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    Com’era il rapporto tra Leclerc e Sainz?

    Carlos Sainz e Charles Leclerc | credit: @Scuderia Ferrari Press Office
    Xavi Marcos, ex ingegnere di pista di Charles Leclerc, ha rilasciato alcune rivelazioni circa il vero rapporto tra il monegasco e Sainz in Ferrari. Inoltre, ha svelato la maniera in cui Leclerc avrebbe reagito alla notizia dell’ingaggio di Hamilton, che dalla prossima stagione sostituirà proprio Carlos Sainz alla guida della monoposto Ferrari.
    Quando lo sport è una passione così grande che se ne vorrebbe parlare continuamenteEbbene sì, per molti lo sport è una passione immensa, che porta e ha portato tantissime persone a praticarlo, ma anche a parlarne, magari attraverso un sito web dedicato. Se il piano è questo, allora il consiglio è di affidarsi a Ionos, uno dei leader nel settore della registrazione domini e dei servizi di Hosting WordPress. Ionos offre soluzioni affidabili per aziende, professionisti e privati che desiderano creare una presenza online solida e professionale. Registrare un dominio con Ionos è uno step fondamentale per costruire un’identità digitale unica e riconoscibile. Oltre alla registrazione del dominio, Ionos offre una gamma completa di servizi per la gestione dei siti web, tra cui email professionali, strumenti per la creazione di portali e pagine e soluzioni avanzate per e-commerce. Una delle caratteristiche più innovative tra quelle offerte dal brand è l’integrazione con l’Intelligenza Artificiale, che semplifica e automatizza la gestione di qualsiasi sito web. Grazie a questa tecnologia, gli utenti possono generare e modificare il proprio sito con pochi clic, ricevendo suggerimenti utili in tempo reale per ottimizzare design e contenuti. Affidarsi a Ionos vuol dire scegliere un provider innovativo e affidabile, che mette a disposizione un supporto tecnico disponibile 24/7 e una serie di strumenti avanzati per ottenere il tanto ambito successo in rete.
    Leclerc e Sainz andavano d’accordo?Oltre a generare un entusiasmo contagioso, l’approdo di Hamilton in Ferrari ha sollevato più di qualche dubbio circa la convivenza del 7 volte campione del mondo con il compagno di squadra Charles Leclerc, sul quale la scuderia di Maranello ha sempre puntato con decisione. Il pilota di Monte Carlo è cresciuto proprio nell’Academy della Ferrari ed è sempre stato legato al Cavallino Rampante. L’arrivo di Hamilton, però, potrebbe rimettere tutto in discussione e influire sul delicato rapporto tra compagni di squadra. Ma qual era il rapporto di Charles Leclerc con gli altri compagni di scuderia prima che arrivasse Lewis Hamilton?Secondo Xavier Marcos, Leclerc avrebbe imparato tantissimo da Vettel, suo primo compagno di squadra. Con Sainz, invece, le cose sono cambiate: lo spagnolo è un pilota molto costante, che lavora tanto e che preferisce non mischiare amicizia e lavoro. Il rapporto tra i due, infatti, è sempre stato piuttosto formale, ma anche abbastanza corretto. Leclerc e Sainz non sono sempre andati d’accordo, ma anche quando hanno discusso lo hanno fatto in modo costruttivo, ha svelato Xavi Marcos. Quando la Ferrari ha annunciato l’accordo con Hamilton, poi, Leclerc è sembrato contento, dando a tutti l’impressione di aver preso bene la notizia. Charles ha subito iniziato a pensare a tutto ciò che avrebbe potuto imparare da Lewis e a come sfruttare la sua presenza in Ferrari per crescere dal punto di vista professionale, ha aggiunto Marcos. LEGGI TUTTO

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    Citroën C3 Aircross il Suv per le famiglie

