondo. La varietà prende il nome dal villaggio di Somei (ora parte del quartiere di Toshima a Tokyo). Il sakura invernale o fuyuzakura comincia invece a fiorire in autunno per poi continuare, seppur sporadicamente, per tutto l’inverno. Altre varietà comprendono la yaezakura e la shidarezakura. La yaezakura presenta grandi fiori, di spessore e con ricchi petali rosa, mentre la shidarezakura si caratterizza per i rami, che cadono come quelli di un salice piangente, andando a creare splendide cascate di fiori rosa.
    197.000. Gli abitanti di Suzuka, la terza città per grandezza della prefettura di Mie, all’interno della regione del Kansai, sull’isola di Honshu. La città è prettamente industriale e si posiziona per popolazione solamente dietro a Yokkaichi, il centro più importante dal punto vista commerciale (306.000 abitanti), e a Tsu, il capoluogo dove hanno sede gli organismi governativi di zona (279.000 abitanti). LEGGI TUTTO

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    F1, Domenicali: “Leclerc non accetterà mai di fare il gregario di Hamilton”

    Intervistato da Leo Turrini, il numero uno della Formula 1 ha parlato dell’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari facendo qualche parallelo con Michael Schumacher. Sentite cosa ha detto…

    “Come la mettiamo con Hamilton? Non è troppo vecchio?” E’ questa una delle “domande scomode” che Leo Turrini ha fatto a Stefano Domenicali il quale ha detto: “No. Io sono presente a tutte le gare. Hamilton non ha perso niente del talento e ha ancora fame di successi”.
    Turrini ha poi chiesto se “potrebbe essere il nuovo Schumi per il Cavallino“. La risposta del CEO della Formula 1 è stata: “Sì, ma di sicuro c’è una differenza e non mi riferisco all’età, sebbene Michael al suo arrivo in Italia fosse molto più giovane. Schumi era il dominus assoluto, Irvine era dichiaratamente un numero due. Lewis dovrà giocarsela con uno come Leclerc, che non accetterà mai mansioni da gregario”.
    Non mancherà certo del lavoro a Vasseur. E su questo Domenicali ha concluso, dicendo: “Credo che Fred sia perfettamente in grado di gestire una situazione che lui per primo ha contribuito a determinare”.
    Leggi sul blog di Turrini l’intervista completa a Domenicali. LEGGI TUTTO

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    F1, Vasseur: “Per battere i nostri rivali a Suzuka, bisogna essere perfetti”

    Va in scena questa settimana il Gran Premio del Giappone, una delle gare più attese di tutto il calendario, anche dagli addetti ai lavori. Suzuka è speciale non solo per lo splendido circuito a forma di otto, ma anche per l’atmosfera elettrizzante che solo gli appassionati locali sanno creare, con adulti e bambini vestiti da pilota sugli spalti, per non parlare dei bizzarri copricapi molto diffusi sulle tribune e a volte anche nel paddock.VASSEUR Frédéric (fra), Team Principal & General Manager of the Scuderia Ferrari, portrait during the Formula 1 Rolex Australian Grand Prix 2024, 3rd round of the 2024 Formula One World Championship from March 22 to 24, 2024 on the Albert Park Circuit, in Melbourne, Australia – Photo Eric Alonso / DPPI

    Alla vigilia del quarto appuntamento del mondiale 2024 di Formula 1, Fred Vasseur ha detto: “Andiamo in Giappone sull’onda dell’entusiasmo per la doppietta conseguita in Australia. Le sensazioni uniche legate alla vittoria ci spingono a impegnarci ancora di più per cercare di riassaporarle il prima possibile. La pista di Suzuka costituisce un banco di prova particolarmente impegnativo per le vetture così come per i piloti, che infatti la amano”.
    Il Team Principal della Scuderia di Maranello ha poi anche aggiunto: “Noi crediamo di avere un pacchetto competitivo ma sappiamo anche che per riuscire a battere i nostri rivali bisogna essere perfetti. Come sempre in Giappone, e quest’anno anche di più dal momento che per la prima volta corriamo a Suzuka a inizio primavera, le condizioni meteo potrebbero fare la differenza, ma ci siamo preparati bene a casa e siamo determinati a giocarci le nostre carte”. LEGGI TUTTO