    EVOLUZIONE

    Con oltre mezzo milione di unità vendute, il B-Suv francese si è evoluto per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più orientato verso la mobilità elettrificata e multi-alimentazione. Il model year 2025 si basa su una nuova piattaforma (parliamo della Smart Car di Stellantis, condivisa con Fiat Grande Panda e Opel Frontera), che permette di offrire, per la prima volta, una versione a sette posti e una gamma motori che spazia dal benzina tradizionale all’ibrido, fino alla variante 100% elettrica. L’estetica riprende il linguaggio stilistico inaugurato dall’utilitaria C3, con frontale più aggressivo e squadrato, dominato dal nuovo logo Citroën e dalla firma led a tre segmenti; rivisto anche il posteriore, dalla forte personalità. La lunghezza cresce fino a 4,39 metri, ben 23 centimetri in più rispetto alla generazione precedente. Ciò, assieme al passo di 2,67 metri, assicura spazio in abbondanza per passeggeri e bagagli: a prescindere dal powertrain, il baule posteriore varia da 460 a ben 1.600 litri. La modularità è un elemento chiave del progetto, con l’introduzione di una seconda fila scorrevole e una terza con due posti opzionali. Quest’ultima riduce la capacità di carico a 330 litri in configurazione cinque posti e a soli 40 litri quando tutti e sette i sedili sono occupati. Rivisto anche l’abitacolo, con materiali di qualità, tanta tecnologia – display touch da 10,25 pollici per il sistema multimediale, compatibile con smartphone e connesso alla rete, e strumentazione digitale in stile “head-up” dietro al volante – ed ergonomia migliorata grazie ai sedili Citroën Advanced Comfort, più imbottiti.

    MOTORI

    Sotto il cofano, oltre al 1.2 turbo-benzina da 100 cv e cambio manuale (a listino da 19.090 euro), è disponibile il sistema Hybrid a 48 Volt da 136 cv (da 24.790 euro). In questo caso, il tre cilindri 1.2 PureTech turbo si abbina a un motore elettrico da 21 kW (28 cv) integrato nel cambio automatico a doppia frizione e sei rapporti: soluzione che consente di abbattere i consumi del 20% rispetto alla versione termica pura, con una marcia a zero emissioni fino al 50% del tempo in contesto urbano. Su strada, le sospensioni Citroën Advanced Comfort, con fine corsa a smorzamento idraulico, filtrano efficacemente le asperità del terreno senza sacrificare la tenuta di strada. Buona la gestione della frenata rigenerativa, che massimizza il recupero di energia; ottima la sicurezza in marcia, con ausili attivi di livello 2 come cruise control adattivo con mantenimento di corsia e frenata automatica di emergenza. Per chi punta a una mobilità totalmente elettrica, la line-up si completa con la versione ë-C3 Aircross, proposta a meno di 30mila euro (attualmente in promozione a 26.790 euro). Il motore da 113 cavalli e 124 Nm di coppia è alimentato da una batteria litio-ferro-fosfato da 44 kWh, che assicura oltre 300 km di autonomia secondo il ciclo WLTP e si ricarica fino all’80% in soli 26 minuti a 100 kW. Durante il test sulle strade tra Sitges e Barcellona, la versione ibrida ha evidenziato un comportamento equilibrato, con sterzo leggero, ma preciso e consumi di poco superiori ai 6 l/100 km, pari a 16,6 km/l. La controparte a elettroni, invece, si è distinta per una gestione efficiente dell’energia, con circa 16 kWh necessari per coprire 100 km. 

    SCHEDA TECNICA

    DIMENSIONI

    LUNGHEZZA: 4,40 m

    LARGHEZZA: 1,80 m

    ALTEZZA: 1,63 m

    PESO: 1.298/1.504 kg

    MOTORI

    Benzina 3 cilindri 100 cv

    Benzina mild hybrid 48V 136 cv

    Elettrico 113 cv (83 kW) batteria da 44 kWh

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    Hyundai Inster elettrica per la città

    CARATTERISTICHE

    La Inster, prima elettrica di segmento A del Costruttore coreano è lunga 3,82 metri, larga 1,61, alta 1,57, ma soprattutto ha un passo di 2,58 metri, paragonabile a vetture di segmento B lunghe almeno 4 metri. Il design esterno è caratterizzato da forme squadrate, solide, con le protezioni sottoscocca all’anteriore e al posteriore, le barre portatutto sul tetto che contribuiscono ad aumentare la percezione dell’altezza totale delle vettura e prominenti passaruota. Tanti dettagli che strizzano l’occhio alla fi losofi a dei piccoli Suv urbani. Il tema dei pixel, caro al design delle elettriche Hyundai, è ripreso poi nelle due fi le separate di sette Led sulla fascia nera poco sotto il cofano, che fungono da indicatori di direzione, stessa impostazione usata per la fi rma luminosa posteriore. A “quadratini” è anche lo schema dello stile dei cerchi che, a seconda dell’allestimento, possono essere da 15” o da 17”. I gruppi ottici principali, invece, sono fari circolari posti su entrambi i paraurti, che conferiscono un aspetto simpatico alla Inster. Le misure esterne hanno permesso di creare un ambiente ampio e versatile nell’abitacolo. Il sedile posteriore che scorre in avanti fi no a 16 cm, oltre ad essere abbattibile in confi gurazione 50/50, per aumentare la capacità di carico da un minimo di 280 fino a un massimo di 350. In più lo schienale del passeggero anteriore è completamente reclinabile in avanti per diventare un piano appoggio, oppure favorire il carico di oggetti lunghi e ingombranti. La maggior parte dei comandi è tutta posizionata tra plancia e consolle, impostazione che ha permesso di eliminare il tunnel centrale creando uno spazio aperto tra i sedili anteriori. Praticità che va di pari passo con la digitalizzazione. La strumentazione sfrutta un cluster da 10,25”, stessa dimensione per il touch dell’infotainment, dotato quest’ultimo di software aggiornabile via OTA, con sistema di navigazione integrato e compatibilità wireless con Apple CarPlay e Android Auto. Alla guida, la seduta alta e la luminosità dell’abitacolo rendono piacevole l’esperienza al volante in città, favorendo in tutte le situazioni gli ingombri in manovra, queste ultime facilitate da un raggio di sterzata contenuto. Effi cace anche la taratura delle sospensioni, che fi ltrano bene i contraccolpi delle irregolarità tipiche degli asfalti cittadini. Poi c’è la coppia istantanea dell’elettrico, che la rende reattiva negli stop&go da semaforo, ma senza esagerare, in pieno rispetto della sua indole da cittadina pura. Infi ne, con il pacchetto ADAS praticamente completo ci si sente sicuri grazie, in particolare, alle telecamere 360° e alla frenata di emergenza.

    MOTORIZZAZIONE

    La Inster è una trazione anteriore, disponibile con motore da 97 cv e batteria da 42 kWh o con motore da 115 cv e batteria da 84,5 kW. Le autonomie dichiarate (WLTP) vanno da un minimo di 300 km (Standard Range) a un massimo di 355 km (Long Range). L’alimentatore si ricarica in AC tramite il caricatore di bordo a 11 kW, ma sostiene anche la ricarica in DC fi no a 120 kW per passare dal 10 all’80% di ricarica in mezz’ora. La Hyundai Inster è già in vendita in due allestimenti: Xtech che parte da 24.900 euro e Xclass a partire da 28.650 euro.

    DIMENSIONI

    Lunghezza: 3,82 m

    Altezza: 1,57 m

    Larghezza: 1,61 m

    Passo: 2,58 m

    Peso: 1305 kg

    MOTORE

    Elettrico da 97 cv (71 kW) e batteria da 42 kWh, o da 115 cv (84,5 kW) e batteria da 49 kWh

    PREZZO

    Da 24.900 euro

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    Ducati, tempo di scelte per dominare due anni

    Giusto il tempo di arrivare a Buriram dalla Malesia, via Bangkok, e i protagonisti della MotoGP si sono immediatamente concentrati sulla fase finale dei test invernali. Alle 4 italiane è iniziata la prima delle due giornate di prove, per sedici ore complessive che condurranno poi al primo GP stagionale, fra poco più di due settimane sempr LEGGI TUTTO

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    Sportequipe 6 GT e 7 GTW, due Suv per chi ama la competizione

    L’essenza del Marchio si manifesta in due modelli che riescono a fondere con armonia la sportività e la massima eleganza. Due Suv, la carrozzeria più in voga in questo momento storico del mercato.

    Sportequipe 6 GT dichiara tutta la sua sportività già dal design esterno, con un frontale dalle linee affilate e aggressive, che conferiscono un forte senso di dinamismo. I fari full Led garantiscono una visibilità senza pari su strada, mentre i cerchi in lega da 20” completano il quadro estetico.

    All’interno, la musica non cambia, con un pieno di tecnologia e comfort. Guidatore e passeggeri sono immersi in un ambiente premium, con sedili e volanti in pelle, illuminazione ambientale a Led, sistema automatico di purificazione dell’aria, tetto panoramico, bracciolo centrale-anteriore con vano refrigerato e posteriore con vano portaoggetti. Senza dimenticare il caricatore wireless per smartphone.A gestire l’infotainment ci pensano invece il quadro strumenti LCD TF e il display da 15,6” compatibile con Apple CarPlay e Android Auto.

    Ma ci sono numerose altre opzioni di serie, tra cui il sedile conducente regolabile in 6 posizioni, ed entrambi i sedili anteriori riscaldabili e rinfrescabili, così come gli 8 speaker audio.

    Sportequipe non si dimentica della sicurezza. La 6 GT vanta 6 airbag, cruise control adattivo e un pacchetto completo di sistemi di assistenza alla guida. Presenti anche 4 telecamere HD con vista a 360°, e i sensori di parcheggio davanti e dietro.

    Le prestazioni sono garantite dal motore 1.6 benzina da ben 185 cavalli di potenza, abbinato al cambio automatico DCT a doppia frizione che imposta direttamente la marcia migliore regalando accelerazioni più fluide. Il motore è disponibile anche in versione GPL, consentendo così un sostanzioso risparmio al momento di fare rifornimento. LEGGI TUTTO

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    F1, Pino Allievi: Qualcuno in Ferrari ha definito Hamilton “il messia”

    Qualcuno in Ferrari ha definito Hamilton “il messia”, come a dire che il team pende già dalla sua parte. E’ questo quanto sostiene Pino Allievi, nella sua rubrica “Gas a tavoletta” su Autosprint.Lewis Hamilton in pista a Fiorano – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    Charles Leclerc è stato definito, sicuramente un po’ troppo prematuramente, come “il predestinato”. Ora c’è chi sostiene che, in Ferrari, qualcuno ha già definito Lewis Hamilton come “il messia”. A scrivere in questi termini è Pino Allievi in un articolo dal titolo “Dentro ai derby in rosso”, sul numero 5 del settimanale Autosprint.
    Il giornalista, ex Gazzetta dello Sport, ha ripercorso un po’ la storia di celeberrime coppie Ferrari del passato, per poi arrivare a parlare della sfida interna in casa Ferrari tra Leclerc ed Hamilton. Allievi parla del pilota inglese come di un vero e proprio “brand”, sbarcato a Maranello con un stuolo di manager e collaboratori vari con l’obiettivo di conquistare l’ottavo titolo mondiale e ribadire di essere il migliore di sempre.
    Stando sempre ad Allievi, qualcuno in Ferrari avrebbe già definito Hamilton “il messia”, come dire che il team pende già dalla sua parte. Legato a questo c’è ovviamente la “difficile” posizione di Leclerc.
    Sempre nel suo approfondimento su Autosprint, Allievi scrive: “Il fatto che qualcuno abbia detto che ‘l’arrivo di Hamilton fa bene a Leclerc perché lo farà crescere’, è una cosa che Charles potrebbe non aver gradito.

    Se da un lato infatti Hamilton ha già vinto tanto, Leclerc ha bisogno di battere il nuovo compagno di squadra, per difendere la sua reputazione in Ferrari e in Formula 1. Una sconfitta – ha chiosato letteralmente Allievi – lo caccerebbe tra gli eterni secondi”. LEGGI TUTTO

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    La leggenda John Surtees, dal motoclismo alla Formula 1

    John Surtees – credits: Ferrari.com
    Nel panorama degli sport motoristici, dove l’audacia si fonde con la velocità e la passione alimenta ogni sorpasso, emerge una figura leggendaria, un’icona il cui nome risuona attraverso le epoche: John Surtees. La sua storia è un racconto di trionfi e sfide, un esempio di come la determinazione e il talento possano condurre un individuo a conquistare vette inimmaginabili.

    La carriera nel motociclismo
    Nato l’11 febbraio 1934 a Tatsfield, nel Surrey, Inghilterra, John Surtees ha iniziato la sua carriera nel motociclismo negli anni ’50, un’era in cui le due ruote erano sinonimo di libertà e avventura. Il suo talento era evidente fin da subito, e la sua abilità nel domare le moto da corsa lo ha portato rapidamente alla ribalta. Nel 1956, Surtees ha conquistato il suo primo titolo mondiale nella classe 500cc con la MV Agusta, un successo che ha ripetuto per altri sei anni consecutivi, un dominio che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del motociclismo. La sua capacità di controllare le moto ad alta velocità, la sua precisione nelle traiettorie e la sua audacia nel superare gli avversari lo hanno reso un pilota temuto e rispettato da tutti.
    Il passaggio alla Formula 1
    Dopo aver raggiunto l’apice del successo nel motociclismo, Surtees ha deciso di intraprendere una nuova sfida: la Formula 1. Nel 1960, ha fatto il suo debutto nel campionato automobilistico con la scuderia Ferrari, un team leggendario che ha rappresentato per lui un’opportunità unica. La transizione dal motociclismo alle auto non è stata semplice, ma Surtees ha dimostrato di possedere il talento necessario per eccellere anche in questa nuova disciplina. La sua passione per la velocità e la sua determinazione nel superare i propri limiti lo hanno portato a migliorare costantemente, fino a raggiungere il culmine della sua carriera nel 1964. In quell’anno magico, Surtees ha conquistato il campionato del mondo di Formula 1, diventando così l’unico pilota nella storia ad aver vinto titoli mondiali sia nel motociclismo che nella Formula 1. Un’impresa straordinaria che ha consacrato la sua leggenda e lo ha reso un’icona immortale dello sport.

    L’eredità di John Surtees
    La carriera di John Surtees è stata costellata di successi, ma anche di sfide e tragedie. Nel 2009, ha subito la perdita del figlio Henry in un tragico incidente durante una gara, un evento che ha segnato profondamente la sua vita. Nonostante il dolore, Surtees non si è arreso e ha continuato a coltivare la sua passione per le corse, dedicandosi anche a iniziative volte a migliorare la sicurezza nel motorsport. La sua esperienza e la sua competenza sono state preziose per promuovere l’adozione di misure di sicurezza più rigorose, contribuendo a proteggere la vita dei piloti. Oggi, John Surtees è considerato una leggenda dello sport, un esempio di talento, coraggio e determinazione. La sua storia continua a ispirare generazioni di piloti e appassionati di motorsport, ricordando loro che con passione e impegno è possibile superare qualsiasi ostacolo e raggiungere traguardi straordinari.
    John Surtees è un’icona intramontabile dello sport, un pilota che ha saputo lasciare un’impronta indelebile nel mondo delle corse. La sua capacità di eccellere sia sulle due che sulle quattro ruote è un’impresa unica, un record che difficilmente sarà eguagliato. La sua vita è un esempio di come la passione, il talento e la determinazione possano condurre un individuo a realizzare i propri sogni, superando ogni limite e diventando una leggenda. John Surtees rimarrà per sempre un simbolo di eccellenza nel motorsport, un campione che ha saputo conquistare il cuore di milioni di appassionati in tutto il mondo.
    Scritto da: Alessandro De Paola LEGGI TUTTO

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    L’evoluzione dei 10 attuali team F1, dalle origini ad oggi

    Un viaggio nella storia, attraverso l’evoluzione degli attuali 10 team di Formula 1, dalle loro origini ai giorni nostri.Infografica: x.com/F1

    La Formula 1 non è solo un campionato automobilistico: è l’apice del motorsport, dove velocità, tecnologia e passione si mescolano per creare uno spettacolo senza pari. Ogni stagione, la griglia di partenza si arricchisce di nuovi protagonisti, ognuno con una propria storia che rispecchia non solo la competizione sportiva, ma anche l’evoluzione tecnologica, l’ingegneria e la strategia gestionale. Questo nostro viaggio nella storia delle Scuderie F1 ci permette di comprendere non solo l’evoluzione dei team, ma anche l’essenza stessa della Formula 1: una battaglia continua tra ingegno umano e velocità pura.
    Evoluzioni Team F1, Ferrari: il mito senza tempo
    La storia della Scuderia Ferrari affonda le sue radici nel lontano 1929, quando Enzo Ferrari fondò la squadra come divisione sportiva della Alfa Romeo. Dopo il debutto in Formula 1 nel 1950, la Ferrari è diventata la scuderia simbolo della competizione, rappresentando l’eccellenza del motorsport italiano. Con 16 titoli mondiali costruttori e 15 titoli piloti, la Ferrari è la squadra con il maggior seguito di tifosi in tutto il mondo. La passione per le corse, l’ingegneria di alta qualità e una continua spinta all’innovazione hanno permesso alla Ferrari di dominare la scena della F1 per decenni. Ogni vittoria è celebrata come una vittoria dell’Italia, e la “Rossa” continua a essere un simbolo di eccellenza, alimentando la competizione con nuovi progetti e talenti.
    Red Bull: l’astro nascente
    La Red Bull è una delle storie più straordinarie nel panorama della Formula 1. Fondata nel 2005, questa scuderia austriaca ha rapidamente conquistato la vetta del motorsport grazie a un approccio audace e innovativo. Dopo l’acquisizione del team Jaguar Racing (ex Stewart Grand Prix), la Red Bull ha investito enormemente in tecnologia e in un vivace programma di scouting, che ha portato alla scoperta di piloti come Sebastian Vettel e Max Verstappen. Con 6 titoli mondiali piloti e 4 costruttori, la Red Bull ha scritto una delle pagine più brillanti della F1 moderna. Il suo dominio nell’era turbo-ibrida, in particolare, è frutto di una continua spinta all’innovazione e un team sempre pronto a sfidare i giganti come Ferrari e Mercedes. La Red Bull è diventata sinonimo di strategia brillante e di successi che sembrano destinati a durare nel tempo.
    Mercedes: la potenza tedesca
    La Mercedes ha una lunga storia nelle corse, risalente agli anni ’50, quando le sue vetture dominarono la scena con piloti leggendari come Juan Manuel Fangio. Tuttavia, è dal 2010 che la casa tedesca ha avviato una nuova era di successi senza precedenti, con il ritorno in F1 via Brawn Gp, ex Honda, BAR e Tyrrell. Da allora, la Mercedes ha dominato l’era ibrida con 7 titoli mondiali costruttori consecutivi dal 2014 al 2020. Il team tedesco ha spinto al limite le tecnologie del motore ibrido, stabilendo nuovi standard di prestazione e affidabilità. Grazie a piloti come Lewis Hamilton, che ha dominato la F1 negli ultimi anni, la Mercedes si è imposta come uno dei riferimenti indiscussi nel motorsport.
    Evoluzioni Team F1, McLaren: la leggenda britannica
    Fondata nel 1963 da Bruce McLaren, questa scuderia britannica è una delle più titolate della storia della F1, con 8 titoli mondiali costruttori e 12 piloti. La McLaren ha sempre rappresentato il cuore dell’innovazione, sia in pista che fuori. La squadra ha lanciato numerose tecnologie pionieristiche, come l’introduzione delle prime monoscocche in fibra di carbonio, una vera rivoluzione per la sicurezza dei piloti. Nel corso degli anni, la McLaren ha avuto piloti leggendari come Ayrton Senna, Alain Prost, Mika Häkkinen e Lewis Hamilton, tutti protagonisti di battaglie memorabili. Nonostante alcuni periodi di difficoltà, la McLaren è sempre riuscita a risalire la china, mantenendo un posto d’onore nella storia della Formula 1.
    Alpine: la rinascita francese
    La storia dell’Alpine è strettamente legata a quella di Renault (ex Benetton e Toleman), che ha debuttato in Formula 1 nel 1977. Dopo la parentesi Lotus e il ritorno in F1 sempre come Renault, il marchio ha subito un processo di rebranding nel 2021, assumendo il nome Alpine per sottolineare la sua connessione con la tradizione automobilistica francese. Con un passato di successi, tra cui i titoli mondiali conquistati da Fernando Alonso nel 2005 e 2006, l’Alpine sta cercando di tornare ai vertici, focalizzandosi su una tecnologia innovativa e sulla valorizzazione di giovani talenti. La scuderia è pronta a rinnovare la sua competitività, mirando a recuperare il terreno perduto nel corso degli ultimi anni.
    Aston Martin: il ritorno di un marchio storico
    L’Aston Martin ha una lunga storia nel mondo delle corse, ma la sua partecipazione alla Formula 1 ha avuto una parentesi lunga e complessa. Dopo un periodo di assenza, nel 2021 la scuderia britannica è tornata in F1 con un nuovo progetto che ha preso il posto del team Racing Point, già ex Force India e in origine Jordan Grand Prix. Il marchio, celebre per la sua eleganza e il design raffinato, ha portato con sé un forte patrimonio di successi nelle corse automobilistiche. Con un forte impegno nell’ingegneria e nel design delle vetture, l’Aston Martin ha come obiettivo quello di tornare a essere una forza dominante, facendo leva su prestazioni elevate e una filosofia che unisce tradizione e modernità.

    Racing Bulls: radici italiane
    Il team RB, nato come Minardi F1 Team e più recentemente conosciuto come Toro Rosso e poi AlphaTauri, ha avuto un percorso interessante all’interno della Red Bull. Fondato nel 2006, il team ha avuto la missione di fornire una piattaforma per i giovani piloti, e nel corso degli anni ha avuto il merito di scoprire talenti come Sebastian Vettel, che ha poi vinto il campionato del mondo. Dopo il rebranding a AlphaTauri nel 2020, il team ha continuato a crescere, consolidandosi come un’importante realtà nella griglia di partenza. Pur essendo sempre stata una scuderia di “seconda fascia”, la Racing Bulls ha spesso sorpreso per il suo spirito competitivo e la sua capacità di lottare contro squadre più potenti.
    Evoluzioni Team F1, Williams: la tradizione britannica
    Gp Italia F1 1995, Monza: Hill, Williams, Head, Newey | foto: Andrea Gallazzi – CircusF1Fondata nel 1977 da Frank Williams, la scuderia è stata per decenni una delle forze dominanti della Formula 1. Con 9 titoli mondiali costruttori e 7 piloti, la Williams ha scritto la storia del motorsport con una filosofia che ha sempre puntato sull’ingegneria e sullo spirito di squadra. Nonostante le difficoltà economiche e i periodi di crisi, la Williams è riuscita a mantenere la sua identità come uno dei team più rispettati. La sua resilienza e passione sono la chiave per comprendere il suo status nella storia della F1, un patrimonio che non si dimentica facilmente.
    Evoluzioni Team F1, Haas: la nuova sfida americana
    Fondata nel 2014, la Haas è l’esempio di come un team giovane possa entrare in Formula 1 e competere ad alti livelli. Grazie alla partnership con Ferrari, Haas ha avuto un buon inizio, mostrando fin da subito di essere in grado di inserirsi nella lotta per i posti di centro-griglia. Pur essendo ancora un team giovane, la Haas ha mostrato grandi potenzialità e una determinazione a far crescere il proprio progetto.
    Sauber F1 Team: l’eccellenza svizzera
    Il Sauber F1 Team, fondato da Peter Sauber nel 1993, è una scuderia svizzera che ha avuto un impatto notevole nella Formula 1. Con una reputazione per la qualità e l’affidabilità, Sauber ha saputo sviluppare vetture competitive, portando alla luce talenti come Kimi Räikkönen. Nel 2019, Sauber ha cambiato nome in Alfa Romeo Racing, ma ha mantenuto la sua identità e la sua tradizione nel motorsport. Oggi continua a essere un attore importante nella competizione. Dopo la fine dell’accordo con Alfa Romeo, il 15 dicembre 2023 il team svizzero ha annunciato il nuovo nome per la stagione 2024 di Formula 1: Stake F1 Team Kick Sauber. Questo segna il ritorno del nome Sauber nel campionato per la prima volta dal 2018. Tuttavia, il 1° gennaio 2024 è stata scelta la denominazione definitiva Stake F1 Team, mentreKick Sauber è rimasto il nome del telaio. Nonostante ciò, nell’elenco ufficiale dei partecipanti della FIA, il team è registrato con il nome completo.
    Un futuro di emozioni
    La Formula 1 è uno sport in continua evoluzione, dove ogni stagione porta con sé sfide sempre nuove. I team, con la loro storia, le loro vittorie e i loro fallimenti, sono il cuore pulsante di questo sport. In un panorama sempre più competitivo e tecnologicamente avanzato, la battaglia tra le scuderie si fa ogni anno più affascinante, mentre nuove storie si intrecciano con quelle del passato, creando un ciclo che continua a incantare milioni di tifosi in tutto il mondo. La leggenda della Formula 1 si rinnova, e ogni team è una parte essenzial di questa straordinaria epopea.
    Scritto da: Alessandro De Paola LEGGI TUTTO